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Le piante degli orti e dei giardini: prevenzione del rischio - Ispesl

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un diretto contatto con la pianta stessa: vento, pelo di animali, utensili contaminati, contatto interumano, possono<br />

rappresentare un buon veicolo per le sostanze patogene presenti nelle <strong>piante</strong>.<br />

A tutt’oggi è difficile stabilire una classificazione <strong>del</strong>le fitodermatiti in quanto esistono oltre 300.000 specie<br />

vegetali e numerose tra queste sono in grado di determinare una dermatite: quella fondata sul meccanismo<br />

patogenetico appare essere ancora la più semplice. Nella Tabella 1 rip<strong>orti</strong>amo le <strong>piante</strong> che causano più frequentemente<br />

fitodermatiti.<br />

In questa classificazione si distinguono le fitodermatiti da aggressione diretta o irritative, le fitodermatiti<br />

allergiche, le fitodermatiti fotodinamiche e le pseudofitodermatiti, quest’ultime causate da parassiti o insetti<br />

presenti sulle <strong>piante</strong>. In questa presentazione descriveremo solo le due più frequenti ovvero le fitodermatiti da<br />

aggressione diretta e quelle allergiche.<br />

<strong>Le</strong> fitodermatiti irritative insorgono al primo contatto con la pianta patogena e rimangono strettamente<br />

localizzate alle sedi cutanee con le quali è avvenuto il contatto. Tipico <strong>del</strong>le fitodermatiti irritative primarie<br />

o chimiche, è il fatto che possono presentarsi in tutte le persone che vengono a contatto con l’agente<br />

patogeno. Altra caratteristica fondamentale per la loro insorgenza è che il contatto <strong>del</strong>le sostanze patogene<br />

con la cute sia protratto per un tempo sufficiente e con un quantitativo sufficiente di sostanza lesiva.<br />

<strong>Le</strong> persone più frequentemente colpite da questa forma di dermatite sono le categorie professionali che lavorano<br />

a stretto contatto con le <strong>piante</strong> mentre la loro comparsa occasionale è sicuramente più frequente<br />

nei bambini nei quali la cute è più <strong>del</strong>icata e sottile e sono più esposti al <strong>rischio</strong> di contatto. Non a caso la<br />

forma di fitodermatite più frequente è quella pratense dovuta al contatto con l’erba <strong>dei</strong> prati: i bambini giocando<br />

scoperti, provocano la rottura <strong>dei</strong> vegetali, specie <strong>dei</strong> gambi, con la fuoriuscita <strong>del</strong>la linfa e di sostanze<br />

irritanti capaci di causare la dermatite. <strong>Le</strong> lesioni caratteristiche sono: eritema, papule, vescicole,<br />

ponfi, talvolta lesioni necrotiche a seconda <strong>del</strong>la quantità e concentrazione <strong>del</strong>le sostanze irritanti e <strong>del</strong>la durata<br />

<strong>del</strong> contatto. La guarigione potrà avvenire con totale restitutio ad integrum oppure potrà permanere un<br />

esito pigmentario.<br />

Alcuni esempi di fitodermatiti da aggressione chimica diretta sono imputabili sia a <strong>piante</strong> agresti che a<br />

<strong>piante</strong> ornamentali e a <strong>piante</strong> alimentari. Frequenti sono le fitodermatiti da Euphorbiaceae (Stella di Natale, Croton)<br />

il cui lattice contiene esteri <strong>del</strong> forbolo, resina particolarmente irritante e dermotossica; le Cruciferae (cavoli,<br />

ravanelli) che contengono glicosidi solforati con attività rubefacente e vescicatoria; le Araceae (Dieffenbachia<br />

seguine) la cui linfa contiene ossalati di calcio con azione eritemato-edematosa.<br />

<strong>Le</strong> fitodermatiti allergiche, al contrario <strong>del</strong>le precedenti, non si manifestano mai al primo contatto cutepianta<br />

patogena ma necessitano di contatti ripetuti in grado di determinare la sensibilizzazione (allergia). Altra<br />

differenza fondamentale che le distingue dalle forme irritative è che non sono dipendenti dalla quantità di sostanza<br />

con cui la cute entra in contatto ma colpiscono solo le persone che toccano quella specifica pianta a cui<br />

quelle stesse persone si sono sensibilizzate. Possiamo distinguere le fitodermatiti allergiche in fitodermatiti da<br />

ipersensibilità immediata e da ipersensibilità ritardata. <strong>Le</strong> prime, meno frequenti, sono caratterizzate da una risposta<br />

immunitaria di I tipo (IgE mediata); clinicamente si manifestano con una <strong>orti</strong>caria da contatto. Un esempio<br />

di fitodermatite allergica da ipersensibilità immediata è l’<strong>orti</strong>caria da contatto con il sugo di Agave, oppure<br />

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