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GNGTS 2009 SESSIONE <strong>2.3</strong><br />
Fig. 1 – Schema della procedura di valutazione<br />
della scala di priorità di intervento.<br />
bilire quali sono le dimensioni dei pannelli<br />
murari, la tessitura e la tipologia<br />
della muratura, la tecnologia costruttiva<br />
dei solai e delle coperture ed evidenziare<br />
l’eventuale presenza di carenze strutturali.<br />
I dati raccolti durante la visita<br />
ispettiva vengono elaborati con una procedura<br />
numerica sviluppata per ricavare<br />
il taglio resistente dell’edificio in argomento<br />
e definire quindi l’accelerazione<br />
resistente globale dell’edificio, da confrontare<br />
con quella richiesta dalla normativa<br />
(PGA deficit). Questa procedura<br />
consente di compilare una graduatoria<br />
che tiene conto sia del comportamento<br />
complessivo dell’edificio, considerando<br />
l’effettiva distribuzione delle masse e<br />
degli elementi resistenti, sia di evidenziare<br />
l’eventuale presenza di criticità<br />
locali, che possono condurre alla formazione<br />
di cinematismi. La procedura di<br />
analisi del comportamento globale tratta<br />
separatamente le strutture in muratura<br />
con solaio rigido e le strutture in<br />
muratura con solaio deformabile. È noto<br />
che, quando i solai possono essere considerati rigidi (e.g. Gattesco et al. 2009), essi ripartiscono il<br />
taglio di piano fra i maschi murari proporzionalmente alla rigidezza di questi. Quando la condizione<br />
di rigidezza del solaio viene a mancare la ripartizione delle azioni taglianti tra i maschi avviene<br />
in funzione delle loro aree di influenza. Le due metodologie messe a punto per valutare l’accelerazione<br />
resistente dell’edificio rispetto al collasso globale tengono conto di questa differenza nella<br />
ripartizione delle azioni.<br />
La procedura di analisi del comportamento locale è necessaria in quanto gli edifici in muratura,<br />
costruiti in zone che all’epoca della loro edificazione non erano classificate sismiche, possono presentare<br />
criticità locali, dovute al mancato collegamento delle pareti con i solai o delle pareti tra loro<br />
ortogonali oppure alla presenza di strutture spingenti, con il possibile collasso di porzioni del fabbricato.<br />
Lo studio del comportamento locale inizia con la compilazione di una scheda semplificata<br />
da eseguire in sito durante la visita di sopralluogo. In questa scheda sono indicate le carenze strutturali<br />
che possono favorire la formazione di un cinematismo ed i presidi che possono ostacolare l’attivazione<br />
del cinematismo stesso; l’intersezione tra carenze e presidi presenti evidenzia se ci sono<br />
possibilità di attivazione dei meccanismi. Mediante opportuni abachi è possibile stimare rapidamente<br />
in sito la capacità resistente di alcuni meccanismi. Questi abachi, attraverso le dimensioni di base,<br />
altezza e spessore di una parete, consentono di quantificare il valore dell’accelerazione al piede dell’edificio<br />
che causa il collasso dell’elemento locale. Per gli altri meccanismi e in caso di incertezza<br />
della soluzione grafica, si passa alla fase successiva dove, mediante una semplice procedura nume-<br />
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