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GNGTS 2009 SESSIONE <strong>2.3</strong><br />
a) b)<br />
Fig. 1 – a) Sezione trasversale della diga di Rio Fucino della parte tracimante (Servizio Nazionale Dighe, 1998); b)<br />
Localizzazione della Diga Rio Fucino rispetto alla faglia di Campotosto proiettata in superficie con variabilità di<br />
direzione tra N125° e N165°. Immagine modificata dalla banca dati DISS 3.0.4 (http://www.ingv.it/DISS).<br />
ad un valore massimo di 0.9 m (fonte INGV-2, 2009). L’asse della diga di Rio Fucino è orientato a<br />
circa N108° e forma quindi un angolo compreso tra 17° e 57° rispetto alla direzione longitudinale<br />
di intercettazione della faglia. In Fig. 1b) è illustrata l’ubicazione della faglia Campotosto in relazione<br />
alla posizione della diga Rio Fucino. Come descritto in precedenza ed evidenziato dalla Fig.<br />
1a), la diga di Rio Fucino è stata realizzata in due fasi: la prima negli anni 1939-1955 e la seconda<br />
tra il 1966 e il 1971. Negli anni 90 è stato realizzato un carotaggio dal quale sono stati estratti dei<br />
provini di calcestruzzo a diverse profondità che hanno interessato i materiali di entrambe le fasi di<br />
costruzione. Sui provini sono state eseguite prove di laboratorio al fine di determinare i parametri<br />
di resistenza e deformabilità dei materiali. I risultati delle prove eseguite hanno evidenziato che le<br />
caratteristiche di resistenza e deformabilità del calcestruzzo realizzato nelle due fasi di costruzione<br />
sono differenti e di questo si è tenuto conto nelle successive analisi numeriche.<br />
Analisi numeriche. L’interazione tra la rottura di una faglia in superficie e una struttura è un<br />
problema molto complesso da analizzare da un punto di vista numerico. Per tale motivo si è deciso<br />
di studiarlo considerando modelli di complessità crescente, partendo da un modello bidimensionale<br />
con legge costitutiva dei materiali interessati di tipo elastico-lineare, con l’obiettivo di studiare il<br />
cinematismo della diga soggetta alla dislocazione tettonica senza che fosse interessata la resistenza<br />
dell’opera. In una seconda fase l’analisi è stata ripetuta mettendo in conto la resistenza del calcestruzzo<br />
costituente la diga. Infine è stato realizzato un modello numerico tridimensionale al fine di<br />
simulare l’effetto della intercettazione della rottura di faglia in superficie con un angolo, rispetto<br />
allo sviluppo longitudinale della diga Rio Fucino, diverso da zero. Per motivi di spazio in questo<br />
articolo è riportata solo una parte dei risultati delle analisi. Il lettore interessato ad un approfondimento<br />
può consultare l’articolo di Lai e al. (2009) in fase di pubblicazione.<br />
Nell’ambito del presente studio l’attivazione della faglia è stata simulata con un modello numerico<br />
continuo, bidimensionale utilizzando il programma FLAC 2D (Itasca, 2006) in modalità grandi<br />
deformazioni e spostamenti. La Fig. 2 illustra il modello di calcolo. La dislocazione della faglia<br />
è stata simulata imponendo lo scorrimento lungo un piano inclinato predefinito, che risulta essere<br />
congruente con le caratteristiche cinematiche della faglia. La dislocazione è stata imposta attraverso<br />
l’applicazione a tutti i nodi della griglia contenuti nella zona tratteggiata in Fig. 2a, di un vettore<br />
velocità diretto parallelamente all’angolo di immersione della faglia. Si è aprioristicamente rinunciato<br />
a simulare il fenomeno della propagazione della frattura dal punto di enucleazione fino alla<br />
superficie di contatto con il corpo diga. La spinta idrostatica dell’acqua presente nell’invaso (quota<br />
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