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sessione 2.3 - Ogs

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GNGTS 2009 SESSIONE <strong>2.3</strong><br />

tutta la catena causa-effetto, che produce i danni a cose e persone. Tali interventi rapidi non potranno<br />

che continuare a dipendere da una rete di segnalazioni esperte, a prova di terremoto, da parte di<br />

personale addestrato che chiami soccorso alle persone e convogli le notizie sui danni. Come ‘prodotto’<br />

secondario, tali notizie potrebbero venire immediatamente convertite in intensità seguendo<br />

un apposito protocollo coerente con la definizione della scala adottata.<br />

Ringraziamenti. Lavoro eseguito nell’ambito del subprogramma S3 2008-2009 del Dipartimento della<br />

Protezione Civile italiana e dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia. Ringraziamo calorosamente i<br />

colleghi che ci hanno fatto consultare ed usare alcuni loro risultati preliminari (eventuali usi impropri sono tutta<br />

responsabilità nostra): Roberto Camassi e Paolo Galli (INGV e DPC, per i dati Quest), Antonella Cirella,<br />

Antonio Rovelli, Marco Moro, ed Alessandro Pino (tutti dell’INGV), Fabio Sabetta (DPC), e Aldo Zollo<br />

(Università Federico II di Napoli) per le loro interpretazioni sulla direttività della sorgente de L’Aquila;<br />

Giuseppe Naso (DPC), Ezio Faccioli e Carlo Cauzzi (Politecnico di Milano) per indicazioni sugli effetti locali<br />

dello stesso terremoto.<br />

Bibliografia<br />

Michelini A., Faenza L., Lauciani V., Malagnini L.; 2008: ShakeMap implementation in Italy. Seismological Research Letters<br />

79(5), 688-697.<br />

Molchan G. M., Kronrod T. L., Panza G. F.; 2004: Shape of Empirical and Synthetic Isoseismals: Comparison for Italian<br />

Earthquakes. Pure and Applied Geophysics, 161(8), 1725-1247.<br />

Moratto L., Costa G., Suhadolc P.; 2009: Real-time generation of ShakeMaps in the Southern Alps. Bull. Seism. Soc. Am., 99, 4,<br />

2489-2501.<br />

Pettenati F., Sirovich L., Sandron D.; 2009: Is rapid intensity information useful Two recent cases in Italy (M6.3 L’Aquila, M5.2<br />

Frignano). Submitted to int. journal.<br />

Sirovich L., Pettenati F.; 2009: Validation of a Kinematic and Parametric Approach to Calculating Intensity Scenarios. Soil Dyn.<br />

Earthq. Eng. 29, 1113-1122.<br />

Sirovich L., Pettenati F., Cavallini F., Bobbio M.; 2002: Natural-Neighbor Isoseismals, Bulletin of the Seismological Society of<br />

America 92(5), 1933-1940.<br />

Sirovich L., Pettenati F., Sandron D.; 2009: Source- and site-effects in the intensities of the M5.4 July 29, 2008 Earthquake in South<br />

Los Angeles. Seismological Research Letters 80, 6, in press.<br />

Wald D. J., Worden B. C., Quitoriano V., Pankow K. L.; 2006: ShakeMap® Manual; technical manual, users guide, and software<br />

guide, Version 1.0 6/19/06, 1-156.<br />

IL RILIEVO MACROSISMICO DI DETTAGLIO DEL CENTRO STORICO DE L’AQUILA<br />

IN TERMINI DI EMS98<br />

A. Tertulliani 1 , F. Bernardini 2 , R. Camassi 2 , C. Castellano 3 , E. Ercolani 2 , L. Graziani 4 ,<br />

I. Leschiutta 1 , A. Rossi 3 , M. Vecchi 1<br />

1 Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Sezione Roma1<br />

2 Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Sezione di Bologna<br />

3 Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Centro Nazionale Terremoti<br />

1 Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Sezione Roma2<br />

Questo lavoro intende descrivere il rilievo macrosismico di dettaglio, realizzato nell’area del<br />

centro storico delL’Aquila, a seguito del terremoto del 6 aprile 2009. Circa un mese dopo la scossa<br />

principale (Mw 6.3), alcune squadre del gruppo operativo QUEST (QUick Earthquake Survey<br />

Team) delle Sezioni INGV di Roma e Bologna hanno realizzato una complessa indagine al fine di<br />

analizzare in dettaglio la distribuzione del danneggiamento nel centro storico della città dell’Aquila<br />

secondo le linee guida dell’European Macroseismic Scale (EMS98). L’utilizzo della scala<br />

EMS98 è stato ritenuto opportuno per meglio rappresentare la distribuzione del danneggiamento a<br />

fronte della estrema variabilità delle tipologie edilizie presenti e per superare i limiti che l’applicazione<br />

della MCS comporta in questi casi. Il rilievo, durato oltre una settimana, ha interessato l’intera<br />

superficie della cosiddetta Zona Rossa, ottenendo una mappatura “casa per casa” degli effetti.<br />

Gli edifici sono stati classificati per classi di vulnerabilità e per gradi di danno secondo quanto definito<br />

dalla EMS98. Complessivamente sono stati classificati e georeferenziati più di 1700 edifici.<br />

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