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GNGTS 2009 SESSIONE <strong>2.3</strong><br />
approvata alla fine degli anni Novanta del secolo scorso, già conteneva attenzioni alla riduzione del<br />
rischio sismico in coerenza con le diposizioni nazionali al tempo vigenti. Inoltre, con la LR<br />
31/2002, le Province emiliano romagnole assumevano anche l’esercizio le funzioni di verifica della<br />
pianificazione attuativa comunale in materia sismica, funzioni rese efficaci ed esercitate dall’entrata<br />
in vigore del D.M. 14 settembre 2005.<br />
Nel 2007, con l’atto n .112/2007 “Indirizzi per gli studi di microzonazione sismica in Emilia-<br />
Romagna”, l’Assemblea legislativa regionale ha definito gli indirizzi per la redazione di studi di<br />
microzonazione sismica concretizzando l’obbligo della definizione dell’azione sismica negli strumenti<br />
di pianificazione urbanistica comunale. Nel dispositivo viene altresì assegnato alle Province<br />
la redazione di un quadro conoscitivo del territorio orientato alla definizione di macroareali aventi<br />
differenti effetti di sito attesi in caso di sisma. Allo strumento di pianificazione a scala provinciale<br />
- che nel caso specifico della Provincia di Modena è stato corredato anche da opportuna disciplina<br />
applicativa e transitoria - deve seguire idoneo approfondimento a livello comunale, poi verificato<br />
dalle Province nel rituale percorso di approvazione della strumentazione urbanistica, sia pianificatoria<br />
che operativo- attuativa, formata dai dei Comuni.<br />
Nel 2008 l’Assemblea legislativa ha quindi approvato la LR 19/2008 “Norme per la riduzione<br />
del rischio sismico” sostituendo le disposizioni espresse nella LR n. 35 del 1984 e nel Regolamento<br />
n. 33 del 1986, provvedendo così all’ormai necessario riordino delle funzioni regionali e locali<br />
afferenti la materia sismica; in tal modo sono stati ulteriormente rafforzati i compiti degli strumenti<br />
di pianificazione territoriale ed urbanistica nella prevenzione del rischio sismico ed il loro ruolo<br />
nell’orientare i processi di trasformazione del territorio verso aree caratterizzate da minore pericolosità<br />
sismica.<br />
Nel 2009 infine, la legge regionale n. 6 “Governo e riqualificazione solidale del territorio”,<br />
anche sulla scorta delle concrete esperienze provinciali, ha perfezionato alcuni articoli della LR<br />
19/2008 precisando ulteriormente i contenuti inderogabili per la valutazione dei piani urbanistici<br />
comunali in riferimento alle analisi di risposta sismica locale.<br />
Adeguamento degli strumenti di pianificazione territoriale e urbanistica - I Piani Provinciali di<br />
Coordinamento Territoriale (PTCP) rappresentano notoriamente gli strumenti di governo del territorio<br />
con cui le Province esercitano il compito assegnato loro dalla Regione in relazione al governo<br />
dei processi di trasformazione di area vasta e di indirizzo e coordinamento della pianificazione<br />
comunale. Con i PTCP le Province definiscono anche le caratteristiche di vulnerabilità, criticità e<br />
potenzialità delle singole parti del territorio e le conseguenti tutele, nonché i bilanci delle risorse territoriali,<br />
i criteri e le soglie del loro uso, stabilendo le condizioni e i limiti di sostenibilità territoriale<br />
e ambientale delle previsioni urbanistiche comunali che comportano rilevanti effetti che esulano<br />
dai confini amministrativi di ciascun ente. Analizzando gli strumenti di pianificazione territoriale<br />
delle Province, emerge che gli studi per la definizione della pericolosità sismica come richiesto dalla<br />
DAL 112/2008, sono stati redatti da 5 province su 9: ne discende la condivisa consapevolezza<br />
della necessità di aggiornare e adeguare quanto prima gli strumenti di pianificazione territoriale di<br />
livello intermedio. Dall’esperienza quadriennale basata su un’analitica verifica della strumentazione<br />
urbanistica comunale portata avanti dalla Provincia di Modena nel territorio di competenza (oltre<br />
300 strumenti esaminati) emerge la necessità di una maggior attenzione nella redazione della documentazione<br />
tecnica finalizzata alla riduzione del rischio sismico, con prevalente riferimento a:<br />
• strumenti urbanistici comunali sia operativi (POC) che attuativi (PUA) riguardanti previsioni di<br />
rilevante interesse pubblico, opere di importanza strategica e/o destinate ad elevata fruizione pubblica;<br />
• indagini volte determinare aspetti singolari, ma significativi dei rapporti geologici (es. categoria<br />
dei terreni di fondazione, condizioni di suscettibilità di effetti locali e coefficienti di amplificazione<br />
dei terreni);<br />
• assenza di approfondimenti di III° livello delle aree interessate dalle trasformazioni urbanistiche,<br />
nei casi richiesti dalla normativa;<br />
• informazioni e/o indagini geognostiche carenti o non adeguatamente documentate.<br />
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