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sessione 2.3 - Ogs

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GNGTS 2009 SESSIONE <strong>2.3</strong><br />

pianta piccola, con sia travi emergenti che con travi a spessore. Infine, è stata valutata la distribuzione<br />

spaziale del danneggiamento nella regione interessata dal sisma del 2004. Il danno grave sembra<br />

concentrarsi principalmente alle estremità della faglia, a causa di una maggiore ampiezza dei<br />

moti in queste zone, coerenti con il meccanismo di rottura bilaterale che ha interessato la faglia di<br />

tipo trascorrente. Molto interessante, inoltre, è quanto si verifica a causa della notevole variabilità<br />

del moto. In alcuni casi si ha il crollo di quasi tutte le tipologie mentre a poca distanza si ha al massimo<br />

un danno moderato. L’ampia variabilità del moto, che per questo evento sismico è dovuta oltre<br />

che alla propagazione di rottura anche ad amplificazioni di sito e ad effetti topografici, incide notevolmente<br />

sulla distribuzione spaziale del danno ottenuta dagli scenari di danno.<br />

In conclusione, il lavoro brevemente riportato ha riprodotto, seppure in modo parziale, gli effetti<br />

su di una ideale città europea (costituita da soli edifici in c.a.), localizzata nei pressi di una faglia<br />

attiva, colpita da un evento sismico avente caratteristiche estremamente variabili nel raggio di pochi<br />

chilometri ed, addirittura, di pochi metri. L’effetto sul danneggiamento, valutato numericamente, è<br />

stato, con molta evidenza, altrettanto variabile dimostrando come alcune procedure semplificate in<br />

uso oggi per lo studio del rischio sismico su scala urbana o sub regionale, che si riconducono alla<br />

valutazione di un solo parametro (PGA o valore di intensità macrosismica), possono condurre a stime<br />

e distribuzioni non realistiche del danno. Inoltre, ancora una volta si è dimostrato come il parametro<br />

che meglio sembra rappresentare il danneggiamento agli edifici sia l’intensità di Housner.<br />

Bibliografia<br />

Masi, A., Mucciarelli M., Vona M., 2009a. Selection of natural and synthetic accelerograms for seismic vulnerability studies on RC<br />

frames, Journal of Structural Engineering, Special Issue S-08-00262, submitted.<br />

Masi A., Vona M., Digrisolo A., 2009b. Costruzione di curve di fragilità di alcune tipologie strutturali rappresentative di edifici<br />

esistenti in c.a. mediante analisi dinamiche non lineari, ANIDIS 2007 XIII Convegno Nazionale l’Ingegneria Sismica in Italia,<br />

Bologna, 29 giugno – 2 luglio 2009.<br />

Ruth A. Harris and J Ramòn Arrowsmith, 2006, Introdution to the Special Issue on the 2004 Parkfield Earthquake and the Parkfield<br />

Earthquake and the Parkfield Earthquake Predicton Experiment, Bulletin of the Seismological Society of America, Vol. 96,<br />

No. 4B, pp S1-S10.<br />

Shakal A.,Haddadi H., Graizer V., Lin K., Huang M., 2006, Some Key Features of the Strong-Motion Date from the M 6.0<br />

Parkfield, California, Earthquake of 28 September 2004, Bulletin of the Seismological Society of America, Vol. 96, No. 4B,<br />

pp S90-S118.<br />

QUANTE CAUSE PER IL CROLLO DI UN EDIFICIO<br />

UN ESEMPIO DA SAN GREGORIO (AQ)<br />

M. Mucciarelli 1 , M. Bianca 1 , R. Ditommaso 1 , M.R. Gallipoli 2 , M. Picozzi 3 , M. Pilz 3 , S. Piscitelli 2 ,<br />

M. Vona 1<br />

1 DiSGG, Università della Basilicata, Potenza, Italia<br />

2 IMAA-CNR, Tito Scalo (PZ), Italia<br />

3 GeoForschnungsZentrum, Potsdam, Germania<br />

In occasione del sisma aquilano dell’aprile 2009 un edificio di tre piani in cemento armato, in<br />

località San Gregorio (AQ) ha subito un devastante collasso che ha interessato l’intero primo piano.<br />

L’azione sismica ha causato la formazione di un cinematismo concretizzatosi con il distacco<br />

completo e la traslazione del secondo solaio e dei due livelli sovrastanti caduti sul piano terra con<br />

uno spostamento orizzontale complessivo di circa 70 cm (Fig. 1). L’anomalia della tipologia ed entità<br />

del danno registrato risulta ancor più forte se confrontata con la condizione degli edifici simili<br />

circostanti che, pur danneggiati, non hanno subito un così eclatante crollo. Per comprendere le cause<br />

del crollo, fin dai primi giorni successivi all’evento principale un team di ricercatori, provenienti<br />

da vari istituti, ha avviato ampia campagna di indagini e rilievi finalizzati a caratterizzare sia il<br />

sito, dal punto di vista geofisico e geologico, sia l’edificio, dal punto di vista delle caratteristiche<br />

strutturali (dettagli costruttivi e materiali) e delle modalità di collasso. In particolare, dal giorno 8<br />

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