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Luciano Melchionna<br />

intervista<br />

Era dal 1967, da quando<br />

Pasolini vi girò La terra vista dalla luna, che<br />

una troupe cinematografica non entrava al<br />

Colosseo. Nonostante le difficoltà da<br />

affrontare per ottenere i permessi, il regista<br />

teatrale e cinematografico Luciano<br />

Melchionna ha voluto fortemente il<br />

monumento romano come scenario del suo<br />

film Ce n’è per tutti, il cui protagonista,<br />

Gianluca, si arrampica sul Colosseo per<br />

estraniarsi da tutto. Immediatamente<br />

accorrono amici e parenti, mossi dalla<br />

preoccupazione che il ragazzo voglia<br />

suicidarsi, ma anche da sentimenti meno<br />

nobili, come la voglia di partecipare<br />

all’evento. Il film è tratto da una commedia di<br />

Luca De Bei e dello stesso Melchionna, autore<br />

teatrale pluripremiato (fra gli ultimi successi:<br />

Dignità autonome di prostituzione) qui alla<br />

sua seconda prova cinematografica dopo Gas<br />

(2005), anch’esso tratto da un suo testo<br />

teatrale.<br />

Come è stato sviluppato il testo teatrale<br />

nel passaggio al cinema?<br />

Quando l’ho scelta per metterla in scena, la<br />

commedia di De Bei non era finita. L’ho<br />

sviluppata io per il teatro, aggiungendo<br />

alcune parti come quella del protagonista e<br />

della nonna, e solo allora ci siamo resi conto<br />

delle enormi potenzialità che aveva. Per il<br />

cinema, comunque, è stata completamente<br />

riscritta.<br />

Qualche anno fa lavoravi alla<br />

trasposizione cinematografica del<br />

romanzo L’odore di Rocco Familiari. Cosa<br />

ti ha fatto cambiare progetto?<br />

Il progetto de L’odore ce l’ho ancora nel<br />

cuore, la sceneggiatura secondo me<br />

è molto potente ed efficace, ma il<br />

budget per realizzarlo sarebbe<br />

stato troppo alto per gli standard<br />

di un secondo film. Inoltre<br />

avevo voglia di raccontare<br />

con uno sguardo<br />

bonario e sorridente<br />

quelle stesse energie<br />

giovanili e<br />

inconsapevoli che in<br />

Il regista del film<br />

16 VIVILCINEMA settembreottobre<strong>09</strong><br />

Anna Falchi Lorenzo Balducci e Stefania Sandrelli<br />

Micaela Ramazzotti e Ambra Angiolini<br />

Trentenni inconsapevoli<br />

Con “Ce n’è per tutti” lo sguardo generazionale dell’autore vira in commedia<br />

dopo le pulsioni violente di “Gas”. Lorenzo Balducci di nuovo protagonista<br />

Gas venivano dirottate verso il male e la<br />

violenza, diventando bombe a orologeria.<br />

Forse mi sentivo anche un po’ colpevole di<br />

aver descritto solo l’aspetto violento di quelle<br />

vite allo sbando, che per contrasto possono<br />

essere anche molto divertenti.<br />

Il tema di fondo, pur in una chiave di<br />

commedia, è ancora il vuoto che domina<br />

la vita dei giovani. Come mai hai scelto<br />

di tornare a parlare della generazione dei<br />

trentenni?<br />

I protagonisti sono gli stessi giovani<br />

mammoni, trentenni e oltre – perché questo<br />

vuol dire giovani oggi: ragazzi non cresciuti –<br />

che in Gas erano fotografati in una realtà di<br />

provincia. Le loro forze sono assorbite dalla<br />

disperata ricerca del lavoro o dai tantissimi<br />

lavori che sono costretti a fare<br />

contemporaneamente per arrotondare lo<br />

stipendio, volantinaggio, vendite porta a<br />

porta, ragazzo speedy: è una fotografia del<br />

precariato a tutto tondo. Non hanno grandi<br />

aspirazioni e forse nemmeno speranze. Non<br />

sono uniti da passioni comuni, come in<br />

passato, ma dal caso, e non si capisce che<br />

affinità abbiano fra loro. Si ritrovano insieme<br />

solo grazie al gesto estremo di Gianluca, che li<br />

attira tutti al Colosseo, chi per farsi vedere, chi<br />

per esserci, chi per diventare un eroe. E in<br />

quell’occasione si capirà che non tutti sono<br />

amici come vogliono apparire.<br />

Hanno scritto di te che hai un “talento<br />

visionario espressionista”. In questo caso<br />

la <strong>def</strong>inizione ti corrisponde?<br />

Spero che il graffio sia riconoscibile anche in<br />

questo diverso contesto, perché il mio<br />

intento sarebbe quello di<br />

rivitalizzare la commedia<br />

all’italiana alta, mantenendo<br />

uno sguardo<br />

visionario.<br />

Che background<br />

ha il<br />

protagonista<br />

Gianluca, per<br />

interpretare<br />

il quale hai<br />

riconfermato<br />

il “tuo” attore Lorenzo Balducci?<br />

Gianluca è un poeta in un mondo dove la<br />

poesia non vale più niente. Non abbiamo<br />

neanche bisogno di sapere cosa scriva, per<br />

sapere che è un emarginato. Lui non sale sul<br />

Colosseo per buttarsi, come tutti credono, ma<br />

per staccarsi da tutto, per “sollevarsi” in una<br />

specie di paradiso. Ho riconfermato Lorenzo<br />

Balducci nel ruolo di protagonista e lo<br />

riconfermerò fino a quando sarà lui a dirmi di<br />

lasciarlo in pace. É un attore strepitoso, ha la<br />

capacità di mantenere un’imperturbabilità<br />

apparente pur rivelando attraverso la mimica,<br />

il volto, quei suoi occhi liquidi, un mondo<br />

interiore vulcanico.<br />

Il cast è veramente ricco di bravi attori<br />

fra cui, nella parte importante della<br />

nonna, Stefania Sandrelli…<br />

La nonna è l’unico personaggio che riesce a<br />

parlare al cuore del ragazzo, a rompere<br />

quella sua dissociazione dalla realtà. Lei, che<br />

l’ha cresciuto, è il suo unico punto di<br />

riferimento. Sono veramente onorato che<br />

Stefania Sandrelli abbia accettato questo<br />

ruolo. Dal momento che ha deciso di fare il<br />

film si è consegnata nelle mie mani, seguendo<br />

il suo grande istinto di attrice che la porta ad<br />

essere così spontanea e allo stesso tempo così<br />

consapevole. Nella scelta degli attori mi sono<br />

divertito a invertire i ruoli, a esasperare i<br />

contrasti, perché trovo che mettendo l’attore<br />

di fronte al proprio opposto, il personaggio<br />

diventi più complesso e tridimensionale.<br />

Ambra Angiolini, che appare sempre così<br />

calma e compassata, fa la parte di una<br />

ragazza volgare e coatta. “Dopo tanti anni di<br />

dizione – mi ha detto – guarda cosa mi tocca<br />

fare!”. Micaela Ramazzotti, invece, che sullo<br />

schermo spesso impersona la ragazza sexy ma<br />

un po’ svampita, una Marilyn italiana, diventa<br />

un personaggio duro e rompiscatole. Arnoldo<br />

Foà, the voice, nel film fa il nonno che non<br />

parla. Ho chiamato poi gli attori con cui<br />

lavoro di solito in teatro, nomi poco noti ma<br />

tutti bravissimi, e Giorgio Colangeli, che<br />

ha lavorato molto con me, e che io amo<br />

molto.<br />

BARBARA CORSI

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