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schede critiche<br />

BRÜNO<br />

di Larry Charles<br />

Sceneggiatura: Sacha Baron Cohen, Anthony Hines,<br />

Dan Mazer, Jeff Schaffer …Fotografia: Anthony Hardwick<br />

e Wolfgang Held …Montaggio: Scott M.<br />

Davids e James Thomas …Interpreti: Sacha Baron<br />

Cohen, Gustaf Hammarsten con la partecipazione di<br />

Bono, Sting, Elton John, Chris Martin …Produzione:<br />

Everyman Pictures, Four by Two, Media Rights Capital<br />

…Distribuzione: Medusa …Usa 20<strong>09</strong> …colore 85’<br />

DELLA PROVOCAZIONE ha fatto<br />

il suo logo. Sacha Baron Cohen, già<br />

Ali G e Borat, non si smentisce e<br />

con Brüno va anche oltre,<br />

affrontando ludicamente e<br />

luridamente il mondo della moda.<br />

Il suo personaggio omonimo è<br />

NORTH FACE<br />

di Philipp Stöltz<br />

Titolo originale: Nordwand …Sceneggiatura: Philipp<br />

Stöltz, Cristoph Silber, Rupert Henning, Johannes<br />

Naber …Fotografia: Kolja Brandt …Montaggio: Sven<br />

Budelmann …Musiche: Christian Kolonovits …Interpreti:<br />

Benno Furmann, Johanna W<strong>ok</strong>alek, Florian<br />

Lukas, Simon Schwarz …Produzione: Dor Film-West,<br />

Lunaris Film, MedienKontor …Distribuzione: Archibald<br />

…Germania 2008 …colore 126’<br />

AVVENTURA, tensione e<br />

dramma nella radicata tradizione<br />

delle pellicole di montagna in<br />

North Face, che ricostruisce con<br />

meticolosa attenzione la lotta<br />

disperata per la sopravvivenza<br />

nella scalata alla parete nord del<br />

Monte Eiger, evidenziando ogni<br />

dettaglio nella descrizione di<br />

eventi ed imprevisti, uniti ad una<br />

complessa riflessione<br />

sull’immanenza di una natura<br />

ostile e matrigna.<br />

Durante l’estate del 1936, due<br />

militari bavaresi decidono di<br />

scalare la parete nord della<br />

montagna, in un’ascensione<br />

seguita da giornalisti in cerca di<br />

gloria, funzionari del Reich decisi<br />

a trasformare l’impresa sportiva in<br />

un trionfante mezzo di<br />

propaganda. North Face, con<br />

stile classico e rigoroso, è un film<br />

dal cuore antico, epico, sul valore<br />

del coraggio individuale, sulla<br />

48 VIVILCINEMA settembreottobre<strong>09</strong><br />

l’irriverente e indomito critico del<br />

magazine Funky Zeit, che dal<br />

fashion biz ambisce a diventare<br />

una star. Austriaco dal<br />

maccheronico accento e<br />

omosessuale, con valletto a<br />

seguito segretamente innamorato<br />

di lui, parte alla conquista di<br />

Hollywood.<br />

Supportato da una sceneggiatura<br />

di cui è co-autore con gag<br />

esilaranti a profusione, Brüno è<br />

un film sui generis che fluttua tra<br />

fiction e mockumentary ed è per<br />

sua natura un fenomeno oltre lo<br />

schermo. Come del resto erano i<br />

solitudine fisica e mentale dello<br />

scalatore, deciso a non farsi<br />

strumentalizzare dagli attacchi<br />

della stampa, dalle lusinghe del<br />

potere politico come dal terrore<br />

dell’isolamento, cullandosi nella<br />

forza consolatoria di affetti e<br />

relazioni amorose, forze svanite,<br />

in una pessimistica<br />

considerazione sul significato del<br />

tempo.<br />

Stöltz, che ha studiato e<br />

compreso i codici morali degli<br />

eroi quotidiani e solitari del<br />

cinema di Fred Zinnerman,<br />

combina azione, storia e rischio,<br />

analizzando la dimensione<br />

psicologica della cronaca e del<br />

precedenti di Baron Cohen. Le sue<br />

performance, infatti, hanno<br />

animato la campagna<br />

promozionale condotta in maniera<br />

del tutto alternativa, tra irruzioni<br />

alle sfilate di moda milanesi,<br />

mescolamenti con le guardie reali<br />

a Londra in aderenti costumi o alla<br />

tv spagnola dove si è mostrato in<br />

mutande fregiate col volto di<br />

Zapatero. Il sottotitolo del film,<br />

d’altra parte, non induce a<br />

fraintendimenti sulla natura<br />

dell’oggetto: “deliziose<br />

scorribande attraverso l’America<br />

allo scopo di mettere visibilmente<br />

a disagio i maschi eterosessuali in<br />

presenza di un gay straniero in<br />

magliettina a rete”. Oltraggioso a<br />

dismisura, facilmente censurabile e<br />

presumibilmente sgradevole a<br />

pubblici non adepti o<br />

semplicemente rigido-schizzinosi,<br />

Brüno fa perno sull’immenso<br />

talento performativo del comico<br />

gallese-lituano-israeliano: le risate<br />

provocate dal magma esplosivo tra<br />

il suo modus e le battute e<br />

situazioni sono a volte davvero<br />

irresistibili. Solo per citarne alcune:<br />

l’utilizzo di uomini nudi in<br />

sostituzione dell’arredamento<br />

nello studio televisivo, la<br />

simulazione di un orgasmo con lo<br />

racconto, sottolineando gli<br />

ingannevoli meccanismi dello<br />

sfruttamento mediatico, dei<br />

contrasti etnici tra visioni<br />

esistenziali differenti ed<br />

inconciliabili. Con una<br />

costruzione scrupolosa e sicura<br />

della narrazione, diretta ad<br />

evidenziare la forza della<br />

competizione e dei legami di<br />

sangue, cerca sempre il realismo,<br />

l’effetto emotivo alla mistica<br />

ricerca delle difficoltà e degli<br />

imprevisti. Con una fotografia<br />

che estende il fascino della luce e<br />

del pericolo, il film ha una sua<br />

forza istintiva nel rapporto di<br />

assoluta dipendenza dalla vetta<br />

spirito di un <strong>def</strong>unto durante una<br />

seduta spiritica e – all’apice del<br />

politically incorrect – il furto<br />

nell’immaginario Paese “Dar-five”<br />

di un bebè africano “scambiato<br />

con un iPod” a prova che essere<br />

padre single e gay è bello. La gag<br />

non rovina la risata in sala essendo<br />

già punta di diamante del trailer. Il<br />

film non risparmia sagaci cine e<br />

tele-citazioni, talvolta di autentica<br />

arguzia, virate a caricatura<br />

estrema delle manie, fobie ed<br />

ossessioni prodotte dall’American<br />

Dream. Questa volta concentrato<br />

sullo spaccato umano dello star<br />

system, terreno intrinsecamente<br />

comico. E, con personalissimo<br />

messaggio pacifista, Baron Cohen<br />

si improvvisa anche mediatore tra<br />

Israele e Palestina, quasi<br />

riuscendoci... Tra le curiosità del<br />

backstage: nel film era prevista<br />

un’intervista a LaToya Jackson<br />

prendendo di mira il fratello<br />

Michael, la cui scomparsa, però, ha<br />

ovviamente procurato il taglio<br />

<strong>def</strong>initivo della scena. Rimasti,<br />

invece, i camei degli amici Bono,<br />

Sting, Elton John e Chris Martin,<br />

musicalmente uniti per una<br />

“Brüno-causa”.<br />

ANNA MARIA PASETTI<br />

da raggiungere che diventa<br />

ossessione. Il regista, con<br />

l’intelligenza del cineasta<br />

consumato, riprende non solo la<br />

preparazione e la paura del<br />

vuoto, ma la costruzione di un<br />

sogno, la difficoltà ed il coraggio<br />

del fattore umano: la stanchezza<br />

e la disillusione degli scalatori che<br />

lottano contro pregiudizi, la<br />

tragica distanza dalla realtà<br />

quotidiana e la coesistenza<br />

silenziosa con il rischio della<br />

morte.<br />

Costruito con l’ambizione di unire<br />

l’incanto letterario del racconto<br />

orale con la manipolazione<br />

sentimentale degli avvenimenti;<br />

l’immediatezza e l’identificazione<br />

del cinema popolare con un uso<br />

seduttivo e mai retorico dell’etica,<br />

il film è una cronaca sulla perdita<br />

dell’innocenza, filmata con la<br />

crudezza dell’essenzialità e<br />

filtrata dallo scetticismo di chi<br />

osserva con cinica indifferenza lo<br />

spettacolo. Proiettato al Festival<br />

di Locarno lo scorso anno e girato<br />

nei luoghi della spedizione<br />

originale, North Face è un<br />

viaggio introspettivo in una<br />

passione eroica, nell’incoscienza<br />

dell’impresa e della memoria.<br />

DOMENICO BARONE

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