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Intervista Alessandro Angelini<br />
FILMOGRAFIA - El barrilete (2005, doc.),<br />
L’aria salata (2006), Alza la testa (20<strong>09</strong>)<br />
26<br />
L’autore del film<br />
La ruggine addosso<br />
Per la seconda volta<br />
Alessandro Angelini è in concorso al Festival<br />
di Roma, dove nel 2006 il suo bel film<br />
d’esordio, L’aria salata, vinse il premio per<br />
l’interpretazione di Giorgio Colangeli. Con<br />
l’opera seconda, Alza la testa, il giovane<br />
regista romano torna a raccontare un<br />
complesso personaggio maschile,<br />
interpretato da Sergio Castellitto, e il suo<br />
percorso di caduta e redenzione, scritto<br />
insieme ad Angelo Carbone e Francesca<br />
Marciano. Lo spunto iniziale è ancora un<br />
rapporto padre-figlio, in questo caso un<br />
padre single, che cerca di crescere il figlio<br />
adolescente nel modo migliore,<br />
proteggendolo dalle cose che hanno ferito<br />
lui nella vita. Lorenzo (Gabriele Campanelli)<br />
rappresenta per Antonio Mero una promessa<br />
di risarcimento alle proprie delusioni<br />
sentimentali e sportive, ed è per questo che<br />
lo allena con tanto accanimento alla boxe,<br />
sport nel quale lui non è riuscito ad andare<br />
oltre la carriera di dilettante. Quando<br />
Lorenzo comincia ad avere i primi autonomi<br />
successi sportivi e si innamora di una ragazza<br />
straniera, Mero cerca di fermarlo per timore<br />
VIVILCINEMA settembreottobre<strong>09</strong><br />
Gabriele Campanelli e Sergio Castellitto<br />
A tre anni dal notevole “L’aria salata”, l’autore romano si avvale di un gigantesco Sergio<br />
Castellitto per raccontare di un nuovo difficile rapporto padre-figlio in “Alza la testa”<br />
di perderlo, ma i contrasti che ne nascono<br />
scatenano tragiche conseguenze. Dopo il<br />
grande dolore della perdita, Mero dovrà<br />
cambiare atteggiamento per rimettere mano<br />
ai propri errori e cercare di rialzarsi in piedi.<br />
Inizierà un viaggio alla ricerca di una persona<br />
nella quale intravede l’unica possibilità di<br />
salvezza, ma il viaggio sarà anche dentro di<br />
sé. Sonia, la figura intorno alla quale ruota la<br />
seconda parte del film, è interpretata da<br />
Anita Kravos, già protagonista di Come<br />
l’ombra; Denisa, la madre di Lorenzo, da Pia<br />
Lanciotti; Ana, la ragazza romena di cui si<br />
innamora il ragazzo, da Laura Ilie.<br />
Mero ama il figlio ma lo vuole<br />
indirizzare secondo i propri desideri, è<br />
ostile agli stranieri ma si trova<br />
continuamente ad aver a che fare con<br />
loro, vive in un mondo maschile ma le<br />
sue certezze sono “minacciate” dalle<br />
donne. Che persona è Mero?<br />
Mero non è un personaggio accattivante.<br />
Quando vuole essere simpatico è di una<br />
simpatia per così dire grezza, quando è<br />
antipatico capisci che lo è perché ci sono<br />
state circostanze che lo hanno segnato. Fa<br />
l’operaio nautico in un cantiere di Fiumicino<br />
ma, pur costruendo barche, è ancorato al suo<br />
ambiente e alle sue convinzioni. Non ha mai<br />
viaggiato e ha una chiusura totale verso gli<br />
extracomunitari, nonostante lavori con molti<br />
di loro. Con i colleghi del cantiere – fra i quali<br />
Giorgio Colangeli – tutti cinquantenni e soli,<br />
ha formato una specie di famiglia virile, in cui<br />
è costretto a muoversi anche il figlio,<br />
cresciuto senza una figura femminile di<br />
riferimento. Questo fragile<br />
equilibrio è rotto dall’arrivo di<br />
una ragazzina che viene da un<br />
paese straniero, nella quale<br />
Lorenzo ritrova qualcosa<br />
della madre e Mero lo<br />
spettro del suo<br />
matrimonio<br />
fallito con una<br />
donna albanese.<br />
Da quel momento<br />
il suo obiettivo<br />
diventa quello di<br />
impedirgli di<br />
compiere i suoi stessi<br />
errori.