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schede critiche<br />
UP<br />
di Pete Docter & Bob Peterson<br />
Sceneggiatura: Pete Docter & Bob Peterson …Montaggio:<br />
Kevin Nolting …Musiche: Michael Giacchino<br />
…Voci italiane: Giancarlo Giannini, Neri Marcoré,<br />
Arnoldo Foà …Produzione: Pixar …Distribuzione:<br />
Walt Disney …Usa 20<strong>09</strong> …colore 96’<br />
DOPO WALL-E, la Pixar torna a<br />
proporre al pubblico un film<br />
esilarante e, al tempo stesso, molto<br />
commovente. Una pellicola<br />
ambiziosa e originale che sfrutta le<br />
potenzialità tecniche offerte dalla<br />
nuova tecnologia<br />
36 VIVILCINEMA settembreottobre<strong>09</strong><br />
tridimensionale per rendere<br />
ancora più spettacolari una serie di<br />
sequenze aeree incentrate sullo<br />
sgangherato e coraggioso viaggio<br />
di una villetta monofamiliare<br />
trasformata in un insolito<br />
aerostato, sollevato in aria da<br />
diverse centinaia di palloncini.<br />
Scritto e diretto dal regista di<br />
Monsters & Co. Pete Docter e da<br />
Bob Peterson, Up ci accompagna<br />
alla scoperta della lunga vita di<br />
Carl: un bambino che sogna di<br />
diventare un esploratore e che, un<br />
Anche Up, come i precedenti, è un film in cui la Pixar –<br />
insignita del Leone d’oro alla carriera all’ultima Mostra di Venezia –<br />
inserisce temi importanti e situazioni commoventi nel contesto di una<br />
storia brillante e molto divertente. Il suo fondatore, John Lasseter,<br />
descrive la filosofia dell’azienda.<br />
Quanto conta fare un cinema che abbia contenuti profondi?<br />
Facciamo i film che desideriamo realizzare e che ci piacerebbe vedere<br />
come spettatori. In questo ambito, la cosa più importante è raggiungere<br />
un equilibrio tra la storia e i personaggi. Quello che cerchiamo non è<br />
tanto il messaggio da mandare, quanto piuttosto riuscire a comunicare al<br />
pubblico delle grandi emozioni. Al cuore di questo lavoro, però, c’è un<br />
grande confronto interno sullo sviluppo dei temi della storia che<br />
intendiamo portare sullo schermo. Sono gli argomenti che scegliamo a<br />
guidarci in direzione di determinate emozioni forti, che controbilanciamo<br />
con un bel po’ di humour. Noi speriamo che i sentimenti provati dal<br />
pubblico la prima volta che vedono un nostro lavoro rimangano a lungo<br />
nei loro cuori. La nostra ambizione è comunicare queste emozioni non<br />
solo ai bambini, ma anche ad un pubblico più adulto.<br />
Esiste una ricetta nel cinema d’animazione?<br />
Walt Disney diceva sempre che ad ogni risata doveva corrispondere una<br />
lacrima e tutti noi che lavoriamo alla Pixar condividiamo questa idea.<br />
Quando fai un film devi riuscire a far stare il pubblico seduto sul bordo<br />
della poltrona in spasmodica attesa di quello che sta per accadere: tutti i<br />
personaggi devono essere, in un certo senso, “memorabili”. Anche i<br />
cattivi. Devi inserire la trama nel contesto di una storia originale e<br />
giorno, nei suoi giochi, incontra<br />
una bambina con cui condivide la<br />
stessa passione per l’avventura.<br />
Quella che scorre davanti ai nostri<br />
occhi è così una tenera storia<br />
d’amore fatta di momenti<br />
bellissimi, ma anche,<br />
inevitabilmente, di ombre e di<br />
tristezze. In questo senso Up<br />
rappresenta una vera sorpresa: con<br />
eleganza e delicatezza si racconta<br />
la gioia per l’arrivo di un bambino<br />
e la disperazione per la sua<br />
perdita. Non solo, in maniera<br />
poetica seguiamo Carl nel suo<br />
viaggio verso la vecchiaia,<br />
trovandolo, ad un certo punto,<br />
solo senza più la sua compagna. È<br />
in quel momento che l’uomo<br />
ormai molto anziano, con l’unico<br />
desiderio di restare solo in<br />
compagnia dei propri ricordi,<br />
decide di riprendere il sogno<br />
abbandonato quando sua moglie<br />
era ancora con lui. In una mattina<br />
diversa da tutte le altre, Carl e la<br />
sua casa si librano alte nel cielo,<br />
volando verso il Sudamerica.<br />
La solitudine, però, è un bene che<br />
il burbero vecchietto non riuscirà a<br />
conquistare: dapprima, un giovane<br />
boy scout rimasto per caso<br />
intrappolato sul patio della villetta<br />
intervista John Lasseter<br />
in volo, poi un uccello esotico e un<br />
cane parlante diventeranno gli<br />
improbabili e inseparabili compagni<br />
di viaggio dell’uomo nel<br />
raggiungimento del sogno di una<br />
vita.<br />
Up, però, non è soltanto un film<br />
d’avventura; la storia emozionante<br />
che racconta non è solo quella<br />
spettacolare che vedrà Carl e gli<br />
altri dare battaglia su un dirigibile<br />
pur di salvare le penne (nel vero<br />
senso del termine…) del loro nuovo<br />
amico uccello e dei suoi piccoli: le<br />
vicissitudini dei protagonisti di<br />
questo film colpiscono lo spettatore<br />
per la loro profondità psicologica<br />
senza mai scivolare nel melò,<br />
conquistando emotivamente il<br />
pubblico divertito e commosso da<br />
una pellicola originalissima che, in<br />
qualche maniera, sembra cogliere le<br />
atmosfere e l’esotismo del cinema<br />
americano degli anni Quaranta e di<br />
film come Orizzonte perduto di<br />
Frank Capra. La morale di Up è che<br />
la vita ci sorprende sempre, e in<br />
ogni momento possiamo trovare<br />
qualcuno che abbia bisogno di noi<br />
per affrontare la vita, che rimane<br />
l’avventura più mirabolante di<br />
tutte.<br />
MARCO SPAGNOLI<br />
L’arte prima di tutto<br />
La filosofia che anima il lavoro della Pixar spiegata dal suo creatore, alla<br />
vigilia dell’uscita di “Up” e dopo il Leone d’oro veneziano<br />
indimenticabile. Per fare queste cose devi avere il tempo di riuscire a<br />
mettere insieme tutti gli elementi in maniera equilibrata. Ecco perché ci<br />
mettiamo almeno due o tre anni per ogni film che facciamo.<br />
L’animazione non è un genere per bambini, ma un qualcosa di molto<br />
serio che riguarda sia gli adulti che i più piccoli.<br />
Dopo Up, a luglio, vedremo il sequel di Toy Story e poi un Cars 2:<br />
qual è la sfida legata alla serializzazione?<br />
Noi amiamo enormemente i personaggi dei nostri film per i motivi che<br />
ho appena elencato. L’unica cosa che ci può convincere a realizzare un<br />
sequel è avere un’idea che metta i protagonisti nel contesto di una<br />
storia buona almeno quanto quella originale, se non migliore. In questo<br />
senso gli unici titoli realizzati a Hollywood che ci ispirano in qualche<br />
maniera sono Il Padrino – Parte II e L’impero colpisce ancora.<br />
Entrambe le pellicole erano buone quanto gli originali e, in un certo<br />
senso, alla fine hanno reso il primo film ancora migliore in quanto parte<br />
di una saga. Per noi la qualità è il migliore business plan possibile.<br />
Qual è il segreto del vostro successo?<br />
Il nostro è uno Studio guidato dai filmmaker e non dagli uomini di<br />
marketing. Noi crediamo in una visione artistica dominante l’esito<br />
produttivo. Le nostre idee sono sempre ispirate dalle emozioni e il<br />
nostro cinema punta al fattore umano come la chiave di volta<br />
dell’intera storia. Non ci preoccupiamo di avere successo ma crediamo di<br />
dover fare grandi film raccontando storie importanti per noi e il nostro<br />
pubblico.<br />
MARCO SPAGNOLI