vivilcinema 5-09 ok def_Layout 1 - Fice
vivilcinema 5-09 ok def_Layout 1 - Fice
vivilcinema 5-09 ok def_Layout 1 - Fice
You also want an ePaper? Increase the reach of your titles
YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.
intervista<br />
FILMOGRAFIA - Viol@ (1998), La squadra<br />
– serie TV (2006), La stagione dei delitti –<br />
serie TV (2007), Viola di mare (20<strong>09</strong>)<br />
Donatella Maiorca<br />
Uomo per forza<br />
Dieci anni dopo l’esordio di<br />
Viol@, Donatella Maiorca, che nel frattempo<br />
si è dedicata alla televisione – “per<br />
sopravvivere”, tiene subito a precisare – torna<br />
al cinema con Viola di mare per raccontare<br />
un’altra inconsueta storia d‘amore. Se nel<br />
primo film la protagonista era una ragazza<br />
coinvolta in una relazione virtuale attraverso<br />
la rete, questa volta al centro dell’intreccio c’è<br />
la passione fra due giovani donne nella Sicilia<br />
di fine Ottocento. Facile intuire che quello fra<br />
Angela e Sara è un amore scandaloso,<br />
contrastato, quasi impossibile; proprio per<br />
questo Angela è costretta a trasformarsi in<br />
Angelo, ovvero fingere di essere un uomo,<br />
nascondere il seno, indossare la coppola,<br />
fumare il sigaro. “Il mio film – precisa<br />
Donatella Maiorca – racconta la storia di due<br />
donne in lotta per l’affermazione dell’amore<br />
e insieme un lungo percorso finalizzato alla<br />
riacquisizione di un’identità femminile.<br />
Tuttavia vorrei chiarire che Viola di mare<br />
non vuol essere un film manifesto in chiave<br />
femminista. Non sono omosessuale e non<br />
volevo realizzare un film bandiera.<br />
La storia – prosegue la regista – è ambientata<br />
nel passato ma credo che la vicenda narrata<br />
sia ancora molto attuale, basti pensare alla<br />
condizione della donna in molte società del<br />
Sud del mondo. Per questo motivo, pur<br />
cercando di essere storicamente rigorosa, ho<br />
cercato di ridurre all’osso costumi e<br />
24 VIVILCINEMA settembreottobre<strong>09</strong><br />
Ennio Fantastichini Isabella Ragonese e Valeria Solarino<br />
Opera seconda a 10 anni di distanza dal debutto, “Viola di mare” è una storia<br />
d’amore che affronta pregiudizi e convenzioni nella Sicilia di fine ‘800,<br />
con Valeria Solarino e Isabella Ragonese. Le musiche sono di Gianna Nannini<br />
scenografie, evitando dal punto di vista<br />
iconografico lo stereotipo della Sicilia. Il mio<br />
film è un po’ come sospeso nel tempo,<br />
proprio per avvicinarlo ai nostri giorni”.<br />
Come è nata l’ispirazione per il film?<br />
Alla base del film c’è il romanzo Minchia di re<br />
di Giacomo Pilati. Un’amica giornalista, Pina<br />
Mandolfo, me lo ha segnalato e, dopo averlo<br />
divorato, ho subito pensato di farne un film.<br />
Ho lavorato alla sceneggiatura con la<br />
Mondolfo, Donatella Diamanti e Mario<br />
Cristiani e, pur non partecipando<br />
direttamente al lavoro di scrittura, Pilati ci è<br />
stato molto vicino, con consulenze ed<br />
incoraggiamenti. Il libro è molto barocco e<br />
poetico, il film volutamente più scarno.<br />
Peraltro la vicenda raccontata nel libro nasce<br />
da una storia vera, protagonista una donna<br />
nata nel 1868 e vissuta per cento anni, quindi<br />
testimone e protagonista di un’infinità di<br />
rivoluzioni sociali e culturali.<br />
Qual è il senso del titolo del nuovo film?<br />
Il nome Viola intende metaforicamente<br />
suggerire una connessione con la sua<br />
opera prima?<br />
Niente affatto. La doppia presenza del nome<br />
Viola nel titolo dei due film è del tutto<br />
casuale. Viola di mare è il nome di un pesce<br />
ermafrodito del Mediterraneo che nasce<br />
femmina, depone le uova e successivamente<br />
si trasforma in maschio. Questo pesce ha<br />
anche vari nomignoli dialettali e in siciliano è<br />
chiamato Minchia di re, appunto il titolo del<br />
romanzo. Diciamo che abbiamo<br />
semplicemente tradotto in italiano il titolo<br />
originale...<br />
È stato difficile trovare e ricostruire la<br />
Sicilia di fine Ottocento?<br />
Sono siciliana e pertanto possiedo<br />
un’approfondita conoscenza della mia<br />
regione. Questo mi ha aiutato ad individuare<br />
abbastanza celermente le location. Le riprese<br />
si sono svolte tutte dal vero, fra l’isola di<br />
Favignana e Custunaci, un paesino<br />
dell’entroterra fra Palermo e Trapani, senza<br />
alcuna ricostruzione scenografica, anche<br />
perché non avevamo alle spalle una<br />
produzione così ricca.<br />
Gran parte della squadra tecnica del film<br />
(direttore della fotografia, scenografia,<br />
costumi, musica, produzione) è composta<br />
da donne: una scelta voluta per<br />
sottolinearne il carattere femminile?<br />
Non si tratta di una scelta decisa<br />
prioritariamente a tavolino, ma di un processo<br />
naturale, del tutto involontario per certi versi.<br />
Le direttrici della fotografia, ad esempio, sono<br />
ancora delle eccezioni, ma con Roberta<br />
Allegrini, che ritengo bravissima, avevo già<br />
collaborato ed è stato logico rivolgermi a lei.<br />
Quanto alle musiche sono molto fiera della<br />
presenza di Gianna Nannini, che offre al film<br />
un valore aggiunto.<br />
La scelta degli interpreti è stata<br />
altrettanto semplice?<br />
Assolutamente sì: per il ruolo di Angela/Angelo<br />
avevo bisogno di un’attrice che potesse<br />
interpretare il doppio ruolo senza cadere nel<br />
grottesco o nel ridicolo. Valeria Solarino<br />
possiede una fisicità che si presta facilmente<br />
alle trasformazioni; può essere molto sexy ma<br />
apparire anche un po’ un ragazzino, insomma<br />
era proprio l’attrice ideale per il ruolo. Per Sara<br />
ho pensato subito a Isabella Ragonese perché,<br />
oltre ad essere un’ottima attrice, come del<br />
resto Valeria, è anche siciliana e, pertanto, in<br />
grado di arricchire il personaggio di certe<br />
sfumature caratteriali e psicologiche. Mi piace,<br />
infine, ricordare la presenza di Ennio<br />
Fantastichini e Giselda Volodi nel ruolo dei<br />
genitori di Angela, che non volevo apparissero<br />
dei mostri, bensì il retaggio di una società<br />
ipocrita e bigotta, quindi dei personaggi<br />
negativi, ma per certi versi comunque<br />
comprensibili. Sono molto soddisfatta della<br />
prestazione dei miei attori.<br />
FRANCO MONTINI