ItaliaNome/titolo della buona praticaPartner di progettoCopertura geograficaCopertura finanziariaDescrizione del progetto/esperienza/strategiaCReOin<strong>Rete</strong>Regione Campania - Assessorato P.O.-Servizio P.O. attraverso la Misura 3.14 del PORCampania 2000-2006.L’intervento relativo all’attivazione dei Centri per l’Occupabilità Femminile è a regiaregionale ed ha previsto la stipula di un Protocollo Sperimentale con le Province eiComuni capofila. Tali Enti hanno attuato l’intervento, tramite affidamento a Societàesterne, prevalentemente nella forma di ATI, oppure ricorrendo a professionisti esterni,selezionati sempre tramite evidenza pubblica. Mentre i Centri Risorse E OccupabilitàFemminile Settoriali e i Laboratori/Cantieri si collocano all’interno di un progettoa titolarità regionale, la cui gestione è stata affidata, tramite Avviso Pubblico, a Partenariatimultiattori, che comprendono enti Pubblici Locali, imprese e soggetti delterzo settore, associazioni datoriali e sindacali, e la presenza, vincolante, di un organizzazionefemminile.Regione Campania, con un’ampia copertura del territorio afferente alle singole Provincee i Comuni CapoluogoPOR Campania Misura 3.14 - “Promozione della partecipazione femminile al mercatodel lavoro” (Importo complessivo: euro 28.807.000)Il progetto nella sua complessità ha rappresentato un vero e proprio sistema integrato,il cui centro è, evidentemente, l’attivazione di azioni destinate specificatamentealle donne, ma al contempo ha mirato a innescare un cambiamento culturale ancheattraverso la sperimentazione di procedure innovative sull’intero territorio regionale,in modo da favorire la partecipazione femminile ai processi di sviluppo locale nel lorocomplesso.Il progetto si pone l’obiettivo di promuovere l’occupabilità femminile realizzando “luoghifisici” in cui in attivare interventi, di tipo formativo e non, e servizi in una logica integratabasata sulle specificità del territorio.L’obiettivo prioritario del progetto è quello di migliorare l’occupabilità femminilemediante un’offerta articolata, flessibile e rispondente alle esigenze differenziate delledonne, nel cui ambito si possono differenziare due macro tipologie i servizi: i CentriRisorse e Occupabilità Femminile alcuni dei quali specializzati in settori economicispecifici (turismo e artigianato, agricoltura e ambiente, scienza e tecnologia) in coerenzacon le peculiarità territoriali e i Laboratori Cantieri Territoriali per la progettazionee sperimentazione di strategie locali per l’aumento dell’occupabilità femminile.Per quanto riguarda la prima tipologia si tratta di servizi in grado di fornire informazionisul mercato del lavoro e opportunità territoriale, attraverso attività di: Orientamentoalla Ricerca attiva del lavoro; Ricognizione dei bisogni; Bilancio delle competenze;Orientamento alla scelta lavorativa; Orientamento al lavoro autonomo e imprenditoriale;Formazione di base; Seminari Tematici; Consulenze specialistiche. Servizidi accompagnamento: Baby parking, Banche del tempo, mediazione interculturale.Mentre i Laboratori Cantieri Territoriali rappresentano una strategia più complessa,dove la leva dell’occupabilità femminile rientra in un processo pù complessivo di innovazioneterritoriale. I principali servizi attivati nell’ambito di questo intervento hannoprevisto: istituzione di un Comitato di presidio del mainstreaming a livello territoriale,progettazione di Banche del tempo, intercettazione dei bisogni delle donne epromozione della partecipazione femminile nei contesti sociali, economici e istitu-49
Mainstreaming di genere e partecipazione femminile nei processi di sviluppo locale: Catalogo di buone pratichezionali, servizi di diagnosi delle competenze integrati con brevi percorsi di formazione.Attivazione, inoltre, di servizi di mediazione culturale e di inserimento per le donneimmigrate.Principali risultati/effetti conseguiti Il progetto è partito dalla definizione di un Protocollo di Intesa sperimentale tra Regione,Province e Comuni che ha permesso di realizzare 11 Centri Risorse e Occupabilitàfemminile, avviare le reti partenariali e istituire un team di animatrici di <strong>Pari</strong> Opportunità.Tramite avviso pubblico sono stati inoltre realizzati 3 Centri specializzati nei settorieconomici agricoltura e ambiente, turismo e artigianato, scienze e tecnologia e 25laboratori e cantieri territoriali per la sperimentazione di strategie locali perl’occupabilità femminile. È stata inoltre attivata una <strong>Rete</strong> regionale in cui lavorano ilTavolo delle parti sociali (si tratta della “declinazione” in chiave PO del Tavolo regionaledelle parit sociali di cui fanno parte 18 organizzazioni datoriali e sindacali), ilForum delle Amministratrici (organismo di cui fanno parte le donne che occupanoruoli di rappresentanza politica sui territori) il Comitato di esperte per il mainstreaminge l’empowerment nei processi educativi e formativi,10Reti partenariali a livellocomunale e provinciale con i sistemi locali (economici, sindacali, politici associativie femminili).Con specifico riferimento all’utenza dei centri, agli 11 COF si sono rivolte complessivamente33.409 donne (inattive, disoccupate, inoccupate, occupate, ecc.) mentre aiCentri Risorse settoriali e ai Laboratori Cantieri Territoriali 14.463 donne.Per quanto riguarda l’età delle utenti si è rilevato che il 60% appartiene alla fasciad’età compresa tra 20-34 anni, il 27% a quella tra i 35-44 anni, il 6% a quella tra i 45-49 anni mentre il 3.4% appartiene ad un’età inferiore a 20 anni e il 2,1% ha oltre 50anni.Un altro indicatore rilevato è il titolo di studio delle utenti:• 1,3% nessun titolo di studio• 18,6% Licenza media• 65,6% Diploma di maturità• 10,3% Laurea• 4,2% Qualifica Professionale.(Elaborazione alla data di marzo 2006 - I dati sono in progress perché parte dei Servizisono ancora attivi).Nell’ambito del progetto la Regione Campania ha prodotto le seguenti pubblicazioni:• Guida Creoin<strong>Rete</strong> - Centri Risorse e Occupabilità per le donne della Campania -ed. 2004 - ristampa 2005;• Creoinrete. Centri Risorse e Occupabilità - Prime Considerazioni, ed. 2006.Va sottolineato, inoltre, che anche sui singoli territori sono stati prodotti molti studi ericerche, confluite in pubblicazioni, sviluppate, in alcuni casi anche su supporto multimediale.Principali ostacoli/criticitàElementi di debolezza possono essere ravvisati nella lentezza delle procedure amministrativeda parte degli Enti Locali e la poca conoscenza delle tematiche relative allepari opportunità.50