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rapporto ambientale VAS PTC - Parco di Montevecchia e della Valle ...

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<strong>VAS</strong> – <strong>PTC</strong> - Proposta <strong>di</strong> <strong>rapporto</strong> <strong>ambientale</strong> e stu<strong>di</strong>o <strong>di</strong> incidenza 2010strato arboreo con coperture elevate e composto essenzialmente da rovere. Gli strati arbustivi sonoabbondanti e ricchi in specie, mentre lo strato erbaceo ha un buon sviluppo. Abbondante, in talicenosi, è la presenza <strong>di</strong> geofite a fioritura primaverile.Gli ostrieti sono mesofili, impostati su substrati carbonatici, calcari marnosi e arenarie, su me<strong>di</strong>oversante o in prossimità <strong>di</strong> vallecole inforrate. Lo strato arboreo è plurispecifico e mostra copertureme<strong>di</strong>e molto elevate. Anche gli strati arbustivi ed erbacei sono ben sviluppati.In tali boschi compaiono specie a <strong>di</strong>stribuzione sud-est europea e/o illirica.Inquadramento fitosociologicocl. Querco-Fagetea Br.-Bl. et Vl. 1937ord. Fagetalia sylvaticae Pawlowski in Pawlowski et al. 1928all. Erythronio-Carpinion (Horvat 1938) MarincekTendenze <strong>di</strong>namiche naturaliI rovereti sono formazioni stabili.Gli ostrieti sono generalmente ceduati; l‟abbandono <strong>della</strong> ceduazione favorirebbe il ritorno del boscoverso forme dominate dalle specie arboree mesofile (carpino bianco, aceri, querce). Habitat <strong>della</strong>Regione Lombar<strong>di</strong>a: 91L0 Habitat <strong>della</strong> Regione Lombar<strong>di</strong>a: 91L0.In<strong>di</strong>cazioni gestionaliPer quanto riguarda i rovereti, si tratta <strong>di</strong> formazioni boschive ad elevato valore naturalistico in cui gliinterventi colturali dovrebbero favorire i processi <strong>di</strong>namici in atto. Lo sta<strong>di</strong>o climax <strong>di</strong> questeformazioni è infatti rappresentato, tra le altre cose, da una maggiore aliquota <strong>di</strong> farnia e carpinobianco. Si dovrà quin<strong>di</strong> perseguire la conversione all‟alto fusto nei cedui maggiormente invecchiati,associata ad interventi <strong>di</strong> <strong>di</strong>radamento a carico del castagno, <strong>della</strong> quercia rossa e in misura minoreanche <strong>della</strong> robinia. Andrebbe inoltre favorito, a fini ecologico-faunistici, il mantenimento <strong>di</strong> alcunepiante morte in pie<strong>di</strong> o a terra (5-10/ha).Per quanto riguarda gli ostrieti, la gestione dovrebbe seguire le tecniche <strong>della</strong> silvicolturanaturalistica tendendo <strong>di</strong> regola all‟alto fusto <strong>di</strong>setaneo, a struttura ben articolata e a composizionearborea mista (favorendo comunque, dove possibile, la farnia o il cerro).Dove le con<strong>di</strong>zioni stazionali non lo consentono, ovvero dove il suolo non è in grado <strong>di</strong> sostenere unsoprassuolo forestale pesante, è consigliabile il governo a ceduo, a salvaguar<strong>di</strong>a da franamenti esuccessiva erosione.La gestione dovrebbe perseguire la salvaguar<strong>di</strong>a dei microhabitat che ospitano le specie erbacee piùsignificative e il mantenimento <strong>di</strong> un abbondante strato del sottobosco, favorendo la bio<strong>di</strong>versitàvegetale: a tal fine la compagine boschiva dovrebbe essere mantenuta a densità modesta, pena lascomparsa <strong>di</strong> molti elementi caratterizzanti che soffrono l‟eccessivo aduggiamento, conservando leradure. Andrebbe inoltre favorito il mantenimento <strong>di</strong> alberi vetusti.9260 Foreste <strong>di</strong> Castanea sativa162

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