rapporto ambientale VAS PTC - Parco di Montevecchia e della Valle ...

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VAS – PTC - Proposta di rapporto ambientale e studio di incidenza 2010Nome specieAll.2 HabitatAll.1 UccelliEsigenze ecologiche(* prioritario)Gambero di fiume (Austropotamobiuspallipes)/ Specie di acqua dolce, di risorgive e sorgenti,tratti prossimali di corsi d‟acqua benossigenati e in buono statoCobite (Cobitis taenia) / Specie d‟acqua dolce, in corsi d‟acqua anchedi portate modesteVairone (Leuciscus souffia) / Specie d‟acqua dolce, legata ad acquelimpide e pulite, tipicamente in areeprossimali dei corsi d‟acqua ed in zonesorgive (presente in diverse risorgive dell‟areadi pianura, fuori SIC)Tab. 9.11 – Esigenze ecologiche delle principali specie animaliPer quanto riguarda i possibili effetti del Piano sulle specie animali di cui alla tabella precedente èpossibile fare le seguenti considerazioni.Gli animali di interesse conservazioni stico identificati negli allegati I e II delle direttive Habitat eUccelli (quest‟ultima sostituita dalla recente DIR 2009/147/CE) sono suddivisibili in 3 gruppi, inrelazione alle esigenze ecologiche delle specie ed agli ambienti frequentati.In relazione agli ambienti frequentati ed alle esigenze ecologiche, è quindi possibile esprimere unaprima valutazione di merito circa l‟efficacia del Piano nel tutelare la presenza di tali specie, alcune –si ricorda – di rilevante interesse conservazioni stico.E‟ inoltre da ricordare che la variante proposta prevede già tra i primi articoli delle Norme Tecniche diAttuazione (art. 15, commi c) e d)), la necessità di redazione del Piano di Gestione del SIC, a cuivengono demandate “…opportune misure per evitare il degrado de gli habitat naturali e degli habitatdi specie, nonché la perturbazione degli habitat per cui il SIC è stato individuato e per salvaguardarela funzionalità ecologica degli stessi‖.1. Gruppo di specie ad attitudine prevalentemente forestale (Cervo volante, Cerambicedella quercia, Pecchiaiolo, Barbastello, Baia dal collare). Per tali presenze il Pianogarantisce una tutela pressoché assoluta, essendo la tutela delle superfici boscate tra icardini dell‟impianto normativo. La trasformabilità del bosco è in fatti generalmente moltobassa (art. 17 delle NTA) o bassa e lo status di protezione garantito dalla presenza delParco Naturale tutela le vaste superfici boscate presenti soprattutto nelle testate della Valledel Curone e Valle Santa Croce. La presenza di specifiche norme legate inoltre alla tuteladella fauna selvatica e minore (artt.. 25 e 27 delle NTA), nonché la tutela garantita aglielementi costituenti la rete ecologica, sia a livello locale che regionale (art. 23) garantisconoun quadro normativo in grado di influire positivamente sullo stato di conservazione dellespecie del gruppo. Non di meno, il Piano garantisce la conservazione e l‟alternanza degliambienti forestali e degli ambienti prativi aperti (con particolare riguardo alle aree agricole174
VAS – PTC - Proposta di rapporto ambientale e studio di incidenza 2010della collina terrazzata), intervenendo in questo senso favorevolmente al fine della creazionedi mosaici diversificati (alternanza bosco-prato, presenza di spiepi-filari etc.) e di ambitiecotonali estesi, utili a specie ubiquitarie o particolarmente esigenti dal punto di vistaambientale (Baia dal collare, Averla piccola)2. Gruppo di specie ad attitudine prevalentemente acquatica, o legati ad ambientiacquatici lentici e/o lotici per una parte del ciclo vitale (Rana di lataste, Tritone,Vairone, Cobite, Martin pescatore, Gambero di fiume). La Tavola 2 del Piano individuanel dettaglio il reticolo idrico primario e secondario da sottoporre a tutela, soprattuttomediante i disposti dell‟art. 22 delle NTA, non solo la qualità delle acque, ma anche lafunzionalità ecologica dei sistemi idrici superficiali e della connettività esistente e potenzialetra diversi ambienti a diverso grado di naturalità. Il Piano prevede inoltre la tutela assolutadei fontanili e delle risorgive, nonché la redazione di specifico Piano di settore per il reticoloidrografico, la qualità delle acque e l‟assetto idrogeologico. Non viene invece affrontato ilnodo cruciale delle barriere ecologiche rappresentate dalla viabilità stradale, soprattutto perquanto concerne le migrazioni stagionali degli anfibi. E‟ tuttavia da segnalare che all‟internodel Parco ed in corrispondenza delle principali zone umide riconosciute come siti riproduttividi importanza locale o sovra-locale, l‟impatto delle suddette barriere sia modesto. Nonesistono infatti all‟interno del Parco arterie stradali particolarmente trafficate, mentre ilproblema è rilevante soprattutto nelle aree di confine, a nord e ad est in corrispondenzadelle principali arterie di collegamento tra le città di Milano – Lecco e Lecco – Como.3. Gruppo di specie ad attitudine prevalentemente rurale, legate ad ambienti aperti(Averla piccola). Nei confronti delle specie ad attitudine rurale, o prevalentemente rurale,l‟Averla piccola può essere definita quale “specie ombrello”, ovvero rappresentare un caso lacui tutela è in grado di garantire protezione anche ad altre diverse specie con attitudini simili,seppur a livelli di esigenza minori. L‟Averla piccola è infatti estremamente legata allecaratteristiche tradizionali del paesaggio rurale dell‟area di pianura e collina, sino al pianomontano. Importantissimi per la conservazione della specie sono i caratteri del paesaggiorurale tipici dell‟agricoltura non estensiva (differenziazione dell‟uso del suolo, presenza dimacchie arboreo - arbustive ed ambienti ecotonali, terrazzamenti sostenuti da muretti asecco.). Si evidenziano, nei disposti del Piano e nello scenario evolutivo attuale a cui èsottoposto il territorio del Parco, due diverse tendenze, in parte contrastanti ai fini dellaconservazione delle specie ad attitudine rurale. Da una parte, la tutela garantita dalle NTAdel Piano nei confronti dell‟agricoltura tradizionale, delle pratiche agricole, l‟incentivazionedell‟agricoltura sostenibile e non estensiva (artt. 17, 21 e norme di zona, artt. 34,35,36).Dall‟altra lo sviluppo sul territorio di una viticoltura che compete con alcune specie animali diinteresse comunitario per l‟occupazione dei medesimi spazi, soprattutto nell‟area dellacollina terrazzata interna al Parco Naturale. In tal senso, si rende determinante l‟azione diregolamentazione e di inquadramento del problema da parte di specifico Piano di Gestione175
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