<strong>VAS</strong> – <strong>PTC</strong> - Proposta <strong>di</strong> <strong>rapporto</strong> <strong>ambientale</strong> e stu<strong>di</strong>o <strong>di</strong> incidenza 2010infatti interrotta, verso nord, solo da percorsi stradali ed inse<strong>di</strong>amenti <strong>di</strong> modeste <strong>di</strong>mensioni, tali comunqueda non impe<strong>di</strong>re il collegamento fra le cenosi forestali.Nelle zone più alte ed assolate troviamo boschi quasi puri <strong>di</strong> rovere e roverella, in associazione con carpinonero e orniello.Scendendo verso valle si trovano boschi <strong>di</strong> farnia e carpino bianco, cui spesso si associa il ciliegio selvatico.Nella zona settentrionale si osservano estesi castagneti. Molte <strong>di</strong> queste aree si trovano in con<strong>di</strong>zionipessime per il <strong>di</strong>ffondersi <strong>di</strong> una malattia che colpisce questa specie, nota come "cancro del castagno". Neiversanti più assolati il castagno si alterna alla rovere.Nelle zone più umide, per esempio lungo il corso del Curone, accanto al carpino bianco si trova l'ontano neroe, più spora<strong>di</strong>co, il pioppo. Un'altra pianta presente in questi boschi igrofili, cioè amanti <strong>di</strong> zone umide, è ilplatano. Nella <strong>Valle</strong> del Curone, in prossimità delle sue sorgenti, in un'area caratterizzata da un microclimafresco e molto umido, si trova anche il faggio.Nelle zone pianeggianti meri<strong>di</strong>onali e nei boschi più degradati <strong>della</strong> collina domina incontrastata la robinia,specie <strong>di</strong> origine nord-americana.La maggior parte dei boschi del <strong>Parco</strong> sono <strong>di</strong> proprietà privata, per cui molti <strong>di</strong> essi vengono gestiti al fine <strong>di</strong>ottenere legname.Dall'istituzione dell'area protetta, si attua una gestione controllata delle zone boschive, con interventi tendentialla conservazione e alla ricostituzione <strong>della</strong> vegetazione in equilibrio con l'ambiente. Ciò si ottienefavorendo la <strong>di</strong>ffusione delle specie tipiche locali, la ricchezza <strong>di</strong> specie e la conversione all'alto fusto.I prelievi sono <strong>di</strong>mensionati in modo da garantire con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> densità, copertura, composizione e struttura,capaci <strong>di</strong> favorire l'evoluzione dei boschi verso la maturità ecologica (climax).I tagli e le utilizzazioni sono soggetti ad apposita autorizzazione da parte dell‟Ente <strong>Parco</strong>, ed il taglio èpreceduto da sopralluogo e contrassegna tura da parte del tecnico forestale dell‟Ente.Le domande <strong>di</strong> taglio bosco sono me<strong>di</strong>amente 80-120 all‟anno (124 domande durante la stagione silvana2009-2010, prevalentemente per utilizzazioni famigliari o private, con una supeficie me<strong>di</strong>a al taglio pari acirca 3000 mq ed una superficie complessiva al taglio <strong>di</strong> crica 37ha.).I tagli risultano <strong>di</strong>stribuiti su tutta la superficie del <strong>Parco</strong>.Complessivamente le superfici boscate all‟interno del <strong>Parco</strong> occupano circa 1200 ha <strong>di</strong> superficie, con lapresenza dei seguenti tipi forestali (dati tratti dal Sistema Informativo Territoriale del <strong>Parco</strong>): Castagneti mesofili a Carex sylvatica; Castagneti mesofili ad Aruncus <strong>di</strong>oicus; Quercati mesofili; Boschi acidofili a rovere e castagno; Querceti termofili a Vinca minor; Querceti termofili a Brachipo<strong>di</strong>um pinnatum; Boschi meso – igrofili a Carpinus betulus; Boschiigrofili ad Alnus glutinosa; Robinieti puri; Robinieti misti con castagno e rovere; Robinieti misti con carpino bianco, farnia ed ontano;40
<strong>VAS</strong> – <strong>PTC</strong> - Proposta <strong>di</strong> <strong>rapporto</strong> <strong>ambientale</strong> e stu<strong>di</strong>o <strong>di</strong> incidenza 2010 Cenosi forestali antropogene.Nel territorio del <strong>Parco</strong> sono presenti 26 specie <strong>di</strong> mammiferi, tra cui 8 specie <strong>di</strong> pipistrelli.I più grossi mammiferi presenti sul territorio sono il tasso, la volpe, la donnola e la faina che sono predatoriben adattati alla convivenza con l'attività umana. Nei boschi del <strong>Parco</strong> sono presenti numerosi ro<strong>di</strong>tori comeil ghiro, il moscar<strong>di</strong>no, l'arvicola e il topo selvatico.Un altro ro<strong>di</strong>tore ora presente è lo scoiattolo rosso, recentemente reintrodotto e costantemente monitorato(ultimo monitoraggio <strong>di</strong> presenza <strong>della</strong> specie nel 2008).Tra gli insettivori ricor<strong>di</strong>amo il riccio, la talpa e il toporagno: quest'ultimi importanti per l'aerazione del suolodovuta alla costruzione <strong>di</strong> gallerie.Per quanto riguarda l‟avifauna, nel <strong>Parco</strong> sono presenti numerose specie <strong>di</strong> uccelli molti dei quali tutelati alivello nazionale ed internazionale. Oltre la ricchezza <strong>di</strong> specie è da notare la presenza <strong>di</strong> specie esigenti dalpunto <strong>di</strong> vista <strong>ambientale</strong>, che ritrovano all‟interno del territorio protetto situazioni ideali per la ni<strong>di</strong>ficazione.In zone con vegetazione cespugliosa e arbustiva si incontrano specie rare come l‟occhiocotto, il canapino, lasterpazzola, lo zigolo nero e l‟averla piccola. Specie legate ai boschi maturi sono la balia, l‟upupa, il frosone,il rampichino e il picchio verde. Nel <strong>Parco</strong> sono presenti sia i rapaci <strong>di</strong>urni come la poiana, il falco pecchiaioloe il lodolaio, sia quelli notturni come l‟allocco, la civetta, l‟assiolo e il gufo comune.Nel <strong>Parco</strong> sono state identificate 9 specie <strong>di</strong> anfibi e 8 <strong>di</strong> rettili.Tutti gli anfibi risultano molto sensibili dal punto <strong>di</strong> vista <strong>ambientale</strong>, in quanto utilizzano siti riproduttivi moltolocalizzati, principalmente <strong>di</strong>stribuiti attorno al torrente Curone. Tra gli anfibi è accertata la presenza nel<strong>Parco</strong> <strong>di</strong> una specie molto importante: la rana <strong>di</strong> Lataste, <strong>di</strong> enorme rilievo in quanto considerata in pericolo<strong>di</strong> estinzione su scala globale.I rettili hanno caratteristiche biologiche molto <strong>di</strong>verse: non essendo più legati all'ambiente acquatico hannouna <strong>di</strong>stribuzione omogenea nel <strong>Parco</strong>. Alcuni <strong>di</strong> essi sono molto <strong>di</strong>ffusi, come la lucertola e il ramarro.Strettamente legato agli ambienti boschivi è il saettone; gli altri hanno una pre<strong>di</strong>lezione più o meno spiccataper gli ambienti arbustivi o aperti. Fanno eccezione le bisce: la natrice tassellata, biscia relativamente rara, èlegata alla presenza <strong>di</strong> corsi d'acqua, mentre la biscia dal collare frequenta gli stagni in cerca <strong>di</strong> piccoleprede come girini e anfibi.Il pericolo più imminente alla vita <strong>della</strong> popolazione animale e vegetale è la frammentazione degli habitatcausata dalla forte urbanizzazione ed industrializzazione <strong>della</strong> zona avvenuta nell‟ultimo secolo. L‟istituzionedel <strong>Parco</strong> ha contribuito a rallentare tale frammentazione, ma tutt‟oggi costituisce ancora una minaccia piùche mai reale e che va limitata e circoscritta il più possibile.Per la descrizione degli habitat presenti nel <strong>Parco</strong> si fa particolare riferimento a quelli <strong>di</strong> interessecomunitario presenti nel SIC IT2030006 “<strong>Valle</strong> Santa Croce e <strong>Valle</strong> del Curone”. In particolare, questo SICpresenta il 53,18 % del territorio occupato da habitat <strong>di</strong> interesse comunitario. Secondo i dati rilevatidall‟aggiornamento dello stato <strong>di</strong> “Conservazione degli habitat naturali e seminaturali e <strong>della</strong> flora e <strong>della</strong>fauna selvatiche” prodotti dalla Regione Lombar<strong>di</strong>a nel 2004 e consultando il formulario standard, aggiornatoal luglio 2007, sono presenti 8 <strong>di</strong>versi Habitat da Direttiva 92/43/CEE, <strong>di</strong> cui 3 <strong>di</strong> importanza prioritaria (COD91E0*, COD 91H0*, COD 7220*), <strong>di</strong> seguito elencati: 9260, Foreste <strong>di</strong> Castanea sativa.41