Dall'analisi in dettaglio delle indicazioni selezionatedalle imprese, si può notare comequasi il 17% dei rispondenti si lim<strong>it</strong>i ad unadiagnosi ancora piuttosto superficiale e circoscr<strong>it</strong>tadei problemi aziendali, sottolineando ilbasso livello della domanda, quasi nella speranzache tale fattore sia temporaneo ed acarattere congiunturale.Certamente il basso livello della domanda(e quindi degli ordinativi di Fiat per l'allestimentodelle autovetture realizzate nello stabilimento)è una delle cause primarie e originariedelle difficoltà dell'indotto. Tuttavia, comesi è chiar<strong>it</strong>o in altre parti del rapporto di ricerca,tale fattore è esogeno alla possibil<strong>it</strong>à direttadi intervento dei singoli forn<strong>it</strong>ori dell'indottoe, soprattutto, è il frutto della stratificazionedi più problemi (rallentamento delladomanda globale di autovetture nei Paesioccidentali, perd<strong>it</strong>a di quote di mercato delmarchio Fiat, andamento particolarmenteavverso delle vend<strong>it</strong>e delle vetture Fiat prodottea Cassino - Piedimonte San Germano,perd<strong>it</strong>a di central<strong>it</strong>à dello stabilimentoCassinate nella struttura operativa di FiatAuto). Pertanto, r<strong>it</strong>enere le problematichedell'indotto connesse ad un andamento semplicementecongiunturale e passeggero delladomanda appare quantomeno riduttivo.In ogni caso, le tre difficoltà più lamentatedagli intervistati sono la lentezza nei pagamentidei cred<strong>it</strong>i verso i clienti (prima posizionein graduatoria), il forte potere contrattualedei clienti (terza posizione) e, piuttosto asorpresa, la forte concorrenza diretta, che sicolloca addir<strong>it</strong>tura in seconda posizione.Questa indicazione è assolutamente significativa,perché in un indotto ormai stabile e dilunga data ci si attenderebbe - almeno ai primilivelli di forn<strong>it</strong>ura, che sono maggiormenterappresentati nel panel intervistato - che lapercezione della concorrenza diretta fossemeno accentuata.In assenza di altre indicazioni, è difficilecomprendere se questa percezione derivi dalpericolo di ingresso nella rete di forn<strong>it</strong>ura diimprese fino a quel momento estranee o se sipossa parlare di un'agguerr<strong>it</strong>a competizionetra le imprese forn<strong>it</strong>rici già presenti stabilmentenei rapporti di forn<strong>it</strong>ura considerati. Inogni caso, questa evidenza fornisce un'ulterioreconferma, pur con le dovute cauteleconnesse alla mancanza di approfondimenti,del processo di inasprimento della concorrenzatra forn<strong>it</strong>ori dell'indotto, conseguente alcostante ridursi degli ordinativi e dei fabbisognidi forn<strong>it</strong>ura di Fiat. Peraltro, non va esclusol'aspetto della concorrenza internazionaleproveniente dai cosiddetti Paesi emergenti:almeno una risposta segnala chiaramente chel'impresa - una subforn<strong>it</strong>rice dello stabilimentoFiat a Cassino - Piedimonte San Germano- subisce sempre di più la concorrenza diimprese s<strong>it</strong>uate in Paesi a minor costo dellavoro, anche perché la stessa impresa forn<strong>it</strong>ricedi riferimento ha aperto propri stabilimentiin tali nazioni (nel caso specifico, si tratta diun Paese dell'est Europeo) (108).Infine, mer<strong>it</strong>a di essere segnalato un nontrascurabile bisogno di manodopera già formatae qualificata, con elevata preparazione. Alcontrario, non risulta così elevata la percezionedi problematiche nel reperimento di fonti difinanziamento, specialmente bancario: ciò sembraancora una volta confermare l'idea che irapporti banca-impresa siano piuttosto armonici,forse per la presenza di offerte bancarie relativamentespecializzate nel rapportarsi con l'indottoindustriale considerato (109).La domanda 7.3 consente di analizzare in108. Tale risposta è stata classificata nella voce altro da specificare della seconda tabella di segu<strong>it</strong>o riportata.Dunque, sommando tale risposta alle altre 11 risposte rubricate nella sezione forte concorrenza diretta, il peso relativodella voce sale al 19%.109. La risposta non appare molto significativa rispetto alle opzioni di risposta predefin<strong>it</strong>e previste dal questionario.Infatti, l'unico rispondente che si è avvalso di tale opzione a risposta libera ha precisato che la difficoltà avvert<strong>it</strong>a èconnessa alla ristrutturazione ancora non compiuta e pienamente effettiva.104Speciale <strong>BIC</strong> <strong>Notes</strong> – 2006 – Focus
Numero di risposte ammesso12345MancantiTotaleTabella 56 - Difficoltà percep<strong>it</strong>e.Domanda 7.2.Valori assoluti511801732%15,63%34,38%25,00%0,00%3,13%21,88%100,00%Opzione di risposta1 basso livello della domanda2 breve ciclo di v<strong>it</strong>a dei prodotti3 forte concorrenza diretta4 difficoltà di differenziazione del prodotto5 forte potere contrattuale dei clienti6 difficoltà riscossione cred<strong>it</strong>i presso i clienti7 forte potere contrattuale dei forn<strong>it</strong>ori8 difficoltà ad aprire il cap<strong>it</strong>ale a nuovi soci/partner9 difficoltà a reperire risorse finanziarie adeguate dalsistema bancario10 difficoltà a reperire manodopera con professional<strong>it</strong>àadeguata11 elevato turnover del personale qualificato12 difficoltà di stare al passo con l'innovazione tecnologica13 altro da specificareMancantiTotaleValori assoluti10011211121024102763%15,87%0,00%17,46%3,17%17,46%19,05%1,59%0,00%3,17%6,35%1,59%0,00%3,17%11,11%100,00%modo ancora più cr<strong>it</strong>ico e ponderato le segnalazioniemergenti dalle due precedenti domandee dall'intera sezione, spostando l'attenzionedagli interventi già intrapresi alle pol<strong>it</strong>iche direcupero di compet<strong>it</strong>iv<strong>it</strong>à e di miglioramentoaziendale r<strong>it</strong>enute come più opportune per rafforzarel'attiv<strong>it</strong>à aziendale.Al riguardo, è possibile notare come il 56%dei rispondenti proponga almeno due versantidi intervento, se non tre (il massimo consent<strong>it</strong>o).Nondimeno, le preferenze singole e lemancate risposte sono anch'esse pari al 56%, adimostrazione di una certa static<strong>it</strong>à o difficoltànell'individuazione di pol<strong>it</strong>iche e misure realisticamenteadottabili per fronteggiare le attualidifficoltà dell'indotto: tale resistenza all'indicazionedi soluzioni e prospettive può essere soloin parte imputata alla tendenza alla subaltern<strong>it</strong>àe inerzia delle imprese forn<strong>it</strong>rici, potendoanche derivare dalla considerazione per cui l'assenzadi stimoli o sollec<strong>it</strong>azioni esterne al cambiamento(annunci di provvedimenti normativiregionali, potenziamento di aiuti e incentivialle imprese, iniziative di supporto delle associazionidi categoria, attenzione dell'opinionepubblica e dei mass media ecc.) disincentiva laformulazione di concrete ipotesi evolutive.Ancora una volta molto significativa è l'analisidella distribuzione di frequenza delle preferenzeespresse rispetto alle opzioni di rispostapossibili: infatti, ben il 50% dei rispondenti prefiguracome opportuna la strategia di ricerca diSpeciale <strong>BIC</strong> <strong>Notes</strong> – 2006 – Focus105
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