NMediaModaDeviazione standardVarianzaTabella 18 - Tipologia di impianto prevalente.Domanda 1.2.ValidiMancanti2572,3621,191,41ValidiMancantiTotaleOpzione di risposta1234TotaleMancantiFrequenza792725732Percentuale21,8828,136,2521,8878,1321,88100,00Percentuale valida28,0036,008,0028,00100,00Percentuale cumulata28,0064,0072,00100,00Nota 1 - Le opzioni di risposta hanno i seguenti significati: 1=Impianti manuali, 2=Impianti a controllore logico programmabile(PLC), 3=Impianti a controllo numerico (CN/CNC), 4=Sistemi o linee di automazione flessibile (FMS).Nota 2 - La voce “mancanti” indica il numero di imprese che non hanno risposto alla specifica domanda.La risposta sull'ITC e le tecnologie per lacomunicazione (domanda 1.1.6) è la più prevedibile.Infatti, pur attestandosi la moda suun valore non particolarmente elevato(3=discreto), la media tende a 4=alto e,soprattutto, le frequenze evidenziano che nessunaimpresa ha usato le opzioni 1=trascurabilee 2=basso, mentre circa il 50% delle rispostevalide è di tipo alto o molto alto.Questo orientamento pos<strong>it</strong>ivo appare coerentecon la natura dell'ICT, che raggruppatecnologie aspecifiche e multifunzionali, piuttostoversatili ma, al contempo, generiche edifficilmente sufficienti, da sole, a determinareil vantaggio compet<strong>it</strong>ivo - sul piano tecnologico- di un'impresa.La domanda 1.2 sulla tipologia di impiantoprevalente mira a porre in luce il grado dimodernizzazione della struttura produttiva el'orientamento all'automazione più o menoflessibile di fabbrica quale soluzione per ilrecupero di efficienza e compet<strong>it</strong>iv<strong>it</strong>à, stantela maturazione del mercato dell'auto. Lerisposte segnalano come prevalenti gli impiantiPLC, che coniugano l'azione umana conoperatori logici di controllo della lavorazione,ma sono privi di controllo numerico e piùampie capac<strong>it</strong>à di mon<strong>it</strong>oraggio della produzione.Nel complesso, quindi, gli impianti produttividi tipo tradizionale e con significativointervento umano sono poco più del 70%delle risposte valide. Questa evidenza apparecoerente con le origini storiche dell'indotto -voluto anche dalle Ist<strong>it</strong>uzioni pubbliche per losviluppo di imprend<strong>it</strong>oria locale e occupazionenel Centro Sud - con la significativa presenzadelle forze sindacali e con la pol<strong>it</strong>ica didecentramento produttivo tipicamente persegu<strong>it</strong>adalla Fiat, la quale non prevede particolariautomazioni nelle imprese terziarizzate ocollaboratrici.L'ultima domanda della sezione sulla tecnologiarichiedeva la segnalazione di altreeccellenze tecnologiche non comprese nellecategorie previste dal questionario. La rispostaè stata largamente negativa (78% dellerisposte espresse), a conferma della non estremaeccellenza tecnologica dell'indotto.Soltanto sei imprese hanno segnalato speci-72Speciale <strong>BIC</strong> <strong>Notes</strong> – 2006 – Focus
Tabella 19 - Eccellenze tecnologiche non comprese nelle categorie del questionario.NMediaModaDeviazione standardVarianzaDomanda 1.3.ValidiMancanti2751,2210,420,18ValidiMancantiTotaleOpzione di risposta12TotaleMancantiFrequenza21627532Percentuale65,6318,7584,3815,63100,00Percentuale valida77,7822,22100,00Percentuale cumulata77,78100,00Nota 1 - Le opzioni di risposta hanno i seguenti significati: 1=No, 2=Sì.Nota 2 - La voce “mancanti” indica il numero di imprese che non hanno risposto alla specifica domanda.fiche eccellenze, quattro delle quali riguardanoattiv<strong>it</strong>à manifatturiere (uso del CAQ -Computer Aided Qual<strong>it</strong>à; realizzazione dipelle in pvc per plancia; sovrastampaggiogomma o tessuto e plastica; uso di brevettipropri), mentre un'altra fornisce una rispostaforse impropria (progettazione in codesign,che potrebbe rientrare nella domanda 1.1.5sulla progettazione). L'ultimo caso riguardal'unico referente diretto dello stabilimentoFiat incaricato della gestione dell'intera catenadi forn<strong>it</strong>ura di servizi logistici (TNT Arvil), ilquale rivendica la capac<strong>it</strong>à di gestione intergratae diversificata dei bisogni logistici deiclienti.L'esame delle domande sulle competenzetecnologiche può offrire ulteriori spunti diriflessione se si affianca alla considerazioneanal<strong>it</strong>ica delle singole risposte una visione piùglobale dell'orientamento emergente dalleimprese intervistate. Al riguardo, si è tentatodi interpretare i dati sulle sei famiglie di tecnologieaziendali sottoponendole ad una analisifattoriale per componenti principali, alloscopo di comprendere indirizzi e inclinazioninon evidenti dalla semplice analisi per frequenzee centri statistici.I risultati dell'elaborazione sono evidenziatinei prospetti di segu<strong>it</strong>o riportati e fornisconodegli indicatori, sul piano squis<strong>it</strong>amentestatistico-quant<strong>it</strong>ativo, molto incoraggianti esignificativi, visto che all'estrazione delleprime due componenti principali corrispondeuna varianza spiegata del fenomeno decisamenteconsistente, superiore al 71%. A taleindicazione puramente metodologica, è possibileaffiancare almeno due considerazionirazionali che supportano la tesi della capac<strong>it</strong>àesplicativa dell'elaborazione compiuta:• in primo luogo, esiste un nesso logicopiuttosto robusto tra le sei domande sottopostead analisi fattoriale, in quanto ciascunadomanda rappresenta una macrocategoriatecnologica di impiego nelleimprese e rispetto alle quali ciascunaimpresa può sviluppare competenze più omeno marcate;• in secondo luogo, le componenti princi-Speciale <strong>BIC</strong> <strong>Notes</strong> – 2006 – Focus73
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