Motivi della necess<strong>it</strong>à di un intervento di rilancio dall'esterno1. Recenti e confortanti notizie sul superamento di tensioni finanziarie per il Gruppo Fiat non implicano ilsuperamento dei problemi industriali di Fiat Auto né escludono la razionalizzazione della base produttiva(stabilimenti operanti Italia e nel resto del mondo).2. Nov<strong>it</strong>à del Gruppo Torinese sul versante produttivo, quali il lancio di nuovi prodotti rilevanti (Fiat Grande Punto) ela stipula di accordi con altri costruttori per la fabbricazione di veicoli con componenti comuni, tendono adinteressare soprattutto quegli stabilimenti all'estero che, se non già chiusi, sono risultati largamente sottoutilizzatisino ad ora (61).3. Lo stabilimento di Cassino - Piedimonte San Germano risulta da tempo ampiamente sottoimpiegato, operandoa meno del 50% della propria capac<strong>it</strong>à produttiva installata.4. La pianificazione della produzione periodicamente comunicata dallo stabilimento di Cassino - Piedimonte SanGermano ai forn<strong>it</strong>ori diretti segnala una costante e progressiva diminuzione del fabbisogno di materiali ecomponenti.5. I forn<strong>it</strong>ori dell'indotto Fiat nel Cassinate - caratterizzati da maggiore dinamismo e/o dall'incapac<strong>it</strong>à di ridurre icosti operativi e il punto di pareggio, in modo da seguire pedissequamente gli ordinativi Fiat (in calo) conservandoinvariata la redd<strong>it</strong>iv<strong>it</strong>à - tentano talvolta di mantenere la massa cr<strong>it</strong>ica di affari, sottraendo commesse ad altriforn<strong>it</strong>ori dell'indotto. Ciò avviene ampliando l'offerta con accessori o servizi aggiuntivi (ad esempio, assemblaggiosegu<strong>it</strong>o dal trasporto o trasporto arricch<strong>it</strong>o con piccole operazioni di preparazione o montaggio delle parti).6. I forn<strong>it</strong>ori, specie diretti, dello stabilimento di Cassino - Piedimonte San Germano operano già al massimo livellodi integrazione e efficienza nei rapporti con Fiat, per cui non sono prefigurabili azioni ulteriori di recupero sui costidelle imprese. Infatti, lo stabilimento appartiene da anni alla famiglia degli insediamenti produttivi Fiat piùavanzati (la cosiddetta azienda terziarizzata). In pratica, alcuni forn<strong>it</strong>ori operano le lavorazioni direttamente nellostabilimento, pagando aff<strong>it</strong>ti e noli per la superficie occupata e per i macchinari impiegati o, addir<strong>it</strong>tura, usandoattrezzature di proprietà. In realtà, questa soluzione riduce i costi per il costruttore e eventualmente alcuni di quellidel forn<strong>it</strong>ore (minore bisogno di stabilimenti propri).Si r<strong>it</strong>iene dunque essenziale che leIst<strong>it</strong>uzioni pubbliche intervengano sia comeagente di stimolo che come artefice dellacomplessiva regia di rilancio dell'indotto Fiatnel Cassinate-Frusinate. D'altra parte, è interessedelle Ist<strong>it</strong>uzioni pubbliche innescareprocessi di innovazione tecnologica e di sviluppoeconomico nei terr<strong>it</strong>ori e nelle comun<strong>it</strong>àda loro gest<strong>it</strong>e (62).L'efficacia dell'intervento pubblico potrebberisultare rafforzata dall'invest<strong>it</strong>ura formaledi un metaorganizzatore, un attore fondamentalenella cost<strong>it</strong>uzione di una rete relazionale(63). Gli indotti industriali sono un tipicoesempio di aggregazione localizzata di soggettiautonomi e, quindi, di ambiente relazionale,configurando una rete di rapporti (network)il più delle volte non in grado di autoregolarsidall'interno, specialmente neimomenti di difficoltà o crisi (64).Il metaorganizer è un soggetto che crea ipresupposti per l'esistenza del network, progettandoloe fornendo le regole di connessionee di interfaccia tra i diversi operatori che nefanno parte. Il suo comp<strong>it</strong>o principale è, dunque,garantire gli standard che consentono didefinire e rendere compatibili le interazion<strong>it</strong>ra gli attori: in tal modo, il metaorganizzato-61. V. per conferme Gallino (2003, pp. 91-92).62. Consiglio, Antonelli (2003, p. 36).63. Rullani (2000, p. 79 ss.). Sul metaorganizzatore negli studi sull'impresa e le economie locali, cfr Molteni, Sainaghi(1997, pp. 93-104), Ancarani (1999, pp. 179-198), Mariotti, Pisc<strong>it</strong>ello (1994, p. 223-257) e Consiglio, Antonelli (2003, p.40).64. Consiglio, Antonelli (2003, pp. 36-37).28Speciale <strong>BIC</strong> <strong>Notes</strong> – 2006 – Focus
e conferisce al circu<strong>it</strong>o degli attori interessatiuna forma organizzativa specifica, in grado disoddisfare i bisogni complessi e-mergentidagli attori stessi.In passato, il ruolo di metaorganizzatore èstato fatto coincidere spesso con la detenzionedel potere in capo ad uno specifico operatore:così, lo Stato regolava gli affari e la grandeimpresa regolava il proprio indotto. Oggi,invece, tale funzione tende ad essere riconosciutain base a cr<strong>it</strong>eri di ordinamento più articolati,basati sull'effettiva capac<strong>it</strong>à progettuale,negoziale e relazionale, cioè su leadershipe leg<strong>it</strong>timazione sociale (65).Nel caso dell'impresa, diviene metaorganizzatorel'organizzazione che, a prescinderedalla sua dimensione, riesce a farsi accettaredalle altre come un riferimento, grazie a comportamentiche vanno nell'interesse di tutti odi molti. Pertanto, la leadership del metaorganizzatoreè strettamente legata alla capac<strong>it</strong>à disoddisfazione di interessi collettivi della rete,sì da conseguire il con-senso degli altri attori.Sostanzialmente, le funzioni del metaorganizzatorenel supporto alla nasc<strong>it</strong>a e allo sviluppodi iniziative imprend<strong>it</strong>oriali sono:• costruire il network attraverso la selezionedegli attori;• definire le regole di comunicazione tra gliattori della rete relazionale;• svolgere le funzioni di uno degli attorimancanti;• attivare le connessioni tra gli attori al finedi colmare i cosiddetti buchi strutturali,favorire la collaborazione tra gli attori einnescare processi di sviluppo della retestessa (66).Nella costruzione del network, il metaorganizerindividua le competenze specifiche deidiversi operatori e, in questo modo, determinai fattori cr<strong>it</strong>ici e di successo della rete (67).Le regole e i meccanismi di comunicazionee di coordinamento tra gli attori possonoessere oggetto di una modal<strong>it</strong>à di gestioneaccentrata o decentrata. Nel primo caso, asegu<strong>it</strong>o di un'iniziale attiv<strong>it</strong>à di connessione d<strong>it</strong>utti gli attori della rete, il metaorganizzatoregestisce i flussi di informazioni e i contatti,fungendo da vero e proprio fulcro relazionale;nell'altro caso, le informazioni arrivanocon le stesse modal<strong>it</strong>à a tutti gli attori, conuna maggiore diffusione della conoscenza euna forma di apprendimento di tipo estensivoe disperso nella rete (68).L'intervento del metaorganizzatore anchecome surrogato di specifici ruoli nella retepuò derivare dall'esigenza di assicurare determinatiservizi (69) e/o dalla necess<strong>it</strong>à di accred<strong>it</strong>arsinei confronti di alcuni attori r<strong>it</strong>enuticruciali per lo sviluppo del circu<strong>it</strong>o.Il ruolo di metaorganizzatore può esserericoperto da un'Univers<strong>it</strong>à, da un'agenzia disviluppo pubblica o da un'impresa. In realtà,in quest'ultima ipotesi, sembrerebbe più correttoparlare di impresa guida, la quale - connettendoi diversi attori - soddisfa primariamentee essenzialmente un proprio bisogno,consistente nell'ottenimento di un prodotto(bene o servizio) con condizioni di efficienza65. In particolare, Rullani (2000, p. 80 ss.) osserva che spetta al metaorganizer stabilire i regimi d'uso delle conoscenzee delle risorse cui si ha accesso partecipando alla rete in funzione dei rischi assunti. Ciò implica che il metaorganizzatoreadotti una visione illuminata e lungimirante, riconoscendo e premiando il coinvolgimento e la responsabilizzazionecrescente degli attori nelle attiv<strong>it</strong>à della rete e nei connessi rischi.66. Antonelli (2004, p. 175).67. Rullani (2000, p. 80 ss.).68. Antonelli (2004, p. 182 ss.).69. Nei processi di supporto alla nasc<strong>it</strong>a di spin off da ricerca, il metaorganizer può svolgere, ad esempio, attiv<strong>it</strong>à diconsulenza o di finanziamento.Speciale <strong>BIC</strong> <strong>Notes</strong> – 2006 – Focus29
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