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di famiglia? - Associazione Luca Coscioni

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VI AGENDA COSCIONIRIVENDICHIAMO IL DIRITTO COSTITUZIONALE DI ESSERE ANTICLERICALISIAMO L’ACQUAIN CUI NUOTANO I PESCI?Seduta n. 145 <strong>di</strong> martedì 17 aprile 2007Informativa urgente del Governo sulle iniziativeassunte a seguito delle scritte ingiuriosee delle minacce nei confronti <strong>di</strong> monsignorBagnasco, Presidente dellaConferenza episcopale italiana, apparse inalcune città d'Italia.Ha aperto i lavori il viceministro dell'interno,onorevole Marco Minniti (Ulivo) ilquale, dopo aver ricostruito nei dettaglialcuni episo<strong>di</strong> riguardanti scritte offensivenei confronti delle gerarchie ecclesiastiche,ha concluso: “[…] Al momento, si puòtrarre una prima conclusione. I ripetutiepiso<strong>di</strong> intimidatori in atto sembrerebberonon ascrivibili a matrici <strong>di</strong> natura eversivama troverebbero origini in un sentimentoanticlericale volto a rimarcare la presuntainterferenza della Chiesa nelle vicendepolitiche nazionali. Come risulta evidenteda questa ricostruzione, il Governo staseguendo con sistematica attenzione lasituazione. L’attenzione - posso garantire alParlamento - era e rimane straor<strong>di</strong>naria,così come la situazione richiede”.Riccardo Pedrizzi, Alleanza Nazionale:“[…] Lo scenario che si presenta ai nostrigiorni in Italia è quello <strong>di</strong> un assalto forte,convinto e motivato del laicismo verso lestrutture istituzionali, culturali e sociali cherappresentano l'espressione della cultura,non solo cattolica in senso stretto, ma piùgenericamente tra<strong>di</strong>zionale. Oggi quellascuola <strong>di</strong> pensiero, largamente presente neime<strong>di</strong>a e nelle organizzazioni della cultura,ha eletto a proprio nemico principale ilmodello, considerato regressivo e antimoderno,costituito dalla tra<strong>di</strong>zione culturalecattolica.Questo attacco è portato in nome dei <strong>di</strong>rittidel citta<strong>di</strong>no, ma, soprattutto, delleminoranze organizzate, vere e proprielobby in servizio permanente effettivo; equegli episo<strong>di</strong>, le scritte apparse in variecittà d’Italia, sono il frutto del clima <strong>di</strong> violentaaggressione nei confronti del presidentedella CEI e <strong>di</strong> tutta la Chiesa instauratoproprio da quella sinistra laicista eanticlericale e alimentato anche dai gran<strong>di</strong>me<strong>di</strong>a e da molti esponenti del suoGoverno e della maggioranza, che dunquesono i mandanti morali <strong>di</strong> quelle scrittevergognose […]”.<strong>Luca</strong> Volontè, dell’UDC: “Si tratta <strong>di</strong>capire in quale clima si inseriscono questeminacce. Il clima è quello che precedel'emissione della nota concernente i Dico.Gli e<strong>di</strong>toriali <strong>di</strong> la Repubblica, La Stampae Liberazione hanno tre pilastri: la Chiesaè contro la Costituzione; la Chiesa è esattamentecome i kamikaze nei confronti dellalaicità dello Stato italiano; la Chiesa è controla democrazia. Non sto inventando:potrei citare nomi e cognomi degli autori,dal professor Zagrebelsky al <strong>di</strong>rettore <strong>di</strong>Liberazione. Questo è il contesto all'internodel quale avvengono i fatti che ho menzionato.Io non sono assolutamente contrario allalibertà <strong>di</strong> opinione, ma c’è un filo che si fasempre più sottile nel nostro paese tra lelibertà <strong>di</strong> opinione e <strong>di</strong> critica, legittime indemocrazia, e una sorta <strong>di</strong> giustificazionismonei confronti delle scritte in parola.[…] Circoli anticlericali, circoli anticattolici,onorevole viceministro, circoli chehanno una qualche aderenza in<strong>di</strong>retta -perchè nessuno può <strong>di</strong>re che ci sia un <strong>di</strong>rettocollegamento tra chi scrive e<strong>di</strong>toriali echi scrive sui muri - vengono «coltivati»dentro un clima che è molto pericoloso. Sileggono e<strong>di</strong>toriali giustificatori: la nostrasolidarietà deve essere assolutamente senzacon<strong>di</strong>zioni. C’è una ideologia che vuoleabolire ogni autonomia e <strong>di</strong>stinzione traCesare e Dio. Qualcuno <strong>di</strong>ce all'altro: nonpuoi credere completamente alla tua fede,perchè io ti <strong>di</strong>co che non lo puoi fare.Questo è frutto <strong>di</strong> un relativismo, <strong>di</strong> unin<strong>di</strong>vidualismo libertario, e anche - purtroppo,lo ricordo - del peggior marxismo.[…] Ora, onorevole viceministro - ho conclusoveramente – c’è bisogno che la poliziaintervenga, affinché questi ambiti viciniagli scrittori vengano moderati. Ci sonocircoli anarchici? Chiu<strong>di</strong>amoli! Pren<strong>di</strong>amoqualcuno ed interroghiamolo! Non basta lascorta, bisogna prevenire. Mi aspetto dalei, come ha detto il ministro dell'internoqualche giorno fa, che ci siano degli atticoncreti. Grazie”.La risposta <strong>di</strong> Maurizio Turco, Rosa nelPugno: “Signor Presidente, a nome dellaRosa nel Pugno e quin<strong>di</strong> dei militanti laici,socialisti, liberali, ra<strong>di</strong>cali e anticlericali,condanniamo anche noi, senza riserve,l’intolleranza politica, da qualsiasi parteprovenga, in qualsiasi forma si esplichi.Inoltre, solidarizziamo con coloro che sonovittime, a qualsiasi titolo, <strong>di</strong> questa intolleranza.Abbiamo ascoltato molto bene le paroledel viceministro Minniti: noi non ci faremocriminalizzare e riven<strong>di</strong>chiamo ilnostro <strong>di</strong>ritto costituzionale <strong>di</strong> essere anticlericali.Non accettiamo la lettura che leiha dato degli episo<strong>di</strong> accaduti, che tende acriminalizzare una storia, quella storia anticlericaleche non ha nulla a che fare conl’intolleranza politica, per non parlare dell'intolleranzareligiosa.Siamo fieri <strong>di</strong> far parte <strong>di</strong> quel mondo politicoche crede nello stato <strong>di</strong> <strong>di</strong>ritto e nellademocrazia, che proprio nella libertà religiosavede uno dei principi car<strong>di</strong>ne che fadella <strong>di</strong>fesa della libertà religiosa una dellesue ragioni <strong>di</strong> lotta politica. Sappiamobene, infatti, che l’intolleranza religiosa èfrutto innanzitutto delle confessioni religioseche, tra <strong>di</strong> loro, sono in perenne stato<strong>di</strong> conflitto.Aveva ragione il collega Monaco: questastrategia <strong>di</strong> una nuova tensione - mi si consenta- danneggia più che altro coloro chereclamano il proprio giusto, costituzionale<strong>di</strong>ritto <strong>di</strong> critica: non critica alla Chiesa,non critica ai principi religiosi, ma sicuramenteil giusto <strong>di</strong>ritto <strong>di</strong> critica alle gerarchievaticane. E qui, forse, ci vorrebbe unagiornata <strong>di</strong> approfon<strong>di</strong>menti semantici,nel senso che a ragione, per opportunitàpolitica, si vuol far confusione tra la Chiesadei fedeli e le gerarchie vaticane.Signor viceministro Minniti, riven<strong>di</strong>chiamoil <strong>di</strong>ritto <strong>di</strong> avere una risposta ad unainterrogazione che abbiamo presentato nelluglio dello scorso anno. Tra un po’ faremol’anniversario <strong>di</strong> questo silenzio!Chie<strong>di</strong>amo <strong>di</strong> avere una risposta da questaRepubblica, da questo Stato: ad esempio, ilMinistero dell’interno rispetto alla politicaportata avanti dalle gerarchie vaticane sulproblema della pedofilia non ha nulla da<strong>di</strong>re? Non ha la stessa fermezza? Non ha lostesso interesse a dare una risposta chiara?Noi cre<strong>di</strong>amo, invece, che proprio perchèsiamo in uno Stato <strong>di</strong> <strong>di</strong>ritto, se non si fornisconorisposte chiare si alimentano queimovimenti, si finisce per creare, con questapolitica <strong>di</strong> criminalizzazione che oggi hatrovato in quest’aula ampia espressione, lacriminalizzazione <strong>di</strong> chi riven<strong>di</strong>ca il giusto<strong>di</strong>ritto <strong>di</strong> potersi chiamare anticlericale e <strong>di</strong>poter lottare da anticlericale, si determinaquella strategia che, come ricordava il collegaCota, ha avuto un suo quadro, unasua sceneggiatura già vista nel 1977.Abbiamo già visto tutto. Non siamo <strong>di</strong>spostiad accettare altri casi come quello <strong>di</strong>Moro, Giorgiana Masi, Sindona, Calvi,Pecorelli, perchè in quella strategia <strong>di</strong>Stato, con la morte del <strong>di</strong>ritto e della legalità,vi è stata la morte <strong>di</strong> persone. In questoci <strong>di</strong>ssociamo! Vogliamo che si riconoscaanche agli anticlericali il proprio <strong>di</strong>ritto,senza confondere i piani della lotta edell’iniziativa politica.Spero che lei voglia fare ammenda rispettoalla denominazione che ha reso <strong>di</strong> alcunifenomeni che non hanno nulla a che farecon coloro che, in questo paese, riven<strong>di</strong>canopubblicamente e nell'ambito dei principicostituzionali del nostro Stato la possibilità<strong>di</strong> fare lotta politica!”.DURISSIME ACCUSE DI MONSIGNOR AMATO, SEGRETARIO DELL'EX SANT'UFFIZIOIL VATICANO: CLINICHE MATTATOI DI ESSERI PRONTI A SBOCCIAREIL “TERRORISMO” DELLA CHIESA CATTOLICA:ABORTO RU 486, EUTANASIA SONO IL MALEDurissimo attacco <strong>di</strong> monsignor Angelo Amato, il «numero2» della Congregazione della Dottrina della Fede, alle leggisull'aborto, accomunate al terrorismo. La Congregazione perla Dottrina della Fede è il «<strong>di</strong>castero» più importante inVaticano, perché deve custo<strong>di</strong>re e garantire l'ortodossia; non acaso fino a Pio XII il Papa stesso ne era il prefetto. MonsignorAmato, salesiano, ha lavorato per vari anni con JosephRatzinger, fino all'elezione al soglio <strong>di</strong> Pietro; questo fa sì cheil suo intervento <strong>di</strong> ieri nel corso del Seminario mon<strong>di</strong>ale deicappellani cattolici e membri delle Cappellanie dell'Aviazionecivile sul problema del terrorismo assuma un rilievo del tuttoparticolare. E appare inevitabile che le sue parole riapranopolemiche analoghe a quelle suscitate dalle <strong>di</strong>chiarazioni sui«Dico» del presidente della Cei monsignor Bagnasco il 30marzo scorso. «Oltre all'abominevole terrorismo dei kamikaze,che occupa quoti<strong>di</strong>anamente la nostra cineteca me<strong>di</strong>atica- ha detto l'arcivescovo Amato – c’è il cosiddetto "terrorismodal volto umano", anch'esso quoti<strong>di</strong>ano e altrettanto ripugnante,che viene subdolamente propagandato dai mezzi <strong>di</strong>comunicazione sociale, manipolando ad arte il linguaggio tra<strong>di</strong>zionale,con espressioni che nascondono la tragica realtà deifatti, come quando l'aborto viene chiamato interruzionevolontaria della gravidanza e non "uccisione <strong>di</strong> un essereumano in<strong>di</strong>feso", o quando l'eutanasia viene chiamata "piùblandamente morte con <strong>di</strong>gnità "». Le parole <strong>di</strong> monsignorAmato sono state riportate dal «Sir» (Servizio InformazioneReligiosa), l'agenzia vicina ai vescovi italiani. «Il male oggi -ha continuato - non è solo azione <strong>di</strong> singoli o <strong>di</strong> gruppi benin<strong>di</strong>viduabili, ma proviene da centrali oscure, da laboratori <strong>di</strong>opinioni false, da potenze anonime che martellano le nostrementi con messaggi falsi, giu<strong>di</strong>cando ri<strong>di</strong>colo e retrogrado uncomportamento conforme al Vangelo». Il segretario dellaCongregazione della Fede ha rilevato che «purtroppo nonpossiamo chiudere le biblioteche del male né <strong>di</strong>struggere lesue cineteche che si riproducono come virus letali, ma possiamochiedere a Dio <strong>di</strong> rafforzarci, me<strong>di</strong>ante la formazione <strong>di</strong>una retta coscienza che cerca e ama il vero e il bene ed evita ilmale». Monsignor Amato non ha minimizzato il problema delterrorismo, e l'uso che esso fa degli strumenti me<strong>di</strong>atici:«Leggendo i giornali, o utilizzando internet o la tv o la ra<strong>di</strong>o- ha detto - ogni giorno noi assistiamo a un film perverso sulmale, che viene "girato” in ogni parte del mondo con sceneggiaturesempre nuove e crudeli, come constatiamo dalle milleprovocazioni del terrorismo internazionale». Ma a questa«razione giornaliera» <strong>di</strong> male fornita quoti<strong>di</strong>anamente siaggiunge un altro tipo <strong>di</strong> male, che resta «quasi invisibile» mache però «esiste nelle se<strong>di</strong> più impensate e che, paradossalmente,viene presentato come bene», come una espressionedel "progresso dell'umanità ". L'arcivescovo ha citato le clinicheabortiste, «autentici mattatoi <strong>di</strong> esseri umani in boccio»;ha parlato dei laboratori dove si «fabbrica» ad esempio la Ru486, la cosiddetta pillola del giorno dopo, o dove «si manipolanogli embrioni umani»; e ha inserito in questa lista nera iparlamenti delle nazioni «civili» dove si «promulgano leggicontrarie all'essere umano». A questo si aggiungono le cosiddettesette sataniche che praticano «un vero e proprio cultosacrilego del male». È probabile che monsignor Amato nel suoriferimento alle cliniche avesse presente una relazione secondocui è in continuo aumento nel Regno Unito il numero <strong>di</strong>dottori e studenti in me<strong>di</strong>cina che si rifiutano <strong>di</strong> fare aborti.

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