13.07.2015 Views

di famiglia? - Associazione Luca Coscioni

di famiglia? - Associazione Luca Coscioni

di famiglia? - Associazione Luca Coscioni

SHOW MORE
SHOW LESS

Create successful ePaper yourself

Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.

.IL MITODELLA NATURALE... FAMIGLIAORGOGLIOLAICO A PIAZZA25NAVONAma sarebbe la legge a crearli.Non resta dunque che appellarsialla tra<strong>di</strong>zione culturale, aquel concetto <strong>di</strong> <strong>famiglia</strong> che cideriva dal passato, <strong>di</strong> cui è intrisala nostra cultura, a cui certonon sono affatto estranei i valoridella religione cattolica. È la<strong>famiglia</strong> che si basa sul matrimonio,come patto in<strong>di</strong>ssolubiletra persone <strong>di</strong> sesso <strong>di</strong>verso eteso, come suo elemento costitutivoalmeno tendenziale, allariproduzione. In una parola, la<strong>famiglia</strong> legittima. È talmentecompenetrato nella nostra culturaquesto concetto <strong>di</strong> <strong>famiglia</strong>che il nostro stesso co<strong>di</strong>ce civilenon sente neppure il bisogno <strong>di</strong>definirla: intesta alla <strong>famiglia</strong> illibro primo, la richiama perun’infinità <strong>di</strong> cose (il domiciliodel minore, la determinazionedell’assegno alimentare, i doveridei coniugi e la loro residenza,ecc.), ma non <strong>di</strong>ce mai che cosasia; il Capo VI s’intitola "Del regimepatrimoniale della <strong>famiglia</strong>",ma esor<strong>di</strong>sce identificandoil patrimonio familiare con ilregime patrimoniale tra i coniugi;e quando <strong>di</strong>sciplina il matrimonio,in nessun punto prescriveesplicitamente che i coniugidebbano essere <strong>di</strong> sesso <strong>di</strong>verso.Lo dà per scontato.Nulla <strong>di</strong> ine<strong>di</strong>to: agli inizi del secolo,su pressione dei movimentifemministi, si "scoprì"che nessuna norma dell’or<strong>di</strong>namentocompletava il sesso (maschile)come presupposto dell’elettoratoattivo e passivo: eraun dato appartenente alla "naturadelle cose", così come lo èl’eterosessualità della <strong>famiglia</strong>.Fu una famosa sentenza <strong>di</strong>Mortara, del 1906, a sfatare questa"ovvietà" ragionando in termini<strong>di</strong> rigore giuri<strong>di</strong>co: ma nonbastò a cambiare la forza dellatra<strong>di</strong>zione culturale che ritenevale donne quantomeno "inadatte"al voto. Tra<strong>di</strong>zioni culturali,appunto.4. "Natura"e <strong>di</strong>rittoNon mi sembra utile contestarequesta impostazione sul pianodei valori, in termini <strong>di</strong> contrapposizionetra modelli ideali <strong>di</strong>organizzazione umana e sociale.Né mi sembra decisivo segnalarealcune <strong>di</strong>fficoltà "periferiche"che la tra<strong>di</strong>zione culturalepuò incontrare, per esempio,<strong>di</strong> fronte alla rottura del dogmadell’in<strong>di</strong>ssolubilità del vincolomatrimoniale o ad altri profiliattinenti, tutto sommato, adaspetti contingenti della legislazionepositiva. Vi sono aporieben più fondamentali che questaconcezione deve affrontare.Pre<strong>di</strong>care della <strong>famiglia</strong> che essaè una società "naturale" e, adun tempo, fondata sul "matrimonio"è pre<strong>di</strong>care attributi traloro incompatibili, dato che ilmatrimonio è un istituto giuri<strong>di</strong>coche non appartiene affattoalle forme "naturali" dell’organizzazionesociale, ma a quelleLA RIVOLUZIONEDELL’INTIMITA’/2:IL DIRITTO ALLALIBERASESSUALITÀGià a metà degli anni sessanta anchele questioni della vita personalee della sessualità erano oggetto <strong>di</strong><strong>di</strong>scussione e <strong>di</strong> iniziativa ra<strong>di</strong>cale."In Italia - affermava una relazionedel congresso PR del 1967 - la tra<strong>di</strong>zionalelegislazione basata sui concetti<strong>di</strong> onore e <strong>di</strong> <strong>famiglia</strong> in<strong>di</strong>ssolubile,l'assenza <strong>di</strong> una politica demografica,la mancanza <strong>di</strong> un'informazionesessuale, l'attivo e quoti<strong>di</strong>anoavvelenamento dello svilupponaturale dei bambini, la persecuzionedei rapporti amorosi chenon abbiano ricevuto la sanzione<strong>di</strong> un'autorità, sono tutti fenomeniche rivelano il carattere non solo in<strong>di</strong>viduale,ma sociale del problemasessuale". Nel 1967 insieme conl'AIED si tiene un <strong>di</strong>battito suSessuofobia e clericalismo e, l'anno successivo, viene organizzato il convegno Repressione sessualee oppressione sociale.La tematica della liberazione sessuale trova un momento <strong>di</strong> approfon<strong>di</strong>mento e <strong>di</strong> applicazionenell'azione in <strong>di</strong>fesa dei <strong>di</strong>ritti degli omosessuali. Nella primavera del 1971 comincia ad aggregarsi,per iniziativa <strong>di</strong> Angelo Pezzana, il Fronte Unitario Omosessuale Rivoluzionario Italiano(FUORI) che già nella sigla intende manifestare la volontà <strong>di</strong> questa minoranza <strong>di</strong> "reagire allostato <strong>di</strong> emarginazione e <strong>di</strong> uscire fuori dal ghetto della paura e della infelicità socialmente imposta".Il FUORI suggella al congresso del novembre 1974 il rapporto con il PR con un patto federativo.Nel 1976, nelle liste elettorali ra<strong>di</strong>cali, per la prima volta nella storia italiana, gli omosessualisono presenti come tali a testimoniare l'assunzione della <strong>di</strong>fesa dei loro <strong>di</strong>ritti da parte ra<strong>di</strong>cale.convenzionali, determinate dalleregole contingenti poste dallalegislazione vigente. Non è affatto"naturale" che la gente sisposi, anche se la maggioranzalo fa (anzi, alcuni lo fanno piùvolte): è una libera scelta da cuiderivano specifiche conseguenzegiuri<strong>di</strong>che.Questo, d’altra parte, è l’insegnamentodella Corte costituzionalea proposito della c.d."<strong>famiglia</strong> <strong>di</strong> fatto". La Corte hainfatti sistematicamente rigettatotutti i tentativi <strong>di</strong> estenderealla <strong>famiglia</strong> non matrimonialei rapporti giuri<strong>di</strong>ci che le leggicivili prevedono per la <strong>famiglia</strong>"legittima". Anche quando si sarebbetrattato <strong>di</strong> estendere alpartner economicamente piùdebole qualche garanzia che lalegge gli assicurerebbe nell’àmbitodel regime matrimoniale, laCorte ha ritenuto <strong>di</strong> non poterlofare per una ragione precisa:il matrimonio è un istituto giuri<strong>di</strong>coche prevede, per i contraenti,un preciso sistema <strong>di</strong> obblighie <strong>di</strong> <strong>di</strong>ritti reciproci; masiccome il matrimonio è unascelta volontaria, sarebbe illegittimo,perché lesivo della libertàin<strong>di</strong>viduale, estendere ancheuno solo <strong>di</strong> quei rapporti a chi,per sua scelta, ha deciso <strong>di</strong> convivere,anziché contrarre matrimonio.Il matrimonio è unascelta, una scelta da cui derivanole conseguenze giuri<strong>di</strong>chepreviste dall’or<strong>di</strong>namento: nonsi può volere il matrimonio senzaquelle conseguenze, né sipossono volere quelle conseguenzesenza il matrimonio.Qualcosa, come si vede, nonfunziona. Come può essere cheuna "società naturale", preesistenteal <strong>di</strong>ritto, sia da questo riconosciutasolo quando assumeprecise connotazioni formali,determinate dal <strong>di</strong>ritto stesso:mentre, se la stessa identica società,proprio perché costituitanelle forme <strong>di</strong> "<strong>famiglia</strong> naturale",anziché legale, viene ad essereesclusa dall’interesse dell’or<strong>di</strong>namentogiuri<strong>di</strong>co? Il problemasi complica se esten<strong>di</strong>amolo sguardo al trattamentodei figli.Sempre la giurisprudenza dellaCorte costituzionale ha <strong>di</strong>stintonettamente le relazioni "orizzontali"che intercorrono traipartner da quelle "verticali" cheintercorrono tra essi e gli eventualifigli. Mentre le prime, comesi è detto, sono ispirate al principiodella libertà delle scelte in<strong>di</strong>viduali,le seconde sono inveceimprontate dal principio <strong>di</strong>ametralmenteopposto. Quale siail regime giuri<strong>di</strong>co scelto dai genitoriper i loro rapporti nonpuò avere influenze per i figli,che a quella scelta certo nonhanno preso parte. Per cui, i doveridei genitori nei confrontidei figli non cambiano in ragionedella <strong>di</strong>sciplina giuri<strong>di</strong>ca deiloro rapporti: che siano o menosposati è una questione per loro"trasparente".Così stando le cose, ne dobbiamoricavare una conclusioneprecisa: il matrimonio è un attovolontario che non serve a costituirela "società naturale", maa scegliere un determinato regimegiuri<strong>di</strong>co; mentre la "societànaturale", anche se non fondatasul matrimonio, ha comunqueimportanti riflessi giuri<strong>di</strong>ciquando c’è <strong>di</strong> mezzo la filiazione,che è indubbiamente unadelle conseguenze più "naturali"(e però non sempre volontaria)<strong>di</strong> quella "società". E allora?5. "Natura"e libertà <strong>di</strong> sceltaAllora le contrad<strong>di</strong>zioni logichee pratiche non sono finite.Partiamo dal punto appena affrontatoe poniamoci un problemaoggi assai attuale: sino ache punto è legittimo, alla lucedei princìpi fissati dalla giurisprudenzacostituzionale,escludere la <strong>famiglia</strong> omosessualedal riconoscimento giuri<strong>di</strong>co?Se l’assunzione dei <strong>di</strong>rittie dei doveri reciproci connaturatiin<strong>di</strong>ssolubilmente ed esclusivamenteall’istituto del matrimonioè un fatto <strong>di</strong> libera scelta,perché da questa scelta sonoesclusi i partner omosessuali?L’interrogativo si fa tanto piùgrave quanto più insistiamo sull’attributodella "naturalità" della<strong>famiglia</strong>, come bisogno ra<strong>di</strong>catonella realizzazione dellapropriapersonalità.L’omosessualità non è una scelta(qualcuno sostiene anzi chesia una malattia!), ma è qualcosache deriva dalla situazione"naturale" della persona.Costruire una struttura <strong>di</strong> relazionisociali adeguata alla propria"natura" è una componenteessenziale dell’affermazionedella propria personalità. In unasua storica sentenza la Corte costituzionale,parlando del transessualismoe del mutamentoanagrafico del sesso, ebbe a <strong>di</strong>reche la realizzazione della propriaidentità sessuale è un elementofondamentale dell’affermazionedella personalità e dell’equilibriopsico-fisico dellapersona, e che all’identità sessualesono indubbiamente legateanche alcune con<strong>di</strong>zioniche attengono alla socialità,cioè ad un sufficiente <strong>di</strong>spiegarsidelle relazioni sociali.Escludere la "<strong>famiglia</strong>" omosessualedal riconoscimento legalesignifica dunque negare ai suoicomponenti la possibilità <strong>di</strong> goderedel regime giuri<strong>di</strong>co tipicodella <strong>famiglia</strong>: regime giuri<strong>di</strong>coche qualche pregio assiologicoSe è sul costumesociale chesi deve basarela nozione <strong>di</strong>"<strong>famiglia</strong>", sul"me<strong>di</strong>o sentire",alloraperde <strong>di</strong> qualsiasiprescrittivitàil concetto<strong>di</strong> <strong>famiglia</strong>“naturale”deve pur avere e, sotto il profilodei <strong>di</strong>ritti, indubbiamente ha intermini <strong>di</strong> obblighi <strong>di</strong> solidarietàreciproca, <strong>di</strong> garanzia economica,<strong>di</strong> privilegi nella successioneecc. Il valore assiologico, chespiega il favor costituzionale peril matrimonio, si spiega a suavolta con i vantaggi, per la realizzazionedella persona umana,della stabilità del quadro dellerelazioni sociali, affettive e economicheche si connette al regimegiuri<strong>di</strong>co della <strong>famiglia</strong>. Sequesto regime è garantito soloalla <strong>famiglia</strong> matrimoniale, perchésposandosi i coniugi lo hannoliberamente scelto, come sipuò giustificare che esso sia negatoa quelle formazioni familiaria cui è comunque preclusaquesta scelta? A causa della "natura"della loro identità sessuale,certo non liberamente scelta?Significa assumere l’omosessualitàcome premessa <strong>di</strong> ungiu<strong>di</strong>zio <strong>di</strong> valore negativo sullapersona, mentre, semmai, dovrebbeessere la premessa per laristrutturazione <strong>di</strong> alcuni trattidella nostra legislazione in no-

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!