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MAP - Magazine Alumni Politecnico di Milano #1

Il Magazine dei Designer, Architetti, Ingegneri del Politecnico di Milano - Numero 1 - Primavera

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Come immagina il <strong>Politecnico</strong> del<br />

futuro?<br />

La qualità è altissima, ma molto<br />

probabilmente dovremo lavorare<br />

su nuovi modelli <strong>di</strong> formazione. Con<br />

molta attenzione a quello che chiede<br />

il mercato. Ogni anno un docente<br />

aumenta d’età, ma gli studenti no. E<br />

sono sempre più pronti ad assorbire<br />

tecniche <strong>di</strong>verse.<br />

C’è la questione della “fuga <strong>di</strong> cervelli”...<br />

Noi invitiamo i ragazzi a andare all’estero,<br />

quando tornano hanno una<br />

mente molto più aperta. Bisogna<br />

ragionare in modo più globale, non<br />

possiamo immaginare che tutti gli<br />

studenti trovino lavoro sotto casa.<br />

Anzi, speriamo <strong>di</strong> no. Con un progetto<br />

<strong>di</strong> internazionalizzazione vanno<br />

formati affinché siano pronti, ovunque<br />

andranno nel mondo, anche a<br />

collaborare con culture <strong>di</strong>verse. Avere<br />

<strong>di</strong> fianco un compagno cinese,<br />

americano o africano apre la mente,<br />

e ne abbiamo tutti da guadagnare.<br />

Come cambieranno le città <strong>di</strong> qui a<br />

cento anni, e nello specifico le università?<br />

I fondatori del <strong>Politecnico</strong> ovviamente<br />

avevano una visione legata alla<br />

realtà milanese, oggi i ragazzi sono<br />

citta<strong>di</strong>ni del mondo. Abbiamo strumenti<br />

che ci consentono <strong>di</strong> vedere il<br />

mondo anche se non ci muoviamo; i<br />

gap che c’erano tra un paese in via<br />

<strong>di</strong> sviluppo e uno all’avanguar<strong>di</strong>a<br />

oggi si accorciano. Questo vuol <strong>di</strong>re<br />

nuove sfide, e le città dovranno seguire<br />

questo passo. È tutto molto più<br />

veloce e l’università deve adeguarsi.<br />

I ragazzi sono abituati a computer e<br />

smartphone, è più <strong>di</strong>fficile mantenere<br />

la loro attenzione, e c’è l’abitu<strong>di</strong>ne<br />

a essere multitasking: ognuno <strong>di</strong><br />

noi è in un posto ma anche altrove.<br />

Servono stu<strong>di</strong> che aiutino a riflettere<br />

e capire come affrontare queste<br />

questioni.<br />

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