MAP - Magazine Alumni Politecnico di Milano #1
Il Magazine dei Designer, Architetti, Ingegneri del Politecnico di Milano - Numero 1 - Primavera
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NOI E LORO: Ingegneri vs Architetti<br />
FENOMENOLOGIA SEMISERIA DI UNA LOTTA ETERNA<br />
nel prossimo numero<br />
il designer risponde :)<br />
Di Giulio Pons, Alumnus POLIMI INGEGNERIA telecomunicazioni 2000<br />
Sono un ingegnere e questa è una<br />
cosa che ti segna. In particolare<br />
sono un ingegnere del software. La<br />
lotta ingegneri VS architetti esiste<br />
anche nel mondo web: “noi” (gli<br />
ingegneri) siamo quelli del “non<br />
si può fare” e “loro” (gli architetti)<br />
quelli del “deve essere bello”,<br />
quelli che hanno il monopolio<br />
dell’estetica mon<strong>di</strong>ale, che guardano<br />
una schermata <strong>di</strong> 2 milioni <strong>di</strong><br />
pixel e <strong>di</strong>cono “Qui c’è un punto <strong>di</strong><br />
troppo”.<br />
È un dualismo che inizia tra le mura<br />
del Poli, dove noi siamo costretti<br />
a sgobbare come bestie mentre<br />
loro giocano col pongo a far finta<br />
<strong>di</strong> fare esami. Questo ci ha portato<br />
già da studenti all’o<strong>di</strong>o, manifestato<br />
soprattutto verso i maschi<br />
architetti che paiono avere tutte le<br />
fortune del mondo: cioè poco lavoro<br />
e molte ragazze.<br />
Loro <strong>di</strong>cono <strong>di</strong> noi le cose più abiette,<br />
soprattutto sul nostro aspetto<br />
fisico: calvizie, occhiali, forfora,<br />
trasandatezza, scarsa coor<strong>di</strong>nazione<br />
fisica, crescita muscolare negativa.<br />
O<strong>di</strong>ano anche il nostro senso<br />
dell’umorismo. Probabilmente è<br />
solo perché non capiscono i nostri<br />
giochi <strong>di</strong> parole! Ci sarà un motivo<br />
se su “Nonciclope<strong>di</strong>a”, alla voce<br />
PoliMi, come definizione si trova<br />
questo: “Il <strong>Politecnico</strong> è un e<strong>di</strong>ficio<br />
dove la gente entra in pieno possesso<br />
delle proprie facoltà mentali<br />
e ne esce ingegnere o, se si è meno<br />
fortunati, architetto”.<br />
Di Federica Passera, Alumna POLIMI ARCHITETTURA 1999<br />
Quando penso agli anni del Poli<br />
ricordo la fermata della metro <strong>di</strong><br />
Piola, che ogni mattina sputava<br />
fuori un fiume <strong>di</strong> giovani studenti:<br />
quelli <strong>di</strong> Architettura colorati nei<br />
vestiti, nei capelli e nelle espressioni;<br />
quelli <strong>di</strong> Ingegneria sonnacchiosi<br />
e avvolti nei loro cappotti<br />
blu, proprio tutti blu. Tristi.<br />
Io faccio parte del primo gruppo,<br />
con orgoglio e un po’ <strong>di</strong> ironia per<br />
i colleghi ingegneri che pensano<br />
che la nostra missione sia quella<br />
<strong>di</strong> essere eccessivi. A volte è vero:<br />
forse è colpa <strong>di</strong> cose come l’Aula IV<br />
(esiste ancora?), un’immensa aula<br />
libera da lezioni e completamente<br />
a nostra <strong>di</strong>sposizione incontrarci,<br />
approfon<strong>di</strong>re le esercitazioni da<br />
svolgere in gruppo e <strong>di</strong>scutere del<br />
“mondo fuori” (una cosa sconosciuta<br />
per gli amici ingegneri).<br />
In cantiere mi confronto con altri<br />
architetti, con geometri e con ingegneri<br />
e, devo essere onesta, la<br />
casta peggiore non è quella degli<br />
ingegneri. No, davvero, sono collaborativi,<br />
a volte cercano ad<strong>di</strong>rittura<br />
<strong>di</strong> capire perché quella trave lì<br />
proprio non ci può stare, cercano<br />
magari <strong>di</strong> convincerti che invece ci<br />
sta benissimo, ma tanto sanno già<br />
che dovranno rifare tutti i calcoli.<br />
Che teneri.<br />
E poi ci sono gli ingegneri che vogliono<br />
sembrare come noi, come<br />
il caro collega al quale in questa<br />
sede rispondo. Mi fanno tanta tenerezza,<br />
come si fa a non volergli<br />
bene?<br />
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