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Il Magazine dei Designer, Architetti, Ingegneri del Politecnico di Milano - Numero 1 - Primavera

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ti <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>are nelle ore pomeri<strong>di</strong>ane<br />

e serali, e poi “Il pompaggio e<br />

la sanificazione dell’acqua, congelatori<br />

utili alla conservazione<br />

del cibo, ma anche l’alimentazione<br />

<strong>di</strong> fotocopiatrici e altri apparati<br />

tipicamente <strong>di</strong>dattici - continua il<br />

Prof. Merlo - Quando hanno periodo<br />

<strong>di</strong> esami per esempio hanno<br />

bisogno <strong>di</strong> fotocopiare i compiti,<br />

e la fotocopiatrice consuma a<br />

picco 1,5kW. Si erano così dotati<br />

<strong>di</strong> un generatore <strong>di</strong>esel da 5kW. Il<br />

passaggio in termini progettuali<br />

è stato complesso, noi c’eravamo<br />

fatti una certa idea <strong>di</strong> <strong>di</strong>mensionamento<br />

del sistema - e anche un<br />

certo budget! - con molta attenzione<br />

alla parte teorica, con l’idea<br />

<strong>di</strong> realizzare un sistema che fosse<br />

duttile, modulare, da 3kW. Invece<br />

ci siamo trovati lì ad averne uno<br />

da 8kW. A livello <strong>di</strong> progetto, per<br />

quanto il sistema fosse stato pensato<br />

per essere modulare, passare<br />

da 3kW a 8kW non era facile”.<br />

Missione compiuta e impianto<br />

avviato, in un giorno speciale: “A<br />

Pasqua del 2015 si è acceso tutto:<br />

proprio a Pasqua, manco a farlo<br />

apposta!”.<br />

Oltre al <strong>Politecnico</strong>, molte aziende<br />

hanno partecipato a Energy-<br />

4Growing: “Da questo punto <strong>di</strong><br />

vista siamo stati molto fortunati,<br />

il <strong>Politecnico</strong> ci ha aiutato molto,<br />

grazie ai tanti legami in essere<br />

con il mondo industriale. Un sincero<br />

grazie va a tutte le società<br />

che ci hanno aiutato, molte volte<br />

a titolo gratuito, fornendoci sistemi<br />

test per il laboratorio e un PLC<br />

(Programmable Logic Controller<br />

, ndr) per il controllo dell’Energy<br />

Hub e, non da ultimo, aiutandoci<br />

nella parte progettuale”. Un progetto<br />

che continua ancora oggi a<br />

quattro anni <strong>di</strong> <strong>di</strong>stanza dal lancio.<br />

Quattro anni sono un lasso <strong>di</strong><br />

tempo in cui può succedere <strong>di</strong><br />

tutto. Cosa succede oggi a Ngarenanyuki?<br />

“La scuola sta crescendo,<br />

e l’Africa cresce a velocità<br />

per noi impensabili. Lì oggi ci<br />

sono 400 persone che vivono con<br />

5 kW <strong>di</strong> potenza <strong>di</strong> picco, o poco<br />

più: è l’equivalente <strong>di</strong> una casa<br />

da noi. Per loro è la regola. Ora<br />

che hanno un po’ <strong>di</strong> possibilità in<br />

più possono gestire l’illuminazione<br />

la sera usando una lampa<strong>di</strong>na,<br />

invece <strong>di</strong> una lampada a gas. Da<br />

un anno circa hanno anche una<br />

macchina per costruire mattoni,<br />

che consuma 30 kW… ovviamente<br />

questo sistema è alimentato<br />

dalla rete energetica nazionale<br />

della Tanzania, che nel frattempo<br />

ha raggiunto la loro area rurale”.<br />

Un’esperienza unica quella<br />

<strong>di</strong> Ngarenanyuki, un laboratorio<br />

nel cuore dell’Africa, dove c’è stato<br />

anche da imparare per i nostri<br />

ingegneri: per esempio dall’intraprendenza<br />

altrui. “È una scuola sui<br />

generis - conclude il Prof. Merlo<br />

- sanno adattarsi e trovano soluzioni<br />

ingegnose ai problemi. Un<br />

esempio: hanno dei forni a legna<br />

che usano per cucinare. I fumi <strong>di</strong><br />

scarico vanno all’esterno, e lì hanno<br />

realizzato uno scambiatore <strong>di</strong><br />

calore tubolare utile a recuperare<br />

calore al fine <strong>di</strong> scaldare acqua,<br />

per poi utilizzarla a fini sanitari,<br />

come le docce per esempio. Allo<br />

stesso modo il quadro elettrico<br />

che abbiamo installato prevede<br />

più <strong>di</strong> trenta pulsanti e richiede<br />

<strong>di</strong> rispettare opportune sequenze<br />

nell’attivazione/<strong>di</strong>sattivazione dei<br />

vari generatori elettrici, in Tanzania<br />

è a oggi in uso da un tecnico<br />

del posto che a fatica è capace <strong>di</strong><br />

leggere e scrivere. In Italia servirebbe<br />

quasi un corso specifico per<br />

l’abilitazione. Davvero: da loro<br />

abbiamo imparato che anche con<br />

poco si può fare molto”.

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