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Il Magazine dei Designer, Architetti, Ingegneri del Politecnico di Milano - Numero 1 - Primavera
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i cinesi hanno accesso a risorse<br />
<strong>di</strong>fferenti dalle nostre, sono<br />
come l’URSS o gli Stati Uniti negli<br />
anni sessanta. Anche l’In<strong>di</strong>a<br />
ha un approccio simile, forse<br />
un po’ più ridotto in termini <strong>di</strong><br />
investimenti, ma si pongono<br />
obiettivi a lungo termine.<br />
Volevo chiederle <strong>di</strong> tornare<br />
in<strong>di</strong>etro nel tempo. È arrivato<br />
all’ESA giovanissimo. Qual è<br />
stato il primo impatto?<br />
Avevo 29 anni, fino ad allora<br />
avevo lavorato in Italia alla<br />
FIAT-Avio. Ero abbastanza giovane,<br />
ma non neolaureato. Da<br />
sempre volevo fare un’esperienza<br />
all’estero, il mio sogno<br />
erano gli Stati Uniti, mai avrei<br />
pensato <strong>di</strong> capitare in Germania.<br />
L’impatto con l’ESA è stato<br />
anche l’impatto con la realtà<br />
dalla cultura tedesca. Dal punto<br />
<strong>di</strong> vista personale, l’incontro<br />
con persone <strong>di</strong> ogni nazione è<br />
stato un grosso cambiamento:<br />
questa multiculturalità è<br />
un elemento cui in Italia non<br />
siamo abituati. L’ESA è un ambiente<br />
molto informale, tutti si<br />
chiamano per nome, si parla<br />
in inglese (per cui non ci sono<br />
il tu e il lei), nessuno si chiama<br />
“Mr.”. È interessante notare<br />
come si riconoscano le caratteristiche<br />
delle varie culture e dei<br />
vari popoli: per esempio, noi<br />
italiani da un certo punto <strong>di</strong> vista<br />
siamo meno organizzati, ma<br />
abbiamo molta più flessibilità<br />
rispetto ai tedeschi, che magari<br />
sono più rigi<strong>di</strong> ma hanno una<br />
gran<strong>di</strong>ssima determinazione<br />
nel perseguire i loro obiettivi.<br />
Tutto quello che c’è <strong>di</strong> positivo<br />
nelle varie culture può esprimersi,<br />
si forma una società interna<br />
migliore, questa è la cosa<br />
che mi ha colpito <strong>di</strong> più <strong>di</strong> un<br />
ambiente così internazionale.<br />
Lavorare qui filtra le caratteristiche<br />
meno adatte, facendo<br />
emergere solo quelle utili.<br />
Come procede il lavoro dopo<br />
l’atterraggio <strong>di</strong> Rosetta?<br />
L’area <strong>di</strong> cui mi occupo io sono<br />
le operazioni <strong>di</strong> volo, siamo stati<br />
impegnati fin quando le operazioni<br />
sono state in corso, ora<br />
il nostro impegno è finito. C’è<br />
un altro centro ESA che si occupa<br />
del coor<strong>di</strong>namento delle<br />
operazioni scientifiche: ora la<br />
palla è nelle loro mani. Scienziati<br />
<strong>di</strong> vari centri <strong>di</strong> ricerca europei<br />
stanno analizzando i dati.<br />
Ci vorranno anni: recentemente<br />
uno degli scienziati <strong>di</strong> Rosetta<br />
mi ha detto che finora non abbiamo<br />
neanche analizzato, ma<br />
solamente processato il 5% dei<br />
dati che abbiamo raccolto.<br />
A proposito <strong>di</strong> visioni, <strong>di</strong> ambizioni,<br />
<strong>di</strong> gran<strong>di</strong> progetti per l’umanità;<br />
una volta che si porta<br />
Rosetta su una cometa, cosa si<br />
può sognare ancora?<br />
Di recente sono andato in Austria<br />
a fare il corso <strong>di</strong> maestro<br />
<strong>di</strong> sci! [ride]. A parte gli scherzi,<br />
a chiunque lavori nel mio campo<br />
piacerebbe fare il prossimo<br />
passo nell’esplorazione delle<br />
comete: una missione “send<br />
and return”, quin<strong>di</strong> andare a<br />
prendere un pezzo <strong>di</strong> cometa<br />
e riportarlo a Terra. Questo era<br />
il progetto originario <strong>di</strong> Rosetta,<br />
ma ci siamo resi conto che<br />
sarebbe stato troppo costoso.<br />
Ma a me piacerebbe che l’Agenzia<br />
Spaziale Europea si facesse<br />
carico <strong>di</strong> alcune esigenze<br />
nel campo spaziale. In particolare<br />
ritengo che alcuni aspetti<br />
del volo spaziale siano ormai<br />
<strong>di</strong>ventati applicazioni non solo<br />
utili, ma necessarie alla nostra<br />
società. Ad esempio, negli anni<br />
ottanta i satelliti per le telecomunicazioni<br />
li faceva l’ESA,<br />
oggi sono una tecnologia commerciale:<br />
le nostre telecomunicazioni<br />
viaggiano via satellite.<br />
Negli anni novanta era l’ESA ad<br />
operare i satelliti meteo, oggi<br />
©Carlo Lavatori<br />
“Per iniziare un progetto<br />
così a lungo<br />
termine bisogna impegnarsi<br />
nella formazione<br />
delle generazioni<br />
che seguono, che<br />
avranno il compito <strong>di</strong><br />
prendere il testimone<br />
dalle nostre mani”<br />
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