SKYWARD, LA RAMPA DI LANCIO DEL POLITECNICO PER LO SPAZIO Sporcarsi le mani in officina, progettare razzi, mandarli in cielo: il nostro incontro con Christian <strong>di</strong> Lazzaro e Andrea Gatti <strong>di</strong> Skyward Experimental Rocketry, l’associazione <strong>di</strong> studenti del <strong>Politecnico</strong> che Airbus ha deciso <strong>di</strong> sostenere <strong>di</strong> Simone Stefanini powered by 30 <strong>MAP</strong> <strong>Magazine</strong> <strong>Alumni</strong> Polimi
Christian <strong>di</strong> Lazzaro, 23 anni PRESIDENTE SKYWARD STUDENTE POLIMI INGEGNERIA AEROSPAZIALE Andrea Gatti, 23 anni VICE PRESIDENTE SKYWARD STUDENTE POLIMI INGEGNERIA AEROSPAZIALE “È parzialmente vero che il Poli aiuta a risolvere i problemi: succede che dà un problema, un problema che mette alle corde, e costringe a trovare un modo <strong>di</strong> risolverlo” I loro razzi li hanno chiamati Rocksanne: una crasi <strong>di</strong> rocket e Roxanne. L’aereo drone da cui li lanceranno? Si chiama Cyrano, proprio come il protagonista della comme<strong>di</strong>a teatrale <strong>di</strong> Rostand. Sono ingegneri <strong>di</strong> buone letture i ragazzi <strong>di</strong> Skyward Experimental Rocketry, associazione studentesca del <strong>Politecnico</strong> <strong>di</strong> <strong>Milano</strong> supportata dal colosso dell’aerospazio Airbus. E riescono grazie a un talento fuori dal comune a seguire corsi impegnativi e a progettare razzi-sonda sperimentali <strong>di</strong> piccola e me<strong>di</strong>a taglia, che lanciano in cielo con successo. Fondata nel 2012, Skyward Experimental Rocketry opera in un contesto molto competitivo a livello universitario, con l’obiettivo <strong>di</strong> battere il record <strong>di</strong> altitu<strong>di</strong>ne raggiunto da un razzo sperimentale. L’asticella da superare è in alto, molto in alto, a 32.300 metri: quella la quota raggiunta dal razzo HyEND, un progetto dell’Università <strong>di</strong> Stoccarda. Ma le premesse sono ottime: il primo traguardo per Skyward è stato raggiunto a novembre 2013 con il lancio del Rocksanne I-X, che ha raggiunto i 1100 metri <strong>di</strong> quota. Al prossimo successo stanno lavorando in queste settimane, anche in vista del contributo <strong>di</strong> Airbus, che ha deciso <strong>di</strong> sostenere i ragazzi <strong>di</strong> Skyward sia economicamente che dal punto <strong>di</strong> vista del trasferimento <strong>di</strong> conoscenze ingegneristiche. Ne abbiamo parlato con Christian Di Lazzaro, presidente <strong>di</strong> Skyward, e Andrea Gatti, vicepresidente e capo progetto del drone Cyrano, entrambi 23 anni. Skyward ha ormai quattro anni, come è nata? [Christian <strong>di</strong> Lazzaro] Noi ormai siamo la seconda generazione <strong>di</strong> Skyward: leggenda vuole che l’associazione sia nata nel campus Certosa, vicino Bovisa, nel 2011 circa. Ma non si chiamava così, era solamente un gruppo <strong>di</strong> studenti appassionati <strong>di</strong> razzi. Si <strong>di</strong>ce “cucinassero” il propellente a casa, per <strong>di</strong>rne una, per cui la passione c’era! Erano una decina <strong>di</strong> persone: loro hanno costruito il razzo F2, in legno, pvc e cemento. Era ru<strong>di</strong>mentale, certo, ma era già un razzo vero e proprio: i primi test furono catastrofici, ma simpatici, sappiamo che esistono anche prove video <strong>di</strong> esplosioni in fase <strong>di</strong> test. Si <strong>di</strong>ce che la curiosità sia l’anticamera della scienza: che cosa avete scoperto ultimamente grazie al vostro impegno con Skyward? [CdL] Fino a qualche mese fa mi occupavo <strong>di</strong> uno dei tre progetti: un endoreattore ibrido e la relativa area test. Quasi più dell’endoreattore, è l’area test a essere fondamentale: è il sistema <strong>di</strong> hardware, strutture e impianti, che serve a testare il motore. Andava progettata e costruita da zero: così ci siamo dovuti cimentare nella progettazione <strong>di</strong> un’area test, e non è semplice. È qualcosa per cui non esiste un manuale <strong>di</strong> istruzioni: non c’è un tutorial 91 <strong>MAP</strong> <strong>Magazine</strong> <strong>Alumni</strong> Polimi