Makinglife N.6 2023
Per quanto sgradito e il più possibile evitato, il conflitto è un elemento naturale delle interazioni umane e non può - né dovrebbe - essere eluso. Se affrontato attivamente e precocemente, invece, può offrire interessanti opportunità di imparare, crescere e innovare.
Per quanto sgradito e il più possibile evitato, il conflitto è un elemento naturale delle interazioni umane e non può - né dovrebbe - essere eluso. Se affrontato attivamente e precocemente, invece, può offrire interessanti opportunità di imparare, crescere e innovare.
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makinglife | dicembre <strong>2023</strong><br />
evolutivo, non riteneva che<br />
questo dovesse determinare<br />
la società in cui viviamo,<br />
apprezzava semmai la<br />
capacità umana di distaccarsi<br />
dai meccanismi naturali.<br />
Io penso che dovremmo<br />
utilizzare la nostra storia<br />
evolutiva per comprendere le<br />
nostre origini, che sono senza<br />
dubbio significative. Tuttavia,<br />
è fondamentale interrogarci<br />
su come interpretiamo queste<br />
informazioni perché quando il<br />
riferimento al mondo naturale<br />
porta a conclusioni positive,<br />
che possiamo considerare<br />
etiche, sembra tutto<br />
semplice ma non è sempre<br />
così, a volte ci troviamo di<br />
fronte a questioni delicate.<br />
Facciamo un esempio: la<br />
Storia ci ha mostrato le<br />
atrocità compiute sulla<br />
base della discriminazione<br />
razziale, eppure la biologia<br />
ci insegna che le razze, in<br />
senso biologico, non esistono.<br />
Questa è una rivelazione che<br />
ha entusiasmato molti, anche<br />
tra i genetisti.<br />
Ma facciamo un esercizio<br />
provocatorio: se fosse stato<br />
il contrario? Se le differenze<br />
tra le popolazioni avessero<br />
supportato l’esistenza di<br />
diverse razze (proprio quelle lì<br />
basate quasi esclusivamente<br />
sul colore della pelle), come<br />
in altre specie animali, quale<br />
sarebbe stata la nostra<br />
risposta? Il razzismo sarebbe<br />
stato giustificato?<br />
Ecco il mio punto è questo:<br />
lo studio della biologia è<br />
utile per capire l’origine<br />
dei nostri comportamenti,<br />
dei nostri modi di vivere e<br />
di alcuni istinti ma quando<br />
si tratta di tradurre queste<br />
comprensioni in principi etici<br />
o politici, è lì che invito alla<br />
prudenza. Non è detto che ciò<br />
che deriva dalla natura debba<br />
“<br />
Lo studio<br />
della biologia<br />
è utile per<br />
capire l’origine<br />
dei nostri<br />
comportamenti,<br />
dei modi di<br />
vivere e di alcuni<br />
istinti ma è bene<br />
essere prudenti<br />
prima di<br />
tradurre queste<br />
comprensioni in<br />
principi etici<br />
o politici<br />
automaticamente insegnarci<br />
come vivere.<br />
Esiste comunque anche il<br />
problema opposto, quello di<br />
considerarci esseri superiori<br />
ormai affrancati dagli istinti<br />
animali.<br />
Sono d’accordo, ma<br />
comprendere la natura di<br />
certi fenomeni è essenziale<br />
per poterli poi trascendere.<br />
Non siamo più semplici<br />
creature guidate unicamente<br />
dall’istinto, ma esseri capaci<br />
di riflessione. Proprio<br />
recentemente, durante una<br />
presentazione del mio libro a<br />
Firenze (“Sempre più soli. Il<br />
pianeta alle soglie della sesta<br />
estinzione” NdR), è emersa<br />
una riflessione interessante<br />
su questo tema, applicata<br />
al campo della politica: io<br />
considero criticabile la politica<br />
attuale perché sembra ridursi<br />
a una mera esposizione di<br />
opinioni personali dei politici<br />
che, però, non dovrebbero<br />
essere al centro del<br />
dibattito: i politici dovrebbero<br />
rappresentare i cittadini e<br />
agire sulla base di interessi<br />
collettivi, non delle proprie<br />
considerazioni. Prendiamo, ad<br />
esempio, la legge sull’aborto.<br />
Io la considero una conquista<br />
civile e politica notevole,<br />
specialmente perché fu<br />
promulgata da un governo<br />
democristiano, agli antipodi<br />
di quel tipo di rivendicazione<br />
sociale. Credo che molti dei<br />
politici che la votarono fossero<br />
personalmente contrari, ma<br />
hanno compreso e assunto<br />
il loro ruolo, rappresentando<br />
l’interesse nazionale piuttosto<br />
che le loro convinzioni<br />
personali. Oggi, mi sembra<br />
che questa consapevolezza<br />
non ci sia.<br />
In un ambiente con elevata<br />
competizione e in crisi<br />
di sistema come quello<br />
attuale ci si aspetta che sia<br />
favorita la cooperazione o un<br />
comportamento egoistico?<br />
In contesti dove le risorse<br />
sono limitate i modelli<br />
evolutivi possono divergere<br />
notevolmente e le strategie<br />
di sopravvivenza possono<br />
polarizzarsi. Da un lato,<br />
alcuni individui potrebbero<br />
tentare di monopolizzare le<br />
risorse disponibili, dall’altro<br />
potrebbero emergere<br />
strategie più collaborative<br />
e funzionali per l’accesso<br />
a queste risorse. In realtà,<br />
se da un punto di vista<br />
teorico potremmo aspettarci<br />
entrambe le risposte, nella<br />
pratica è improbabile che si<br />
verifichi un’unica soluzione<br />
dominante. L’evoluzione è<br />
un processo sperimentale:<br />
alcune soluzioni hanno<br />
successo, altre meno e di rado<br />
la sopravvivenza è legata a<br />
un’unica strategia. In genere<br />
nei processi evolutivi non<br />
vengono favorite posizioni<br />
estreme (che comunque<br />
sono sempre presenti). Più<br />
spesso, le variazioni sono<br />
sottili e gli elementi possono<br />
coesistere, senza che uno<br />
prenda il sopravvento: tutte<br />
le soluzioni hanno elementi<br />
positivi e altri negativi. Questo<br />
ci porta a rivalutare il concetto<br />
di sub-ottimalità. Un tempo si<br />
pensava che solo le soluzioni<br />
ottimali persistessero nel<br />
tempo, mentre quelle subottimali<br />
fossero destinate a<br />
scomparire. Ora sappiamo<br />
che la realtà è più complessa:<br />
anche le condizioni subottimali<br />
possono avere un<br />
ruolo stabile e funzionale<br />
all’interno di un ecosistema.<br />
Come si trova un equilibrio<br />
nel conflitto?<br />
Quando parliamo di conflitto, è<br />
importante definire il contesto.<br />
Ad esempio possiamo iniziare<br />
a distinguere se l’interazione<br />
avviene tra specie o tra<br />
individui all’interno della<br />
stessa specie.<br />
In entrambi i casi le dinamiche<br />
possono essere complesse.<br />
Prendiamo ad esempio alcuni<br />
affascinanti studi sui primati,<br />
in particolare sugli scimpanzé,<br />
che hanno mostrato come<br />
questi animali gestiscano<br />
dinamiche gerarchiche<br />
sorprendentemente simili alle<br />
nostre. In un esperimento,<br />
gli scimpanzé venivano divisi<br />
in due gabbie separate da<br />
un divisorio, con un cassetto<br />
contenente cibo che poteva<br />
essere aperto da entrambi<br />
i lati. La configurazione<br />
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