Makinglife N.6 2023
Per quanto sgradito e il più possibile evitato, il conflitto è un elemento naturale delle interazioni umane e non può - né dovrebbe - essere eluso. Se affrontato attivamente e precocemente, invece, può offrire interessanti opportunità di imparare, crescere e innovare.
Per quanto sgradito e il più possibile evitato, il conflitto è un elemento naturale delle interazioni umane e non può - né dovrebbe - essere eluso. Se affrontato attivamente e precocemente, invece, può offrire interessanti opportunità di imparare, crescere e innovare.
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makinglife | dicembre <strong>2023</strong><br />
entro la prima metà del 2024. Base di partenza potrebbe<br />
essere l’esperienza di strumenti già esistenti come<br />
l’Ucpm (Union civil protection mechanism) e in particolare<br />
il “rescEU”. Quest’ultimo è stata creata dalla Commissione<br />
per offrire una maggiore protezione ai cittadini da disastri<br />
e per gestire i rischi emergenti. Si tratta di una riserva di<br />
capacità europee, interamente finanziata a livello UE, che<br />
gli Stati membri possono utilizzare in caso non siano in<br />
grado di affrontare da soli gli eventi straordinari.<br />
Inoltre, gli Stati membri potrebbero discutere<br />
l’opportunità di sostenere lo sviluppo di tecnologie<br />
verdi avanzate e innovative anche per la produzione di<br />
medicinali non coperti da brevetto, possibilmente come<br />
parte di un nuovo Ipcei (Important project of<br />
common european interest) focalizzato sui medicinali<br />
critici.<br />
Un aspetto come sempre imprescindibile è quello<br />
finanziario. In questo ambito, la comunicazione della<br />
Commissione suggerisce di allineare i finanziamenti<br />
dell’UE con quelli nazionali. Questo offrirebbe al settore<br />
privato maggiore prevedibilità negli investimenti a lungo<br />
termine ed eviterebbe inutili duplicazioni. Tra l’altro<br />
darebbe anche maggiore spazio a “priorità orizzontali”,<br />
come facilitare la partecipazione delle Pmi. Da non<br />
dimenticare che l’UE ha già stanziato circa 4 miliardi<br />
di euro per il supporto al settore dei medicinali e che il<br />
Dispositivo per la ripresa e la resilienza (Rrf, il fondo che<br />
finanzia il Pnrr) mette a disposizione altri 43 miliardi di<br />
euro per il supporto ai sistemi sanitari degli Stati membri.<br />
cruciale per l’innovazione e la crescita.<br />
In questo contesto, l’Unione europea ha adottato l’Agenda<br />
delle competenze (“EU Skills Agenda”) che mira a<br />
riempire il gap formativo in tutta l’Unione. In particolare<br />
ha l’obiettivo di aumentare il numero di laureati in Stem<br />
(Scienza, tecnologia, ingegneria e matematica) rendendo<br />
più attraenti gli studi e le carriere in questi campi. Ciò<br />
include azioni specifiche per coinvolgere ragazze e donne<br />
e l’incoraggiamento a un approccio didattico trasversale<br />
e innovativo nelle scuole, nella formazione professionale<br />
e nell’istruzione superiore. Dedicato specificamente al<br />
settore industriale, vi è il “Patto per le competenze” (“Pact<br />
for skills”) che vede il coinvolgimento attivo dell’industria<br />
e delle figure chiave dell’educazione e della formazione.<br />
Il Patto pone l’accento su una partnership di competenze<br />
complementari per l’industria della salute, incluso il<br />
settore farmaceutico, con un accordo di partenariato<br />
atteso entro la fine del <strong>2023</strong> e il coinvolgimento attivo<br />
dei membri del Joint industrial cooperation forum, un<br />
sottogruppo del Forum consultivo di Hera (L’Autorità<br />
europea per la preparazione e la risposta alle emergenze<br />
sanitarie), che riunisce rappresentanti degli Stati membri<br />
e dell’industria nell’ambito della preparazione e della<br />
risposta alle crisi sanitarie.<br />
Il ruolo della formazione<br />
La comunicazione della Ue pone l’accento sul costante<br />
cambiamento nelle competenze necessarie per i<br />
produttori farmaceutici in Europa. La digitalizzazione<br />
del settore, in particolare, sta accentuando il<br />
ruolo dell’intelligenza artificiale, della robotica e<br />
dell’elaborazione di big data e la transizione verso la<br />
sostenibilità richiede abilità specifiche come la chimica<br />
verde, l’ingegneria sostenibile, la valutazione del ciclo<br />
di vita, l’approvvigionamento sostenibile e la gestione<br />
dell’energia. Tutto questo in un ambito – quello della<br />
salute – strettamente regolamentato che richiede<br />
professionisti esperti su temi normativi e di quality<br />
assurance and control.<br />
L’industria farmaceutica, inoltre, si distingue per<br />
ruoli ad alta specializzazione e per una densa rete di<br />
collaborazioni internazionali, rendendola fortemente<br />
dipendente dalla mobilità del lavoro. La libera<br />
circolazione dei lavoratori, infatti, rappresenta un aspetto<br />
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