Makinglife N.6 2023
Per quanto sgradito e il più possibile evitato, il conflitto è un elemento naturale delle interazioni umane e non può - né dovrebbe - essere eluso. Se affrontato attivamente e precocemente, invece, può offrire interessanti opportunità di imparare, crescere e innovare.
Per quanto sgradito e il più possibile evitato, il conflitto è un elemento naturale delle interazioni umane e non può - né dovrebbe - essere eluso. Se affrontato attivamente e precocemente, invece, può offrire interessanti opportunità di imparare, crescere e innovare.
Create successful ePaper yourself
Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.
56<br />
SOSTENIBILITÀ<br />
DI FILIERA<br />
La supply chain farmaceutica cosa<br />
sta facendo, visto che il primo<br />
comandamento per le imprese è<br />
diventato proprio quello di non recare<br />
danno alla salute, all’ambiente, alla<br />
sicurezza, alla libertà, alla dignità<br />
umana? Come stanno promuovendo<br />
responsabilità sociale, attenzione<br />
all’ambiente, governance di processo<br />
(ESG)?<br />
Il settore sanitario è responsabile del<br />
4,4% delle emissioni globali, stando a<br />
un’analisi del 2019 dei collettivi Arup<br />
e HCHW - Health care without harm.<br />
Il comparto europeo è tra i tre più<br />
inquinanti del mondo, dopo Stati Uniti<br />
e Cina.<br />
Questa filiera, che ha il nobile<br />
obiettivo di tutelare e migliorare il<br />
benessere dei cittadini, non poteva<br />
rimanere immobile dinnanzi alla<br />
constatazione di essere tra i comparti<br />
più inquinanti a livello globale. Infatti<br />
negli ultimi anni, complici anche una<br />
normativa via via più stringente e una<br />
nuova sensibilità sociale, l’impegno<br />
delle aziende in questa direzione è<br />
notevolmente cresciuto.<br />
ASSORAM, associazione nazionale che<br />
rappresenta la distribuzione primaria<br />
di prodotti della salute, da anni è<br />
impegnata nella sensibilizzazione<br />
degli operatori associati sulle<br />
tematiche ESG osservando player<br />
che sono molto avanti in termini<br />
ambientali, sociali e di governance ma<br />
al contempo una filiera che nel suo<br />
complesso mostra ancora sacche di<br />
inefficienza che rischiano di inficiare<br />
il risultato complessivo. Nonostante<br />
quindi il dibattito sia sempre più attivo<br />
e la normativa sempre più stringente,<br />
emerge un disorientamento<br />
soprattutto delle Pmi nel trovare<br />
ricette virtuose ed economicamente<br />
sostenibili. Tra i problemi rilevanti,<br />
anche la carenza di risorse già<br />
formate sul tema che scoraggiano<br />
dall’intraprendere questo percorso.<br />
Occorre considerare questi temi come<br />
di filiera e non di singolo comparto,<br />
rafforzare la strategia d’insieme,<br />
possibilmente con regole condivise:<br />
una supply chain più sostenibile deve<br />
essere progettata insieme, tra aziende<br />
che se ne servono e aziende che la<br />
erogano.<br />
RIDUZIONE<br />
DEI RIFIUTI<br />
Il logistico è per definizione attento<br />
alla riduzione degli sprechi ma<br />
nel nostro settore tutto questo<br />
deve dialogare con temi legati a<br />
una regolamentazione stringente<br />
a tutela della sicurezza dei<br />
prodotti farmaceutici, cosmetici,<br />
medical device, integratori stoccati<br />
e trasportati. Ogni categoria<br />
merceologica ha le sue specificità e<br />
l’interesse prevalente alla tutela della<br />
salute pubblica non ammette alcuna<br />
attività di saving che possa mettere<br />
a rischio la sicurezza dei prodotti<br />
health. In tal senso, in una logica di<br />
filiera collaborativa, va intensificata<br />
la gestione del rischio condivisa tra<br />
mandanti e operatori logistici per<br />
effettuare tutte le ottimizzazioni<br />
consentite dalla normativa di settore.<br />
L’Organizzazione mondiale della<br />
sanità stima che su scala globale il<br />
settore sanitario produca 300 milioni<br />
di tonnellate di rifiuti di plastica.<br />
Ed è proprio sulla riduzione dei rifiuti,<br />
in particolare della plastica degli<br />
imballaggi, che si sta concentrando<br />
l’attenzione dei committenti. Come<br />
evidenzia l’Osservatorio Contract<br />
Logistics del Politecnico di Milano<br />
in un approfondimento sulla green<br />
logistics, i committenti si stanno<br />
concentrando maggiormente su<br />
progetti di revisione del network e<br />
sull’adozione di soluzioni di packaging<br />
più sostenibili.<br />
Per il packaging sono principalmente<br />
tre gli approcci più diffusi: packaging<br />
realizzati con materiali riciclati,<br />
packaging bio-based realizzati con<br />
bioplastiche, packaging cosiddetti<br />
“Closed-Loop” (rigenerati attraverso<br />
il riciclo e il riutilizzo di materiale<br />
di scarto del packaging precedente,<br />
per creare una nuova versione dello<br />
stesso prodotto, di qualità pari al<br />
corrispettivo vergine e utilizzabile<br />
per la stessa finalità). Le criticità<br />
da risolvere non riguardano solo<br />
la sostenibilità economica di<br />
questi prodotti, ma, nel caso dei<br />
farmaci, la loro compliance a una<br />
normativa stringente e la garanzia di<br />
elevatissimi livelli di protezione.<br />
Le attenzioni dei committenti sono<br />
focalizzate anche sulle attività di<br />
revisione del network perché queste<br />
hanno un impatto notevole sui bilanci<br />
di sostenibilità delle imprese.<br />
Infatti, secondo il già citato report di<br />
HCWH, il 71% delle emissioni globali<br />
del comparto sanitario deriva dalla<br />
catena di approvvigionamento. È la<br />
tipologia di inquinamento che rientra<br />
nello Scope 3 e riguarda tutte le<br />
emissioni indirette provenienti dalla<br />
catena del valore di un’azienda.<br />
LE EMISSIONI<br />
INDIRETTE<br />
Il GHG Protocol corporate standard<br />
classifica l’impatto ambientale<br />
in: Scope 1, Scope 2, Scope 3. Lo<br />
Scope 1 comprende le emissioni<br />
dirette derivanti da fonti controllate<br />
o di proprietà, mentre lo Scope 2<br />
comprende le emissioni indirette<br />
derivanti dalla generazione di<br />
elettricità, vapore, riscaldamento<br />
e raffreddamento acquistati e<br />
consumati dall’azienda oggetto di<br />
analisi.<br />
Lo Scope 3, invece, racchiude tutte<br />
quelle emissioni indirette generate<br />
da fonti che non sono sotto il diretto<br />
controllo aziendale. Tra le categorie<br />
da prendere in considerazione per