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atlante degli uccelli nidificanti nella “bassa” pianura lombarda (italia ...

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Accipitriformes Accipitridae<br />

Poiana<br />

Buteo buteo<br />

Specie politipica a distribuzione eurasiatica. Sedentaria<br />

e nidificante, migratrice regolare e svernante.<br />

Lombardia: ampia diffusione che interessa gli ambiti<br />

alpini, prealpini ed appenninici della regione; scarsa<br />

e localizzata in <strong>pianura</strong>. Nei distretti montani e collinari<br />

s’insedia presso aree boscose eterogenee, in<br />

quelli pianeggianti in pioppeti coltivati. La fascia altimetrica<br />

preferenziale è situata tra i 500 ed i 1500 m,<br />

con picchi di presenza sino a 1800 m. La sua futura e<br />

possibile espansione territoriale, è condizionata, oltre<br />

all’ampliamento o ricostituzione dei boschi planiziali,<br />

dalla diminuzione <strong>degli</strong> abbattimenti illegali ed al<br />

mantenimento della chiusura della caccia primaverile.<br />

In provincia di Brescia la specie è sedentaria nidificante,<br />

migratrice regolare e svernante regolare. La<br />

popolazione nidificante, stimata in 20-40 coppie, è<br />

concentra nei settori alpini e prealpini sino al limite<br />

superiore delle conifere, con limite inferiore attorno<br />

ai 400 m. In provincia di Cremona è migratrice regolare,<br />

svernante e nidificante irregolare. I pochi individui<br />

adulti, presenti durante la stagione riproduttiva<br />

meriterebbero una maggiore attenzione. In provincia<br />

di Mantova si conoscono diversi casi di presenze in<br />

periodo riproduttivo; solo recentemente, nel 2000,<br />

sono state accertate alcune nidificazioni lungo l’asta<br />

del Po.<br />

Area di studio: un individuo adulto è stato osservato<br />

a metà giugno lungo l’Oglio nei comuni di Gabbioneta<br />

ed Ostiano (CR) in un’area caratterizzata da boschetti,<br />

filari ed alberature ripariali. E’ probabile che,<br />

nell’area di studio, ambienti simili idonei all’insediamento<br />

della specie siano passati inosservati.<br />

Manuel Allegri<br />

Atlante <strong>degli</strong> <strong>uccelli</strong> <strong>nidificanti</strong> <strong>nella</strong> <strong>“bassa”</strong> <strong>pianura</strong> <strong>lombarda</strong><br />

Falconiformes Falconidae<br />

Gheppio<br />

Falco tinnunculus<br />

87<br />

Specie a distribuzione paleartico-paleotropicale. Sedentaria<br />

e nidificante, migratrice regolare e svernante.<br />

Lombardia: ben distribuito in tutta la regione, evita<br />

solo le zone pianeggianti maggiormente coltivate. È<br />

relativamente comune tra gli estremi altimetrici 300-<br />

1800 m s.l.m. con nidificazioni sporadiche che superano<br />

i 2300-2400 m (CHIAVETTA, 1981; BRICHETTI,<br />

1982). Per la provincia di Brescia si ha una discreta<br />

distribuzione lungo i tre principali solchi vallivi, in<br />

presenza di cenge e pareti rocciose anche di medie e<br />

piccole dimensioni, mentre diventa più raro con la diminuzione<br />

altimetrica fino a quasi scomparire <strong>nella</strong><br />

<strong>pianura</strong>. Sono stimate per la provincia 70-150 coppie<br />

(BRICHETTI, 1984). Ricerche mirate alla specie hanno<br />

dato buoni risultati di densità in aree particolarmente<br />

vocate: nel Parco dell’Alto Garda Bresciano sono state<br />

censite 21 coppie <strong>nidificanti</strong>, di cui 3 rinvenute in<br />

15 km 2 , con una distanza minima tra due nidi di 300<br />

m. Partendo da questo dato si stima la presenza di<br />

25-28 coppie, che equivale ad una densità di 10-11<br />

cp./100 km 2 (LEO & MICHELI, 2003), in Valle Sabbia<br />

due coppie hanno nidificato a circa 200 metri l’una<br />

dall’altra (CAMBI & MICHELI, 1986). Nell’Alto Garda,<br />

come in altre parti d’Italia, questo falconide sembra<br />

registrare un leggero decremento a favore dell’espansione<br />

del Pellegrino (Falco peregrinus). Un sito<br />

“storico” seguito per 20 anni a nord della città di Brescia,<br />

è stato abbandonato dalla specie all’arrivo sulla<br />

stessa parete nel 1998 di una coppia di Falco pellegrino<br />

(LEO & MICHELI, 2003). La stima per la provincia<br />

di Cremona è di 10-20 coppie, che occupano le aree<br />

marginali boscate dei fiumi, mentre nelle campagne<br />

più coltivate nidificano lungo i filari alberati e le cascine<br />

isolate (ALLEGRI, 2000). Per la provincia di<br />

Mantova fino al 1987, solo una nidificazione certa<br />

tra Ostiglia e Sustinente e due possibili nelle campagne<br />

più interne; attualmente (2002), la specie è presente<br />

in varie aree con una distribuzione frammentata.

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