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atlante degli uccelli nidificanti nella “bassa” pianura lombarda (italia ...

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indagata, pur essendo presumibilmente sottostimate,<br />

non dovrebbero superare le poche unità.<br />

Roberto Bertoli<br />

Bibliografia: SACCHI R., PERANI E. & GALEOTTI P.,<br />

1999. Population density and demographic trend of<br />

the Scops Owl Otus scops in the Northern Apennine<br />

(Oltrepò Pavese, Northern Italy). Avocetta 23: 58-64;<br />

GARGIONI A. & PEDRALI A., Resoconto ornitologico<br />

Bresciano 1995. Natura Bresciana, 31: 259-268.<br />

Strigiformes Strigidae<br />

Allocco<br />

Strix aluco<br />

Specie a distribuzione eurocentroasiatico-mediterranea.<br />

Sedentaria e nidificante, migratrice irregolare.<br />

Lombardia: l’Allocco risulta distribuito in modo abbastanza<br />

omogeneo in tutto il territorio lombardo,<br />

dalla <strong>pianura</strong> fino a 1500 m di quota. In montagna e<br />

collina risulta avvantaggiato dalla maggiore copertura<br />

boschiva. In questi ambienti la specie predilige i<br />

boschi maturi di latifoglie o misti a conifere, intervallati<br />

da radure e prati, utilizzati per la caccia. Le maggiori<br />

densità si riscontrano nei boschi non ceduati,<br />

identificabili soprattutto nei vecchi castagneti da frutto,<br />

molto ricchi di cavità. In <strong>pianura</strong> si adatta a zone<br />

con agricoltura mista, con presenza di boschetti, filari<br />

con vecchi alberi, cascinali e ruderi. Lo si è trovato<br />

nidificante anche in alcuni grossi centri urbani (Bergamo,<br />

Milano, Pavia). L’Atlante dei <strong>nidificanti</strong> della<br />

Lombardia indica il trend della popolazione in aumento.<br />

In provincia di Parma in ambiente tendenzialmente<br />

simile alla bassa <strong>pianura</strong> <strong>lombarda</strong>, viene indicato<br />

come lo strigiforme più comune, con densità rilevate<br />

in due zone di <strong>pianura</strong> di circa 30 Km 2 , rispettivamente<br />

di 3 e 9 coppie (RAVASINI, 1995). Per la<br />

provincia di Cremona è segnalato in aumento. L’Atlante<br />

dei <strong>nidificanti</strong> della Provincia di Brescia segnalava<br />

una diminuzione delle presenze, soprattutto nelle<br />

zone pianeggianti, intensamente coltivate e prive di<br />

Atlante <strong>degli</strong> <strong>uccelli</strong> <strong>nidificanti</strong> <strong>nella</strong> <strong>“bassa”</strong> <strong>pianura</strong> <strong>lombarda</strong><br />

99<br />

boschi o, comunque, di siepi arborate, mentre, nell’aggiornamento<br />

del 1993 era indicato in leggera ripresa.<br />

In provincia di Mantova dove si sono avute solo<br />

due nidificazioni accertate, evidenzia una distribuzione<br />

puntiforme sia negli ambienti rurali sia sulle<br />

colline moreniche, risultando localizzata solo nelle<br />

residue zone boscose, come <strong>nella</strong> R. N. di Bosco della<br />

Fontana, dove fa registrare le maggiori densità.<br />

Per la spiegazione delle tipologie ambientali abbreviate in ordinata<br />

si rimanda alla legenda riportata a pag. 44<br />

Area di studio: comparando la situazione dello status<br />

della specie con i dati riportati in bibliografia, si nota<br />

un netto miglioramento per la provincia di Brescia.<br />

Rispetto al 1984 sono state trovate coppie <strong>nidificanti</strong><br />

certe <strong>nella</strong> tavoletta di Pralboino, dove era dato come<br />

probabile e Manerbio dove non esistevano precedenti<br />

segnalazioni (BRICHETTI & CAMBI, 1985) Per la provincia<br />

di Cremona è risultato nidificante nelle tavolette<br />

di Pescarolo e Robecco d’Oglio dove era segnalato<br />

solo come possibile (BRICHETTI & FASOLA,<br />

1990). A Volongo (CR) è stata segnalata una nidificazione<br />

in una chiesa abbandonata (GARGIONI & GROP-<br />

PALI, 1993), evidenziando così l’adattabilità della specie<br />

che, in mancanza di cavità naturali idonee, si<br />

adatta a riprodursi anche in manufatti. Nel 1994<br />

un’altra coppia aveva portato a termine la nidificazione,<br />

con l’involo di 3 pulli, in un cascinale abbandonato<br />

nel comune di Gottolengo (BS) (Gargioni). A<br />

differenza della Civetta, che ha dimostrato una predilezione<br />

nei confronti delle costruzioni umane, la<br />

maggior parte <strong>degli</strong> allocchi (13 segnalazioni su 20)<br />

ha preferito, quando possibile, gli ecosistemi boschivi.<br />

Nel comune di Padernello, in una zona di bosco<br />

ripariale è stata rilevata una densità di 4 coppie in circa<br />

6 Km2 (Caffi). La concentrazione delle segnalazioni<br />

<strong>nella</strong> zona del Parco dell’ Oglio e dello Strone, può<br />

essere spiegata proprio dalla maggiore presenza di<br />

aree boschive protette.<br />

Stefania Capelli

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