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atlante degli uccelli nidificanti nella “bassa” pianura lombarda (italia ...

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mensioni lungo le scarpate di corsi d’acqua, di acquitrini,<br />

fossati e coltivi. La popolazione provinciale,<br />

tendenzialmente stabile o localmente in aumento, a<br />

seguito di ricerche mirate, dovrebbe aggirarsi fra<br />

200-400 coppie. Il “valore” attribuito alla specie a livello<br />

provinciale (38,9), si discosta leggermente da<br />

quello nazionale (44,8), in quanto la provincia, come<br />

tutta la Val Padana, rientra nell’areale primario della<br />

specie. In provincia di Cremona risulta ben distribuita<br />

soprattutto lungo il Po, mentre appare più scarsa e<br />

localizzata <strong>nella</strong> parte occidentale; la popolazione,<br />

tendenzialmente stabile, è stimata in 500-1000 coppie.<br />

La specie nidifica regolarmente anche in provincia<br />

di Mantova.<br />

Per la spiegazione delle tipologie ambientali abbreviate in ordinata<br />

si rimanda alla legenda riportata a pag. 44<br />

Area di studio: i risultati dell’indagine hanno evidenziato<br />

una distribuzione abbastanza omogenea ma<br />

concentrata in alcune località presenti soprattutto nel<br />

settore centro-occidentale ricco di numerosi corsi<br />

d’acqua, mentre i vuoti di areale rilevati nel settore<br />

orientale sono in parte dovuti ad una effettiva mancanza<br />

di ambienti idonei. Il grafico ha evidenziato la<br />

preferenza della specie nei confronti di formazioni<br />

erbacee soprattutto a Urtica dioica con cespugli radi,<br />

anche di ridotte dimensioni, che bordano corsi d’acqua<br />

e canali irrigui o posti nelle loro immediate vicinanze.<br />

In ricerche antecedenti la presente indagine si<br />

sono riscontrate densità variabili in funzione delle varie<br />

tipologie ambientali: nel 1988 nelle province di<br />

Brescia e Cemona, si sono censiti 181 territori in 19<br />

km di argine lungo il colatore Gambara, con una media<br />

di 1 coppia/104 m (BRICHETTI et. al., 1989); in<br />

uno studio relativo alla comunità ornitica presso il F.<br />

Chiese a Calvisano (BS), nel 1991 la densità è risultata<br />

di 7 coppie/101 ha (GARGIONI & GROPPALI,<br />

1998); un lavoro svolto in un’area presso Volongo<br />

(CR) nel 1990 ha evidenziato un’alta densità lungo<br />

un canale irriguo con 14 coppie in 0,7 km lineari e<br />

una media di 1 coppia/50 m (GARGIONI & GROPPALI ,<br />

Atlante <strong>degli</strong> <strong>uccelli</strong> <strong>nidificanti</strong> <strong>nella</strong> <strong>“bassa”</strong> <strong>pianura</strong> <strong>lombarda</strong><br />

117<br />

1992), valore confermato anche <strong>nella</strong> presente indagine,<br />

<strong>nella</strong> quale però si sono riscontrate densità molto<br />

inferiori in tipologie ambientali differenti, come<br />

sul naviglio di Isorella (BS), caratterizzato da vegetazione<br />

arboreo-arbustiva, dove in 1,9 km di argini<br />

erano presenti 4 coppie territoriali (media 1 coppia/475<br />

m).<br />

Recenti lavori di raddrizzamento del colatore Gambara<br />

e di pulizia del canale Molina hanno alterato decisamente<br />

la fisionomia <strong>degli</strong> argini e provocato il conseguente<br />

abbandono dei territori da parte della specie.<br />

Il mantenimento di ambienti incolti marginali a<br />

vegetazione spontanea e della vegetazione spondale,<br />

qualora non intralci il deflusso dell’acqua, sono fattori<br />

essenziali per la sopravvivenza delle popolazioni di<br />

Cannaiola verdognola e di altre specie affini.<br />

Arturo Gargioni<br />

Bibliografia: BRICHETTI P., GARGIONI A. & GELLINI S.,<br />

1989. Selezione dell’habitat in una popolazione di<br />

Cannaiola verdognola Acrocephalus palustris <strong>nella</strong><br />

<strong>pianura</strong> <strong>lombarda</strong>. Riv. ital. Orn., 59: 205-217.<br />

Passeriformes Sylviidae<br />

Cannareccione<br />

Acrocephalus arundinaceus<br />

Specie politipica a distribuzione euroturanico-mediterranea.<br />

Migratrice regolare e nidificante (“estiva”),<br />

svernante irregolare.<br />

Lombardia: esigente <strong>nella</strong> scelta del habitat, si rinviene<br />

<strong>nella</strong> maggior parte delle zone umide regionali fino<br />

a 200 m di quota sul lago di Mezzola (Lecco, Sondrio).<br />

Nella bassa <strong>pianura</strong> il suo areale può praticamente<br />

definirsi continuo, interessando tutto il bacino<br />

del Po ed i suoi affluenti, dal Pavese al Mantovano,<br />

dove si riscontrano buone densità. Legato principalmente<br />

al fragmiteto inondato, si insedia indifferentemente<br />

in prossimità di laghi, fiumi e canali e all’interno<br />

di zone umide e cave allagate anche di limitata

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