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atlante degli uccelli nidificanti nella “bassa” pianura lombarda (italia ...

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le due sottospecie si ibridizzano facilmente. La sottospecie<br />

C. c. corone sembra in forte aumento demografico.<br />

Nel Bresciano orientale, nei comuni di Acquafredda,<br />

Visano e Calvisano, in un territorio di 4<br />

km 2 , nel 1996 e nel 1997 è stata rilevata una densità<br />

di 1,8 nidi occupati/km 2 , nel 1999 di 2,5. L’ambiente<br />

era costituito da coltivi, siepi interpoderali, filari di<br />

Pioppo, da un corso d’acqua (fiume Chiese) ed era<br />

presente un allevamento ittico (Fasola com. pers.). In<br />

provincia di Cremona la specie è sedentaria, nidificante,<br />

migratrice e svernante. Nel 2000 la popolazione<br />

nidificante era valutata in 4000-5000 coppie, ubiquitaria<br />

e con tendenza all’aumento. In provincia di<br />

Mantova la specie è sedentaria, nidificante, migratrice<br />

irregolare e svernante. La popolazione nidificante<br />

sembra aumentata negli ultimi decenni, presumibilmente<br />

in connessione con la maggior disponibilità di<br />

cibo derivante dalle attività antropiche e dai rifiuti<br />

alimentari. Nonostante in provincia siano stati attuati<br />

pesanti piani di abbattimento per limitarne il numero,<br />

non sembra ci siano state fluttuazioni negative significative.<br />

Relativamente recente è la sua comparsa come<br />

nidificante dentro i centri urbani, compresa la<br />

città di Mantova.<br />

Per la spiegazione delle tipologie ambientali abbreviate in ordinata<br />

si rimanda alla legenda riportata a pag. 44<br />

Area di studio: la specie è risultata la più diffusa sul<br />

territorio considerato, non essendo stata rilevata soltanto<br />

in 2 U.R. In 109 U.R. Cornacchia grigia e Gazza<br />

sono risultate contemporaneamente presenti; in 61<br />

la Cornacchia grigia era presente da sola, in 1 da sola<br />

era la Gazza. In 1 U.R. mancavano entrambe le specie.<br />

I risultati dell’indagine sembrano indicare che, almeno<br />

nel territorio considerato, la diffusione della Cornacchia<br />

grigia non è limitata da quella della Gazza.<br />

Presumibilmente neppure la Cornacchia grigia limita,<br />

o almeno non in modo significativo, la diffusione<br />

della Gazza che, un tempo assente da ampie zone del<br />

Atlante <strong>degli</strong> <strong>uccelli</strong> <strong>nidificanti</strong> <strong>nella</strong> <strong>“bassa”</strong> <strong>pianura</strong> <strong>lombarda</strong><br />

135<br />

territorio considerato, sta rapidamente ampliando il<br />

suo areale occupando zone dove la Cornacchia grigia<br />

era ed è tuttora presente. Occorrerebbe tuttavia analizzare,<br />

dove le due specie convivono, se e in che misura<br />

le densità sono complementari e, dove è presente<br />

solo la Cornacchia grigia, se la sua densità risulta significativamente<br />

superiore. Gli ambienti maggiormente<br />

frequentati dalla specie sono in gran parte simili<br />

a quelli della Gazza: principalmente filari alberati,<br />

seguiti da boschi e alberature ripariali e da altre<br />

zone boscate; sono utilizzati anche i pioppeti industriali<br />

e i parchi urbani e suburbani.<br />

Cesare Martignoni<br />

Bibliografia: FASOLA M. & BRICHETTI P., 1983. Mosaic<br />

distribution and breeding habitat of Hooded<br />

Crow Corvus corone cornix and Magpie Pica pica in<br />

Padania (Italy). Avocetta 7: 67:83; FASOLA M., CAC-<br />

CIAVILLANI S., MOVALLI C. & VIGORITA V., 1996.<br />

Changes in density distribution of the Hooded Crow<br />

Corvus corone cornix and the Magpie Pica pica in<br />

Northern Italy. Avocetta 20: 125:131.<br />

Passeriformes Sturnidae<br />

Storno<br />

Sturnus vulgaris<br />

Specie politipica a distribuzione euroasiatica. Sedentaria<br />

e nidificante, migratrice regolare e svernante.<br />

Lombardia: distribuzione ampia e omogenea nei settori<br />

pianeggianti e collinari, con vuoti di areale in<br />

corrispondenza delle vallate alpine più interne, dove<br />

il fenomeno di penetrazione delle vallate alpine è iniziato<br />

nei primi anni ‘70 e la nidificazione è stata successivamente<br />

accertata fino a oltre 1500 m (BRICHET-<br />

TI, 1976). In provincia di Brescia si rileva lo stesso<br />

modello distributivo regionale, con presenze più scarse<br />

e localizzate sopra i 1000 m e massime quote di riproduzione<br />

a 1900-2000 m in alta Valle Camonica<br />

presso il Passo del Tonale. Nelle province di Mantova<br />

e Cremona questa specie è comune e diffusa.

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