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atlante degli uccelli nidificanti nella “bassa” pianura lombarda (italia ...

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Per la spiegazione delle tipologie ambientali abbreviate in ordinata<br />

si rimanda alla legenda riportata a pag. 44<br />

Area di studio: la specie presenta una distribuzione<br />

più o meno regolare lungo i maggiori fiumi con vuoti<br />

di areale <strong>nella</strong> parte mantovana del Fiume Chiese dovuti<br />

probabilmente a carenza di indagini. L’assenza<br />

sul F. Mella è probabilmente dovuta alla completa regimazione<br />

<strong>degli</strong> argini che non consentono l’instaurarsi<br />

di ambienti adatti. Sono stati rilevati 10 casi di<br />

nidificazione relativi ad ambienti acquatici ed erbosi/cespugliosi.<br />

Tre coppie il 15 giugno 1994, più una<br />

quarta con pulli il 20 maggio <strong>nidificanti</strong> sui ghiareti<br />

del F. Oglio presso Villagana (BS); una coppia con<br />

pulli in uno sbancamento presso Motella di Borgo S.<br />

Giacomo (BS); una coppia ha nidificato per due anni<br />

consecutivi nello stesso campo, coltivato a patate nel<br />

1997 ed a soia nel 1998, vicino all’argine del F. Chiese<br />

a Visano (BS), <strong>nella</strong> stessa zona nel 1999 erano<br />

presenti due coppie in 4 km2 ; una coppia ha nidificato<br />

nel 1999 in una tesa di caccia presso Pavone del<br />

Mella (BS); una coppia ha nidificato per più di un<br />

anno all’interno di un campo sportivo a Gottolengo<br />

(BS); un adulto in parata di distrazione il 25 maggio<br />

1994 sui ghiareti del F. Chiese a Mezzane di Calvisano<br />

(BS), dove la specie è stata contattata per tutto il periodo<br />

della ricerca; una coppia ha nidificato nell’alveo<br />

del F. Chiese presso Casalmoro (MN); sempre nel<br />

Mantovano una coppia ha nidificato nel 1997 in un<br />

incolto con substrato ghiaioso presso Ceresara e una<br />

lungo il F. Chiese presso Acquanegra. Anche se la<br />

specie si è adattata ad ambienti artificiali e antropizzati,<br />

l’indagine ha evidenziato che circa la metà dei<br />

rilevamenti riguarda le aree golenali e gli incolti ciottolosi<br />

fluviali; pertanto in tale aree, durante il periodo<br />

della riproduzione, andrebbero limitati i danni derivati<br />

da disturbo antropico, come equitazione, motocross,<br />

zone addestramento cani, balneazione, pesca<br />

sportiva ed escursionismo.<br />

Arturo Gargioni<br />

Bibliografia: GARGIONI A., 1992. Nidificazione di<br />

Atlante <strong>degli</strong> <strong>uccelli</strong> <strong>nidificanti</strong> <strong>nella</strong> <strong>“bassa”</strong> <strong>pianura</strong> <strong>lombarda</strong><br />

93<br />

Corriere piccolo Charadrius dubius in un campo<br />

sportivo alla periferia di Gottolengo. Picus, 18: 77-<br />

78; GARGIONI A. & PEDRALI A., 1998. Resoconto Ornitologico<br />

Bresciano 1994. Natura Bresciana, 31<br />

(1995): 249 - 258.<br />

Charadriiformes Scolopacidae<br />

Piro piro piccolo<br />

Actitis hypoleucos<br />

Specie monotipica a distribuzione eurasiatica. Migratrice<br />

regolare e nidificante (“estiva”), svernante parziale.<br />

Lombardia: specie legata al corso dei fiumi e dei torrenti;<br />

la sua diffusione appare discontinua, probabilmente<br />

per carenze d’ indagine. Rispetto al Corriere<br />

piccolo (Charadius dubius), si spinge a quote più elevate<br />

con nidificazioni accertate sino a 600 m. In minor<br />

misura occupa anche canali e bacini idrici, in parte occupati<br />

da vegetazione erbaceo-arbustiva, mentre diserta<br />

i laghi di qualsiasi estensione, per il probabile disturbo<br />

antropico. La banalizzazione <strong>degli</strong> ambienti fluviali,<br />

causata dalla distruzione <strong>degli</strong> argini naturali, ha<br />

effetti negativi sulle popolazioni di questa ed altre specie<br />

affini. In provincia di Brescia il Piro piro piccolo è<br />

migratore regolare, nidificante e svernante irregolare.<br />

Si riproduce con basse densità <strong>nella</strong> fascia pianeggiante,<br />

lungo il corso del fiumi Oglio, Mella e Chiese, con<br />

indizi di nidificazione per il basso Garda ed il fondovalle<br />

della Valle Camonica. La popolazione stimata è<br />

di 10-20 coppie. In provincia di Cremona la specie è<br />

migratrice regolare, svernante e nidificante con 10-30<br />

coppie, mentre per la provincia di Mantova sono segnalate<br />

soltanto alcune presenze in periodo adatto lungo<br />

l’asta del Po e dei principali corsi d’acqua.<br />

Area di studio: poche le segnalazioni di questa specie<br />

raccolte durante l’inchiesta, con un solo dato di probabilità<br />

nel 1994, relativo al fiume Oglio tra Monticelli<br />

d’Oglio e Pontevico (BS). Altre osservazioni in periodo<br />

riproduttivo riguardano ghiareti, rive sabbiose, lanche,<br />

meandri e, in un caso, uno sbancamento edilizio.

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