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atlante degli uccelli nidificanti nella “bassa” pianura lombarda (italia ...

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superficie. In provincia di Brescia la specie è migratrice<br />

regolare e nidificante. Le maggiori densità di<br />

questa specie a distribuzione localizzata, si rinvengono<br />

lungo il tratto inferiore dell’Oglio, del Mella e<br />

<strong>nella</strong> parte meridionale del Lago di Garda. Il maggior<br />

numero di coppie si rileva però <strong>nella</strong> R. N. Torbiere<br />

del Sebino dove la popolazione è stimata in 60-100<br />

coppie. In provincia di Cremona la specie è migratrice<br />

e nidificante con 100-200 coppie. In provincia di<br />

Mantova si rinviene nidificante, con un numero elevato<br />

di coppie, soprattutto nei canneti delle Valli del<br />

Mincio; è tuttavia presente in molte zone umide, anche<br />

piccole, comprese le cave, purché esista una cintura<br />

di canneto anche modesta (Martignoni).<br />

Area di studio: l’indagine ha evidenziato una distribuzione<br />

assai puntiforme che denota un effettivo calo <strong>degli</strong><br />

effettivi. Le cause possono essere molteplici e riferibili<br />

probabilmente ai quartieri di svernamento africani.<br />

Quasi tutte le segnalazioni riguardano maschi in canto<br />

territoriale e buona parte di esse sono riferibili al<br />

tratto mediano del bacino idrografico del fiume<br />

Oglio e dei suoi tributari di sinistra. L’assenza di estese<br />

paludi costringe il Cannareccione ad occupare le<br />

sponde di fiumi e canali con presenza di fragmiteti<br />

anche di piccole dimensioni, ambienti elitari nell’area<br />

di studio, soggetti comunque ad un forte disturbo<br />

antropico ed a manomissioni dovute alla manutenzione<br />

<strong>degli</strong> argini. A fronte di questo, si nota l’assenza<br />

della specie nelle poche zone paludose rimaste, mentre<br />

si conferma anche qui la colonizzazione di cave<br />

esauste. All’inizio <strong>degli</strong> anni ‘70 la specie nidificava<br />

con un paio di coppie lungo lo Strone nello Stagno<br />

delle Vincellate (BRICHETTI, 1975).<br />

Manuel Allegri<br />

Passeriformes Sylviidae<br />

Canapino comune<br />

Hippolais polyglotta<br />

Specie monotipica a distribuzione mediterraneoatlantica.<br />

Migratrice regolare e nidificante (“estiva”).<br />

P. Brichetti e A. Gargioni<br />

Lombardia: diffusione abbastanza omogenea nel settore<br />

prealpino e nell’Oltrepò Pavese, con densità relativamente<br />

elevate; più discontinua e con densità minori<br />

in alcune vallate alpine centrali. Preferisce gli<br />

ambienti della bassa collina ben esposti e comunque<br />

le zone ampiamente soleggiate. Nella bassa <strong>pianura</strong> è<br />

invece localizzata, solitamente con poche coppie isolate,<br />

in alcuni ambienti idonei, generalmente umidi,<br />

preferibilmente presso boschi ripariali. In provincia<br />

di Brescia la specie è migratrice regolare e nidificante.<br />

Nel 1993 la popolazione nidificante era valutata in<br />

100-1000 coppie, distribuita principalmente fra 50 e<br />

700 m di quota, con massimi fino a 950 m in Valle<br />

Sabbia. Le maggiori densità si riscontrano negli ambienti<br />

più soleggiati e secchi di tipo mediterraneo,<br />

con valori assai elevati nelle colline carsiche ad est di<br />

Brescia. In provincia di Cremona la specie è migratrice<br />

e nidificante. Nel 2000 la popolazione nidificante<br />

era valutata in 500-1000 coppie, con tendenza alla<br />

stabilità, ben diffusa sul territorio ma più abbondante<br />

ad ovest. In provincia di Mantova la specie è ben rappresentata<br />

<strong>nella</strong> zona dei colli morenici del Garda,<br />

con maggiori densità negli ambienti più esposti; altrove<br />

è puntualmente localizzata, con occasionali nidificazioni.<br />

Area di studio: l’indagine ha confermato la notevole<br />

localizzazione della specie <strong>nella</strong> bassa <strong>pianura</strong>, dove<br />

è risultata assente da vaste aree del territorio. Le poche<br />

coppie rilevate (meno di una trentina, ma con nidificazioni<br />

sempre certe o probabili) erano concentrate<br />

<strong>nella</strong> parte nord occidentale bresciana e in quella<br />

nord orientale al confine con il Mantovano, dove<br />

invece sono state rilevate 2 sole nidificazioni, di cui 1<br />

certa. Quest’ultima risulta tuttavia interessante per la<br />

sua localizzazione, notevolmente distante da altre zone<br />

occupate dalla specie, anche esterne all’area studiata.<br />

Pur con il limite dei pochi casi esaminati, la<br />

specie sembra frequentare in prevalenza le rive dei<br />

corpi d’acqua con sufficiente copertura arbustiva, i<br />

boschi ripariali e i boschetti sparsi con arbusti; è stata<br />

rilevata anche in ambiente boscato artificiale (vivaio).<br />

Interessante la presenza di 6 coppie in una sola<br />

zona a ovest di Acqualunga (BS).<br />

Cesare Martignoni

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