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atlante degli uccelli nidificanti nella “bassa” pianura lombarda (italia ...

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128<br />

Passeriformes Paridae<br />

Cinciarella<br />

Parus caeruleus<br />

Specie a distribuzione europea. Sedentaria e nidificante,<br />

migratrice regolare e svernante.<br />

Lombardia: la distribuzione è abbastanza uniforme<br />

nel settore occidentale della regione sia in collina che<br />

in montagna. Nelle aree pianeggianti la presenza della<br />

specie è puntiforme e segue prevalentemente l’asta<br />

del Ticino, mentre torna ad essere ben distribuita nell’Appennino<br />

Pavese. In tutta la parte orientale della<br />

regione le segnalazioni risultano molto più localizzate,<br />

con nidificazioni certe in Val Brembana, Val Camonica,<br />

Alto Garda e in provincia di Mantova. Come<br />

tutte le cince necessita di cavità naturali o artificiali<br />

per nidificare, quindi è avvantaggiata dalla presenza<br />

di boschi maturi, con alberi ricchi di cavità naturali o<br />

scavate dai picchi. L’ambiente che gli è più congegnale<br />

è il bosco maturo non eccessivamente fitto, intervallato<br />

da radure e da aree con ricco sottobosco.<br />

Buone concentrazioni si sono trovate sia nelle peccete<br />

che nei boschi misti a Larice e Peccio oppure in<br />

quelli a Peccio e Faggio, delle quote inferiori. L’ambiente<br />

con le maggiori densità resta comunque quello<br />

del bosco mesofilo o mesotermofilo con faggi, querce,<br />

betulle, castagni e carpini, purché rispondenti alle<br />

caratteristiche sopra citate. La maggiore diffusione si<br />

ha fra i 400 e i 1000 m di quota (BRICHETTI, 1994).<br />

Per la provincia di Brescia si hanno segnalazioni prevalentemente<br />

in montagna, mentre nel settore prealpino<br />

e in un’ampia fascia di <strong>pianura</strong>, risulta assente.<br />

La probabile sparizione della specie da vaste aree<br />

della regione è sicuramente riconducibile ad una banalizzazione<br />

<strong>degli</strong> ambienti sia in <strong>pianura</strong>, a causa<br />

dell’agricoltura intensiva, sia delle zone collinari dove,<br />

alle vaste estensioni a ceduo, si è aggiunta la presenza<br />

di boscaglie fitte e giovani, che hanno invaso i<br />

pascoli e i prati abbandonati. Negli ultimi anni però,<br />

sembra che la situazione sulle colline stia migliorando.<br />

I boschi, non più intensamente sfruttati, stanno<br />

cominciando ad avere esemplari di maggiori dimen-<br />

P. Brichetti e A. Gargioni<br />

sioni. Si cominciano a vedere alcuni interventi di riconversione<br />

dei cedui in boschi d’alto fusto, sia da<br />

parte dei forestali, che nelle aree protette meglio gestite.<br />

Generalmente l’invecchiamento naturale dei boschi<br />

delle zone collinari, specialmente ove siano presenti<br />

castagneti da frutto ovvero in zone più termofile<br />

come boschetti di Roverella (Quercus pubescens),<br />

stanno favorendo la diffusione della Cinciarella. Nel<br />

Parco delle Colline di Collebeato (BS), una zona boscata<br />

di 4,2 km2 , intervallata da prati e coltivi, sono<br />

state trovate 3-5 coppie <strong>nidificanti</strong> (Bertoli, Capelli &<br />

Leo com. pers.). In provincia di Cremona si ha una<br />

sola segnalazione sull’Oglio, mentre risulta meglio<br />

distribuita lungo l’asta del Po e in aumento sull‘intero<br />

territorio provinciale. In provincia di Mantova la<br />

specie è distribuita in modo frammentario nelle residue<br />

zone boscate planiziali e riparali, con presenze<br />

puntiformi in ambienti suburbani (per es. Grazie di<br />

Curtatone: Martignoni).<br />

Area di studio: nell’area di studio, pur frequentata<br />

dalla Cinciarella durante il periodo invernale, si sono<br />

avute 3 sole segnalazioni di presenza, di cui una presso<br />

Padernello nel comune di Borgo S. Giacomo (BS),<br />

una ad Acqualunga (BS) e una lungo l’Oglio vicino a<br />

Volongo (CR). Evidentemente la Cinciarella è molto<br />

più sensibile all’eccessivo sfruttamento del territorio,<br />

rispetto alla congenere Cinciallegra, che risulta diffusa<br />

in modo capillare in tutto il territorio regionale,<br />

compresa l’area del presente studio. Si ricordano anche<br />

due le segnalazioni di nidificazione certa, in zone<br />

poco distanti dall’area di studio: una <strong>nella</strong> Riserva<br />

Regionale del Bosco di Barco (Bertoli) e l’altra lungo<br />

il medio corso del fiume Chiese.<br />

Stefania Capelli<br />

Passeriformes Remizidae<br />

Pendolino<br />

Remiz pendulinus<br />

Specie politipica a distribuzione eurocentroasiatica. Sedentaria<br />

e nidificante, migratrice regolare e svernante.

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