QUALITÀ EQUITÀ E SICUREZZA IN RSA
e sicurezza in RSA - Agenzia Regionale di Sanità della Toscana
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Parte I - L’assistenza residenziale per gli anziani: aspetti generali<br />
<strong>RSA</strong>, NURS<strong>IN</strong>G HOME, LONG-TERM CARE:<br />
UNO DEI NODI DELL’ASSISTENZA AGLI ANZIANI<br />
<strong>IN</strong>TRODUZIONE<br />
In molti Paesi dell’Europa e negli Stati Uniti, quando una persona anziana (o una persona più<br />
giovane con disabilità) richiede, nella vita di ogni giorno, più assistenza di quanta ne possano<br />
assicurare i familiari o gli amici più prossimi, soprattutto nei casi in cui l’autosufcienza<br />
sia compromessa e siano presenti problemi di incontinenza o disturbi mentali, si pone il<br />
problema di ricorrere a una struttura residenziale, che può avere denominazioni diverse a<br />
seconda del Paese in cui è collocata: in Italia si parla generalmente di Residenza Sanitaria<br />
Assistenziale, o <strong>RSA</strong>; nei Paesi di lingua anglosassone si parla di nursing home 1 o long-term care 2<br />
(LTC). La stessa soluzione si prospetta quando un paziente anziano ha bisogno di assistenza<br />
infermieristica o riabilitativa nel periodo di convalescenza che fa seguito a un intervento<br />
chirurgico o a un ricovero in ospedale per un problema medico. Soluzioni alternative alla<br />
residenza sanitaria possono consistere in assistenza a domicilio, residenze protette, centri<br />
diurni; si tratta tuttavia di servizi ancora minoritari quasi ovunque, sebbene probabilmente<br />
in via di espansione, almeno nelle intenzioni, in molti Paesi.<br />
Le Residenze Sanitarie Assistite si rivolgono a soggetti in condizioni di vita e di autonomia<br />
molto diverse tra loro e non è facile offrire servizi di qualità a una popolazione così<br />
eterogenea. Esiste comunque la tendenza pressoché generalizzata a un aumento dei Posti<br />
Letto (PL) dedicati a soggetti con disabilità gravi e destinati a un’accoglienza a lungo termine.<br />
Il rapporto dell’Institute of Medicine (IOM) “Improving the quality of care in the nursing homes”,<br />
pubblicato nel 1986 3 , censiva al 1985 un numero totale di 15.000 nursing home negli Stati<br />
Uniti, per un numero complessivo di 1.500.000 PL; che, rapportati a una popolazione di circa<br />
250 milioni di abitanti, equivaleva a un rapporto PL:abitanti pari a circa 1:166. Il report veniva<br />
commissionato all’IOM dall’Health Care Financing Administration (HCFA) in un momento<br />
storico in cui si poneva la necessità di modicare il sistema regolatorio delle nursing home<br />
nanziate da Medicare e Medicaid e in cui cresceva la percezione, anche pubblica, di una<br />
insoddisfacente e troppo disomogenea qualità dell’assistenza prestata da queste strutture, a<br />
fronte di un sistema di certi cazione in vigore che, con tutta evidenza, non era in grado di<br />
garantire standard accettabili ed equi (vedi oltre, sistemi regolatòri).<br />
La Commissione Europea ha de nito un’istituzione residenziale come “un edicio in cui<br />
vivono più di 30 persone, l’80% delle quali (almeno) versino in condizioni di disabilità sica<br />
o psichica” 4 .<br />
11<br />
1 Nursing home - Una struttura residenziale per persone con malattie o disabilità croniche, soprattutto persone anziane<br />
con problemi di alimentazione e di mobilità. Le nursing home vengono anche chiamate convalescent home o long-term<br />
care facility (Medical Dictionary, MedicineNet.com).<br />
2 Long-term care facility - Una struttura che fornisce assistenza riabilitativa, ristorativa e/o assistenza infermieristica esperta<br />
a pazienti o residenti che hanno necessità di assistenza nelle loro attività quotidiane. Le long-term care facility includono:<br />
le nursing home (v. nota 12), le strutture di riabilitazione, le strutture ospedaliere per i problemi di comportamento<br />
e gli ospedali per l’assistenza a lungo termine dei pazienti cronici.<br />
3 Institute of Medicine. Improving the Quality of Care in Nursing Homes. National Academy Press, 1986.<br />
4 La denizione è tratta dallo Studio “Deinstitutionalisation and community living – outcomes and costs”, pubblicato nel 2007,<br />
si è proposto di fornire evidenze scienti che, a livello europeo, vòlte a stimolare la riallocazione delle risorse nanziarie<br />
per soddisfare al meglio i bisogni delle persone con disabilità, attraverso una transizione da grandi istituzioni a<br />
un sistema di servizi per assicurare una vita indipendente nella comunità. Nel perseguire i suoi obiettivi, il progetto ha<br />
consentito la raccolta di molte informazioni di rilievo, in ben 28 Paesi europei, riguardanti la distribuzione, l’organizza-