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QUALITÀ EQUITÀ E SICUREZZA IN RSA

e sicurezza in RSA - Agenzia Regionale di Sanità della Toscana

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PARTE I - L’assistenza residenziale per gli anziani: aspetti generali<br />

LA QUALITÁ DELL’ASSISTENZA: APPROFONDIMENTI<br />

In una <strong>RSA</strong> i fattori di qualità dell’assistenza sono molto diversi da quelli che contano nei<br />

setting assistenziali per acuti; questo dipende dalle caratteristiche dei pazienti, dai loro<br />

bisogni di cura, dal setting in cui le cure vengono offerte, dalle aspettative degli ospiti e delle<br />

loro famiglie e dal fatto che, per molte delle persone assistite da una <strong>RSA</strong>, essa rappresenta<br />

di fatto la loro casa e non soltanto un luogo passeggero in cui essere curati per un problema<br />

medico. Di conseguenza, la qualità della vita è un concetto importante di per sè (quindi è un<br />

outcome atteso) ed è strettamente connesso alla qualità dell’assistenza in <strong>RSA</strong> 26 .<br />

Caratteristiche dei pazienti. Una survey nazionale condotta negli USA a ne degli anni<br />

‘70, rilevava che il 75% dei residenti nelle nursing home era di età uguale o superiore a 75<br />

anni, solo il 12% aveva un coniuge in vita, e la maggior parte di essi soffriva di un’ampia<br />

varietà di disabilità siche, emotive e cognitive. In termini ancora più espliciti, le persone<br />

istituzionalizzate risultavano in larga maggioranza single, vedove, senza gli, più povere<br />

rispetto alla popolazione generale anziana; dati, questi, estremamente importanti se si pensa<br />

alle relazioni, ampiamente dimostrate, tra l’esistenza di un supporto sociale e i bisogni o i<br />

risultati di salute.<br />

Il rapporto dell’IOM classi ca le persone accolte nelle nursing home in due gruppi, secondo la<br />

durata della loro permanenza in struttura: il gruppo più ampio, i long-stayer, è rappresentato da<br />

tutti coloro che non sono più in grado di vivere in condizioni diverse dalla istituzionalizzazione,<br />

per i quali la permanenza in struttura rappresenta una soluzione di vita denitiva e che vi<br />

rimangono per tempi lunghi, a volte molti anni, spesso no alla morte; l’altro gruppo, quello<br />

degli short-stayer, è costituito da persone che provengono generalmente dall’ospedale e<br />

verranno poi dimesse a domicilio, o moriranno entro un tempo relativamente breve 17 27 .<br />

27<br />

I bisogni di cura e assistenza. Molti degli short-stayer hanno bisogno di assistenza<br />

infermieristica e riabilitativa intensiva. I long-stayer hanno necessità molto varie, che oscillano<br />

tra i livelli modesti di assistenza a persone relativamente indipendenti, no all’assistenza<br />

pressochè continua, in tutte le attività di vita quotidiana (ADL), per coloro che soffrono di<br />

disabilità siche o psichiche gravi o di grave incontinenza.<br />

Il setting. Una residenza per anziani congura un luogo di trattamento ma anche un luogo<br />

di vita; include prestazioni sanitarie così come servizi di supporto sociale forniti a soggetti<br />

in condizioni di cronicità e di disabilità. Le nursing home (così come le <strong>RSA</strong> del nostro Paese)<br />

sono vere e proprie “istituzioni totali”, nelle quali gli operatori sanitari, soprattutto quelli<br />

di supporto (nurse’s aid, equivalenti probabilmente ai nostri OSS) rappresentano una larga<br />

parte del mondo sociale degli anziani e ne controllano i loro ritmi e attività quotidiani, per<br />

tutta la durata della loro permanenza, spesso anche molti anni. Di conseguenza, i problemi<br />

26 Vedi nota 3.<br />

27 Anche in Italia gli anziani che vivono in <strong>RSA</strong> vengono classicati in due gruppi analoghi: i cosiddetti «riabilitativi», che<br />

hanno necessità di un periodo più o meno lungo di degenza per stabilizzare le proprie condizioni dopo un ricovero<br />

ospedaliero, e gli ospiti permanenti, in regime di «mantenimento», che vengono ricoverati in residenza perché non<br />

sussistono più, per vari motivi, le condizioni suf cienti perché possano continuare a vivere al proprio domicilio. All’interno<br />

di questo secondo gruppo sono comprese le persone affette da demenza (soprattutto Alzheimer). Tra coloro<br />

che rientrano nel gruppo di «mantenimento» si distingue a volte tra due tipologie, secondo il grado di compromissione:<br />

i cosiddetti «non autosuf cienti parziali» e i «non autosufcienti totali». La linea di demarcazione tra queste due categorie<br />

è peraltro piuttosto labile ed è condizionata dalle regolamentazioni regionali, che possono essere assai diverse<br />

tra loro (Vedi Testi A. et al, Tendenze Nuove. 1/2010, pg 1-28).

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