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QUALITÀ EQUITÀ E SICUREZZA IN RSA

e sicurezza in RSA - Agenzia Regionale di Sanità della Toscana

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QUALITÁ, EQUITÁ E <strong>SICUREZZA</strong> <strong>IN</strong> <strong>RSA</strong> - REGIONE TOSCANA<br />

38<br />

contenute nella Legge nanziaria per l’anno 2010, portando a un testo condiviso in sede tecnicopolitica<br />

con le Regioni e successivamente inviato in febbraio 2010 al Ministero dell’Economia e delle<br />

nanze per il concerto tecnico.<br />

Il testo così condiviso, secondo quanto affermato dallo stesso Ministro della Salute Fazio, include<br />

alcune sezioni relative ad assistenza domiciliare e residenziale, in particolare: a) per<br />

l’assistenza domiciliare lo schema di DPCM descrive le cure domiciliari da assicurare alle persone<br />

non autosufcienti, prevedendo una diversa complessità e intensità della risposta assistenziale in<br />

relazione alle speciche necessità correlate allo stato di avanzamento della malattia in questione;<br />

b) per quanto attiene alla assistenza residenziale e ospedaliera, si prevede che le cure siano<br />

articolate in ambito residenziale su diversi livelli di intensità e complessità in relazione alle condizioni<br />

cliniche degli assistiti. La massima intensità assistenziale è garantita alle persone con patologie non<br />

acute, incluse le condizioni di responsabilità minimale e le gravi patologie neurologiche caratterizzate<br />

da complessità e instabilità clinica e gravissima disabilità che richiedono supporto alle funzioni<br />

vitali. In ne, per quanto attiene alle protesi, lo schema introduce numerose novità nell’elenco delle<br />

protesi e degli ausili garantiti ai disabili. Tra queste vi sono in particolare gli ausili di comunicazione<br />

interpersonale di vario genere 43 .<br />

TIPOLOGIA E DISTRIBUZIONE DELLE <strong>RSA</strong><br />

Nella popolazione di età uguale o superiore ai 75 anni, che rappresenta circa il 20% della<br />

popolazione generale nel nostro Paese, ma assorbe il 50% circa della spesa sanitaria pubblica 44 ,<br />

si concentrano i problemi di salute a maggior carattere di cronicità e i problemi assistenziali<br />

più complessi, riconducibili a condizioni di disabilità multiple e di non autosufcienza. A<br />

queste persone, al di fuori dei pur necessari ricoveri in strutture per acuti, anche il nostro<br />

Sistema sanitario offre due alternative: l’assistenza domiciliare e la <strong>RSA</strong>. Entrambe queste<br />

soluzioni presentano tuttavia nelle diverse regioni una notevole variabilità di copertura e di<br />

assetti. Laddove non sia suf ciente l’offerta di assistenza domiciliare, l’<strong>RSA</strong> rimane spesso<br />

l’unica destinazione possibile collocandosi, di fatto, in una posizione intermedia tra le cure<br />

per acuti, l’assistenza a disabilità gravi e gravissime (inclusi gli stati vegetativi) e l’assistenza<br />

di ne vita.<br />

Le <strong>RSA</strong> hanno avuto in Italia un rapido sviluppo, negli ultimi 15 anni, con un incremento<br />

progressivo dei PL, no ad una stima, al 2007, pari a circa 270.000 - 300.000 ospiti (il 2-3% della<br />

popolazione anziana) 5 45 46 . Una stima precisa, tuttavia, è ostacolata dalle diverse modalità di<br />

anziani e altri soggetti non autosuf cienti, sono oggetto di uno specico atto di programmazione integrata, in coerenza<br />

con le linee prestazionali previste nel vigente DPCM di ssazione dei LEA; b) l’ammissione alle varie forme di assistenza<br />

residenziale e domiciliare è subordinata ad una valutazione multi-dimensionale effettuata con gli strumenti valutativi già<br />

concordati dalle Regioni con il Ministero, del lavoro, della salute e delle politiche sociali; c) sono denitivamente attivati<br />

i ussi informativi relativi alle prestazioni di assistenza domiciliare e di assistenza residenziale afferenti al Nuovo Sistema<br />

Informatico Sanitario (NSIS). La valorizzazione delle prestazioni registrate in tali ussi informativi deve coincidere<br />

con i valori riportati nel modello LA, relativi all’assistenza residenziale e domiciliare. Quanto al monitoraggio e alla<br />

veri ca dei LEA, si conviene di aggiornare il provvedimento relativo al sistema di indicatori di garanzia (di cui all’Art. 9<br />

del D.lgs. 18 febbraio 2000, n. 56), nonché di utilizzare, nella fase transitoria, l’apposito set di indicatori, già approvato<br />

per l’anno 2007 dal Comitato permanente per la verica dei LEA, e di monitorare l’andamento degli stessi LEA in<br />

relazione alla de nizione dei costi standard in attuazione del federalismo scale.<br />

43 Si veda il sito web del Ministero della salute, sezione “Programmazione sanitaria e LEA”, risposta del Ministro Fazio<br />

alla Camera all’interrogazione a risposta immediata sul tema «Iniziative di competenza del Ministero della salute per<br />

la revisione dei LEA» (23 giugno 2010, n.3-01136). (www.salute.gov.it/programmazioneSanitariaELea/newsProgrammazioneSanitariaELea.jsp?id=1084&menu=inevidenza&lingua=italiano)<br />

44 Padovani G. Il diritto negato (pg 97 e seg.). Il Pensiero Scientico Ed., 2008.<br />

45 Ministero della salute, Progetto Mattoni. Mattone n. 12 “Assistenza residenziale e semi-residenziale”. (www.mattoni.<br />

salute.gov.it/mattoni/paginaInternaMenuMattoni.jsp?id=15&menu=mattoni)<br />

46 Rapporto CEIS – Sanità, 2008.

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