- Page 1 and 2: Gavino Ledda Padre padrone Il Maest
- Page 4: Cura editoriale Giancarlo Porcu Gra
- Page 10: e il vicino, mi tocca coltivare una
- Page 14: - Coraggio, Gavino, - sussurrò la
- Page 18: ezione della sua cuspide (de su col
- Page 22: dere abbastanza e conoscevo già qu
- Page 26: come aveva sempre lanciato la bisac
- Page 30: che era sommerso dall’erba, dalla
- Page 34: mio padre la serpe che indietreggi
- Page 38: perta sgusciano e si nascondono...
- Page 42: sero le gare. Disposti in fila indi
- Page 46: n’era di porta, no! Si precipitò
- Page 50: Peppe e lo freddò con una fucilata
- Page 54: giunse la palude. C’era l’acqua
- Page 58:
La cosa era bell’e riuscita, al g
- Page 62:
Spesso anche senza vederlo né nota
- Page 66:
l’occasione per riallacciare le a
- Page 70:
ignorare gli ovili vicini o per lo
- Page 74:
stizi tra un’aiuola e l’altra c
- Page 78:
l’estate battevano ed animavano l
- Page 82:
forte al basto e stringilo bene con
- Page 86:
- Per carità, - fece la mamma. - I
- Page 90:
un bacìo e si metteva al riparo da
- Page 94:
schiena irsuta ed abbaiando a stras
- Page 98:
schio (de su puléju o de sa chessa
- Page 102:
Con il suo sguardo torvo, terrifica
- Page 106:
faccia del marito una volta che sen
- Page 110:
La cosa non fu facile. Scapezzolavo
- Page 114:
- Eh, va bene! Ci incontriamo in su
- Page 118:
Ricordalo... Te lo ritornerò il pi
- Page 122:
- E perché io non ci arrivo a otto
- Page 126:
Don Juànne per vantarsi con i suoi
- Page 130:
zio! Sì La ringrazio ché Lei ci p
- Page 134:
fatta, io. Un conto è farli lavora
- Page 138:
e Vittoria (la sorella maggiore chi
- Page 142:
- Va bene, aió (dài). - Pronto? -
- Page 146:
Dopo altri due filari, però, lui s
- Page 150:
Attesi la partenza nella stalla med
- Page 154:
piena di sterpi: ginestre spinose,
- Page 158:
Dentro il siero ancora bollente mis
- Page 162:
Nonostante avessimo salvato anche i
- Page 166:
in difesa delle sue figlie. Fischia
- Page 170:
te, ora ci lanciava nella lotta del
- Page 174:
Abbatteremo il primo sughero che ci
- Page 178:
glia. Il babbo non se la sentì di
- Page 182:
poteva pensare. Dalle canne che cos
- Page 186:
- Allora me la insegnate, la musica
- Page 190:
nemmeno... Poi, musica a Baddhevrù
- Page 194:
elettrizzavano e mi esaltavano con
- Page 198:
campo che coltiviamo a mezzadria. E
- Page 202:
per l’ultima volta gli emigranti.
- Page 206:
inesorabile soprattutto dopo che le
- Page 210:
quelli. Li rimettono nella scatola
- Page 214:
la mia gente. Nella mia mente però
- Page 218:
ascoltavo tutti i rumori che mi giu
- Page 222:
- Con l’oceano Atlantico e a nord
- Page 226:
ca del Corriere” e a gara ciascun
- Page 230:
il suo suono tremolante suonò come
- Page 234:
gerarchico, era il silenzio. Avevo
- Page 238:
Altro che scappare. Fuggire sarebbe
- Page 242:
unita alla simultaneità della trad
- Page 246:
pagni del CAR mi abbandonarono. Io
- Page 250:
cavo di capire qualcosa e di ricord
- Page 254:
prego di darmi ancora un mese di te
- Page 258:
che quei fili potessero cantare, ep
- Page 262:
la rivalsa e la vittoria dei miei f
- Page 266:
l’italiano più di altri pastori
- Page 270:
“Ma allora quella legge ora sono
- Page 274:
vando mi incuriosivano e con il voc
- Page 278:
Decisi di ricorrere all’astuzia.
- Page 282:
La campagna, nella sua solitudine,
- Page 286:
palesemente l’imbarazzo del fatto
- Page 290:
- Te lo ripeto per l’ultima volta
- Page 294:
droneggiando. Sta invadendo il camp
- Page 298:
si avventò ancora di nuovo, invita
- Page 302:
dei suoi frutti, la bufera lo ridus
- Page 306:
1. Il testo di questa edizione di P
- Page 310:
mesu mundu 82 Mesu Mundhu 5 idda no
- Page 314:
INDICE 7 Padre padrone 307 Notizia
- Page 318:
Maria Giacobbe, Diario di una maest