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Download File - Rivista Nuove Prospettive in Psicologia

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Di aiuto per l’approccio psicologico con i superstiti sarebbe, <strong>in</strong>oltre,<br />

cercare di <strong>in</strong>contrarli <strong>in</strong> luoghi a loro familiari (chiese, bar, scuole, etc.) <strong>in</strong><br />

modo tale da rendere “l’<strong>in</strong>contro psicologico” più <strong>in</strong>formale; è importante,<br />

anche, che gli addetti ai lavori si facciano percepire come facenti parte della<br />

comunità, usando un l<strong>in</strong>guaggio semplice, cercando l’aiuto dei leader locali;<br />

è <strong>in</strong> questo modo che si potranno raggiungere risultati importanti.<br />

Di grande utilità, può rivelarsi, l’adozione degli opuscoli che descrivono<br />

cosa succede dopo il disastro, quali sono le reazioni e come ci si dovrebbe<br />

comportare. Le persone di solito sono molto <strong>in</strong>teressate alla lettura di queste<br />

brochures, è qu<strong>in</strong>di importante che siano dettagliate nelle loro descrizioni.<br />

I sopravvissuti hanno anche diverse reazioni al disastro: alcuni si sentono<br />

paurosi ed ansiosi; altri si preoccupano per la loro salute psichica e fisica<br />

e per quella dei cari; possono soffrire di disturbi del sonno (<strong>in</strong>cubi o rem<strong>in</strong>iscenze<br />

dell’evento); possono sentirsi affranti dalla perdita di un loro caro o<br />

della loro casa, o comunque degli oggetti di valore o di un certo significato<br />

personale; ci sono ovviamente problemi di trasporto, logistici, si possono<br />

perdere oggetti essenziali (ad es. occhiali); sono presenti <strong>in</strong> larga misura i sopravvissuti<br />

che si sfogano con i soccorritori e che mettono a nudo i proprio<br />

sentimenti e la propria voglia di reagire.<br />

In def<strong>in</strong>itiva il primo lavoro con i sopravvissuti ad un disastro di massa<br />

è non solo di vitale importanza per la salute fisica delle vittime, ma anche<br />

per quella psichica e sociale, ma di certo affatto semplice da attuare soprattutto<br />

senza un’adeguata preparazione e progettazione.<br />

Come sappiamo dal DSM IV i criteri per il PTSD comprendono paura<br />

<strong>in</strong>tensa, il sentirsi <strong>in</strong>erme o il provare orrore (oppure, nei bamb<strong>in</strong>i, comportamento<br />

disorganizzato o agitazione) (Criterio A2). I s<strong>in</strong>tomi caratteristici<br />

che risultano dall’esposizione ad un trauma estremo <strong>in</strong>cludono il cont<strong>in</strong>uo<br />

rivivere l’evento traumatico (Criterio B), l’evitamento persistente degli stimoli<br />

associati con il trauma, l’ottundimento della reattività generale (Criterio<br />

C) e s<strong>in</strong>tomi costanti di aumento dell’arousal (Criterio D). Sebbene sappiamo<br />

che il migliore lavoro con le vittime di un Disastro, come è stato quello del<br />

terremoto de L’Aquila, sia quello di prevenzione, o cura precoce, riuscendo,<br />

nella più possibile immediatezza del disastro, a <strong>in</strong>staurare un dialogo psicologico<br />

con le vittime, ed i co<strong>in</strong>volti <strong>in</strong> genere, <strong>in</strong> modo da ottenere, come dicevamo,<br />

una buona risposta al trauma caratterizzata dalla elaborazione dello<br />

stesso; non è da escludere che i s<strong>in</strong>tomi riportati nel DSM IV non scompaiano<br />

del tutto o addirittura appaiano a distanza di tempo dal disastro aprendo<br />

il campo al disturbo post traumatico da stress dopo che gli addetti al lavoro<br />

del disastro abbiano già lasciato il campo di <strong>in</strong>tervento (e non è affatto raro<br />

che ciò avvenga, specie perché si è purtroppo rilevato che più volte nel lavoro<br />

di soccorso ai disastri <strong>in</strong> Italia, il “campo” sia stato lasciato f<strong>in</strong> troppo presto<br />

da alcune categorie di addetti ai lavori che <strong>in</strong>vece probabilmente avrebbero<br />

dovuto avere la possibilità di cont<strong>in</strong>uare con costanza e cont<strong>in</strong>uità il<br />

proprio lavoro con le vittime).<br />

E’ a questo punto che si fa pressante l’esigenza di un <strong>in</strong>tervento cl<strong>in</strong>ico<br />

che lavori con l’<strong>in</strong>dividuo e i ricordi <strong>in</strong>calzanti e <strong>in</strong>accettabili dell’evento<br />

traumatico.<br />

La maggioranza delle persone della società moderna si imbatterà <strong>in</strong> un<br />

evento che potrebbe favorire l’<strong>in</strong>sorgenza di gravi reazioni da stress almeno

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