Download File - Rivista Nuove Prospettive in Psicologia
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RELAZIONE DELL’AVV. FABIO NIEDDU<br />
(Responsabile Comitato Prov<strong>in</strong>ciale Croce Rossa Italiana - Sez. Pescara)<br />
R<strong>in</strong>grazio il Dott. Agresta e tutti coloro che stanno partecipando e che<br />
<strong>in</strong>terverranno. Ho <strong>in</strong>teso partecipare a questa giornata per portare le testimonianze<br />
e soprattutto, visto che questo è un convegno f<strong>in</strong>alizzato a comprendere<br />
quelle che sono le d<strong>in</strong>amiche della psicologia delle emergenze, per<br />
portare quella che è la mia testimonianza diretta e quelle di tutti gli operatori<br />
della Croce Rossa che si sono avvicendati nel terremoto a L’Aquila, per<br />
dare un contributo scientifico a questa particolare branca della psicologia<br />
che è importantissima. Posso dirvi f<strong>in</strong> d’ora che è importantissima e noi ce<br />
ne siamo resi conto, appunto, <strong>in</strong> occasione del terremoto.<br />
In Croce Rossa noi abbiamo spesso problematiche di questo tipo, perché<br />
abbiamo a che fare con tantissime persone che hanno difficoltà a gestire<br />
la propria situazione personale, <strong>in</strong>dividuale. Interveniamo <strong>in</strong> situazioni difficili,<br />
questo ovviamente lo sapete tutti, e credo che uno degli ambiti applicativi<br />
della psicologia delle emergenze dovrebbe riguardare proprio quelli che<br />
sono gli operatori del settore, non soltanto le vittime. Vedete, l’assistenza diretta<br />
alle vittime è importantissima, quella secondaria ai parenti o ai testimoni<br />
di <strong>in</strong>cidenti catastrofici o situazioni di questo tipo lo è altrettanto, ma io<br />
penso che ancora più importante sia quella terziaria, quella cioè nei confronti<br />
degli operatori che <strong>in</strong>tervengono, perché vi posso assicurare che quando<br />
poi si ritorna, lo stress psichico dato da situazioni di emergenza è davvero<br />
pesante.<br />
Noi, nella prima emergenza, eravamo sul posto con tre ambulanze già<br />
alle 4.55 del 6 aprile, le prime tre che arrivavano dal versante di Pescara.<br />
Quelle persone, che erano su quelle ambulanze, hanno fatto tre <strong>in</strong>terventi,<br />
dopodiché sono dovute tornare, perché avevano visto delle scene spaventose.<br />
Al loro arrivo a Paganica, c’erano tutte le persone ammassate sulla strada<br />
perché non c’era nessun mezzo di emergenza f<strong>in</strong>o a quel momento ed essendo<br />
i primi ad arrivare si sono trovati di fronte ad una scena quasi<br />
apocalittica. Sono saliti f<strong>in</strong>o a S. Salvatore ma con grandi difficoltà, perché<br />
tutte le strade erano bloccate, non si poteva accedere. Arrivati a S. Salvatore<br />
hanno visto ulteriori scene drammatiche, tipo persone soccorse con le porte<br />
scard<strong>in</strong>ate delle palazz<strong>in</strong>e a mo’ di barella, ed hanno avuto crisi d’ansia e crisi<br />
di panico e sono dovuti rientrare; li abbiamo dovuti subito sostituire. Non<br />
si sono ripresi subito. Abbiamo <strong>in</strong>iziato una terapia, un’assistenza per questi<br />
ragazzi che, nonostante siano volontari del soccorso e abbiano visto numerose<br />
situazioni difficili, si sono trovati forse per la prima volta di fronte ad una<br />
situazione preventivata, ma non studiata. E’ questo il punto dove volevo arrivare.<br />
Noi abbiamo anche, <strong>in</strong> Croce Rossa, una squadra di soccorso psicologico,<br />
che è formata proprio per dare quel tipo di aiuto, cioè l’aiuto alle vittime<br />
ed ai parenti delle vittime (tant’è che adesso stiamo stipulando un protocollo<br />
con la Prefettura, sulla base di una circolare del M<strong>in</strong>istero, per il soccorso ai<br />
parenti delle vittime di <strong>in</strong>cidenti sul lavoro, che è una cosa molto importante<br />
e <strong>in</strong> cui la Croce Rossa svolgerà un ruolo primario con la propria squadra,<br />
composta da psicologi e da operatori formati con un corso apposito). Sul