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Download File - Rivista Nuove Prospettive in Psicologia

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sentimenti di amore); sentimenti di dim<strong>in</strong>uzione delle prospettive future (es.<br />

aspettarsi di non potere avere una carriera, un matrimonio o dei figli, o una<br />

normale durata della vita).<br />

D. s<strong>in</strong>tomi persistenti di aumentato arousal (non presenti prima del<br />

trauma) come <strong>in</strong>dicato da almeno due dei seguenti elementi: difficoltà a addormentarsi<br />

o a mantenere il sonno; irritabilità o scoppi di collera; difficoltà<br />

a concentrarsi; ipervigilanza; esagerate risposte di allarme.<br />

E. la durata del disturbo (s<strong>in</strong>tomi ai criteri B, C e D) è superiore a 1<br />

mese.<br />

F. il disturbo causa disagio cl<strong>in</strong>icamente significativo o menomazione nel<br />

funzionamento sociale, lavorativo o di altre aree importanti (DSM IV TR, 2002).<br />

Nel manuale diagnostico dei disturbi psichiatrici è altresì presente la<br />

diagnosi differenziale con il disturbo acuto da stress che ha una durata <strong>in</strong>feriore<br />

alle quattro settimane, oltre le quali si converte nel DPTS.<br />

Il cluster s<strong>in</strong>tomatologico del DPTS è collegato ad un evento di natura<br />

traumatica, causa scatenante delle reazioni successive a carattere patologico.<br />

Questo disturbo si protrae per più di un mese con conseguenze emotive<br />

e comportamentali che arrecano un disagio considerevole e <strong>in</strong> alcuni casi<br />

una vera e propria disabilità per il paziente.<br />

A tal proposito, Henry Krystal, psicoanalista di orig<strong>in</strong>e polacca che figura<br />

tra i sopravvissuti ai campi di sterm<strong>in</strong>io nazista, è sicuramente uno dei<br />

più grandi studiosi di disturbo post-traumatico da stress.<br />

L’<strong>in</strong>timo contatto stretto con chi ha condiviso come lui la realtà del<br />

campo di concentramento, e poi la presa <strong>in</strong> carico da terapeuta di pazienti<br />

vittime non dell’eccidio, ma della morte psichica causata dall’esposizione a<br />

scenari delittuosi, fanno di Krystal un’autorità nella ricerca sul disturbo posttraumatico.<br />

La sua opera Affetto, trauma, alessitimia, oltre ad <strong>in</strong>dagare lo sviluppo affettivo,<br />

mette <strong>in</strong> relazione gli eventi traumatici allo strutturarsi di alessitimia.<br />

Sebbene il pioniere delle teorie sul trauma sia stato Freud, secondo il<br />

quale le nevrosi e l’isteria erano l’effetto diretto di un trauma reale o<br />

fantasmatico rimosso <strong>in</strong>sieme alla sua carica affettiva, nell’alessitimia di orig<strong>in</strong>e<br />

traumatica la riflessione si arricchisce ulteriormente.<br />

L’anedonia, l’appiattimento affettivo, la mancanza di empatia del criterio<br />

C e i correlati psicosomatici riportati dal criterio D del DSM, richiamano<br />

al costrutto di alessitimia nella sua decl<strong>in</strong>azione di orig<strong>in</strong>e traumatica.<br />

Krystal, prima di procedere all’esame delle conseguenze alessitimiche,<br />

così descrive la fenomenologia del trauma:<br />

“Uno stato di paralisi, di sopraffazione, con immobilità, ritiro, possibile<br />

depersonalizzazione e sogni di disorganizzazione. Può presentarsi una<br />

regressione <strong>in</strong> qualsiasi ambito -o <strong>in</strong> tutti- della funzione mentale e dell’espressione<br />

degli affetti. La regressione è seguita da tentativi caratteristici<br />

di recupero mediante la ripetizione, da sogni tipici e, <strong>in</strong>f<strong>in</strong>e, da s<strong>in</strong>dromi<br />

nevrotiche, caratteriologiche, psicosomatiche o altre a lungo term<strong>in</strong>e”<br />

(Krystal, 1988).<br />

Dopo un evento carico di terrore, dopo che la risposta fisiologica si rifà<br />

a meccanismi difensivi antichi con attivazioni neuroendocr<strong>in</strong>e tipiche nei<br />

casi di paura, la conseguente eco psicosomatica assume una conformazione

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