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quanto tempo, all’interno di una tendopoli, per loro diviene quasi insopportabile.
Ma, cosa ancora più difficile, è riuscire ad accettare la perdita di un
familiare, di un conoscente o di un giovane senza sentirsi in colpa per il semplice
fatto di essere sopravvissuti. Il lavoro più difficile per gli psicologi è infatti
cercare di eliminare questo senso di colpa che gli anziani sentono nei
confronti delle vittime.
Concludo mettendo in evidenza una caratteristica che contraddistingue
gli esseri umani in situazioni catastrofiche come una guerra o come
in questo caso un terremoto. In circostanze difficili esce fuori la vera natura
umana, che non è quella che ci fanno credere in questi ultimi tempi, vale a
dire quella di essere individualisti. Al contrario, per molti aspetti e per la solidarietà
che sa dimostrare nelle catastrofi l’uomo è per sua natura un “animale
sociale” che appena ne ha la possibilità si stringe attorno ai suoi simili,
facendo così emergere la propria umanità e generosità come ha dimostrato
in Abruzzo.
A cura della SIMP Pescarese (Coordinatore: Dott. Fausto Agresta)