Istituto Sperimentale per le Colture Industriali - Bologna ... - isci.it
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Tabella 3 - Protocollo <strong>per</strong> la determinazione rapida del sesso in Cannabis sativa (da Klimyuk et<br />
al.,1993 modificato).<br />
Tab<strong>le</strong> 3 - Procedure for rapid PCR based sex determination. P21 and α 1 primers correspond to the<br />
1-20 and 373-391 pos<strong>it</strong>ion of the MADC2 sequence respectively.<br />
Protocollo <strong>per</strong> la determinazione rapida del sesso in Cannabis sativa<br />
(da Klimyuk et al.(1993 ), modificato)<br />
1. Pre<strong>le</strong>vare dalla porzione dista<strong>le</strong> di una giovane foglia un frammento lungo 4-5mm e largo 2-3mm ed<br />
introdurlo in una provetta da 1.5ml steri<strong>le</strong><br />
2. Aggiungere 40µl di NaOH 0.25M ed effettuare una rapida centrifugata<br />
3. Incubare a 100°C <strong>per</strong> 35 secondi. netti<br />
4. Aggiungere 40µl di HCl 0.25M e 20µl di Tris-HCl 0.5M, pH 8, 0.25% Tr<strong>it</strong>on X-100<br />
5. Centrifugare brevemente ed incubare a 100°C <strong>per</strong> 2 minuti<br />
6. Pre<strong>le</strong>vare ciascun frammento e trasferirlo sul fondo di una provetta da PCR<br />
7. Aggiungere ad ogni frammento 25µl della MIX di amplificazione<br />
MIX<br />
H2O 18.3µl<br />
Buffer 10X 2.5µl<br />
MgCl2 50mM 0.75µl<br />
α1 primer (100ng/µl) 1µl<br />
P21 primer (100ng/µl) 1µl<br />
dNTP mix (2.5mM each) 1.25µl<br />
Taq DNA Polymerase (5U/l) 0.2µl<br />
Realizzare un'amplificazione <strong>per</strong> SCAR (vedi Materiali e Metodi)<br />
N.B. I primers P21 e α1 corrispondono al<strong>le</strong> sequenze 1-20 e 373-391 del MADC2<br />
in quattro frazioni ottenute applicando sulla<br />
colonnina, <strong>per</strong> ogni frazione, un volume di<br />
400 µl di Buffer 4 (10 mM Tris-HCl,<br />
pH 7.5), scaldato a 65°C. L’RNA messaggero<br />
di ciascuna frazione è stato precip<strong>it</strong>ato<br />
con 2.5 volumi di etanolo assoluto a -20°C<br />
O/N. Le frazioni precip<strong>it</strong>ate sono state<br />
recu<strong>per</strong>ate e quantificate spettrofotometricamente.<br />
Tutta la procedura del-<br />
l’estrazione è stata condotta utilizzando vetreria<br />
e supporti monouso sterili, nonché<br />
soluzioni prodotte con acqua distillata e<br />
DEPC, e successivamente autoclavate.<br />
Sintesi del cDNA. Il cDNA è stato sintetizzato<br />
a partire da 1µg di mRNA. La sintesi<br />
del primo filamento è stata realizzata utilizzando<br />
l’enzima Su<strong>per</strong>script II (Life<br />
Technologies), secondo il protocollo sugge-<br />
M M M F F F M M F F F F M F M F F M<br />
1Kb 1Kb<br />
Figura 3 - Visualizzazione degli amplificati ottenuti con il metodo rapido di determinazione del sesso.<br />
La freccia indica la banda relativa al marcatore SCAR maschio-specifico di 391bp.<br />
Figure 3 - Amplificate profi<strong>le</strong>s obtained w<strong>it</strong>h the rapid methods for sex determination. The arrow<br />
indicates the ma<strong>le</strong>-specific SCAR marker of 391bp.<br />
r<strong>it</strong>o dalla d<strong>it</strong>ta. I’RNA ibrido ha forn<strong>it</strong>o lo<br />
stampo <strong>per</strong> la sintesi del secondo filamento,<br />
catalizzata dall’enzima DNA Polymerase I<br />
(Life Technologies), in presenza di<br />
RNAaseH (Life Technologies). Anche <strong>per</strong><br />
la sintesi del doppio filamento è stato segu<strong>it</strong>o<br />
il protocollo sugger<strong>it</strong>o dalla d<strong>it</strong>ta produttrice<br />
dell’enzima.<br />
cDNA AFLP. L’analisi cDNA AFLP è stata<br />
condotta secondo il protocollo messo a<br />
punto da Bachem et al. (1996) utilizzando<br />
enzimi di restrizione diversi ed in particolare<br />
BstY1 come “rare cutter” ed Mse1 come<br />
“frequent cutter”. Le amplificazioni se<strong>le</strong>ttive<br />
sono state ottenute combinando i due primers<br />
BstY +C/+T con 30 primers Mse+3. Gli<br />
amplificati sono stati separati su gel di sequenza<br />
(poliacrilammide 6% in TBE 0.5X,<br />
urea 8 M) realizzato nell’apparato Sequi-<br />
Gen GT (Bio Rad). I profili AFLP sono stati<br />
ri<strong>le</strong>vati mediante autoradiografia.<br />
Analisi Reverse Northern. I frammenti<br />
AFLP putativamente differenziali sono stati<br />
r<strong>it</strong>agliati dal gel di sequenza ed elu<strong>it</strong>i in 50 µl<br />
di TE 1X <strong>per</strong> riscaldamento a 65°C <strong>per</strong> 15'.<br />
Ogni frammento è stato nuovamente amplificato<br />
con la combinazione di primers che<br />
lo aveva generato, e separato in doppio su<br />
gel di agarosio al 1.5%. I frammenti sono<br />
stati successivamente trasfer<strong>it</strong>i su filtro di<br />
n<strong>it</strong>rocellulosa (Southern Blotting) in modo<br />
ta<strong>le</strong> da avere <strong>per</strong> ciascuna serie di frammenti,<br />
due filtri identici. I filtri sono stati ibridati<br />
separatamente con mRNA relativo al 4° nodo<br />
maschi<strong>le</strong> e femmini<strong>le</strong>, che era stato precedentemente<br />
marcato radioattivamente con<br />
α 32 P-dNTP (Sambrook et al., 1989). Per la<br />
marcatura interna del mRNA è stato è stato<br />
utilizzato come primer l’Oligo-dT (12-18)<br />
(Boehringer Mannheim) ed è stato segu<strong>it</strong>o<br />
il protocollo sugger<strong>it</strong>o da Sambrook et al.<br />
(1989). I pattern di ibridazione sono stati ri<strong>le</strong>vati<br />
mediante autoradiografia.<br />
Analisi Northern. L’analisi Northern è stata<br />
condotta utilizzando 900ng/lane di mRNA<br />
relativo al 4° nodo maschi<strong>le</strong> e femmini<strong>le</strong> secondo<br />
la procedura riportata in Sambrook, et<br />
al. (1989). Le sonde utilizzate sono state marcate<br />
radioattivamente (γ 32 P-dNTP) con il metodo<br />
della marcatura termina<strong>le</strong> (Sambrook et<br />
al., 1989).<br />
RISULTATI E DISCUSSIONE<br />
L’analisi RAPD ha <strong>per</strong>messo di individuare<br />
numerosi marcatori polimorfici, rivelando<br />
l’e<strong>le</strong>vato grado di polimorfismo esistente<br />
tra <strong>le</strong> varietà e <strong>le</strong> accessioni di canapa analizzate.<br />
Sorprendente è il livello dei<br />
marcatori polimorfici (circa 80%) riscontrato<br />
tra la varietà Carmagnola e la cultivar<br />
Fibranova (entrambe <strong>it</strong>aliane), che invece<br />
risultano relativamente poco distanti<br />
geneticamente (Allavena, 1961); ciò è tuttavia<br />
comprensibi<strong>le</strong> se consideriamo che la<br />
canapa è una specie dioica ed allogama obbligata.<br />
Dei 179 primers decameri testati, 11<br />
hanno prodotto dei marcatori associati al<br />
Agroindustria / Apri<strong>le</strong> 2002 11