Istituto Sperimentale per le Colture Industriali - Bologna ... - isci.it
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Figura 3 - Apparecchiatura <strong>per</strong> la distribuzione del<strong>le</strong> acque reflue.<br />
Figure 3 - Wastewater spreading equipment.<br />
Ln(mgC 100g -1 )<br />
Ln(mgC 100g -1 )<br />
1000<br />
100<br />
10<br />
1000<br />
100<br />
10<br />
1<br />
1<br />
a<br />
Biomassa C<br />
a b a<br />
c<br />
b<br />
b<br />
10/03/00 19/04/00 29/05/00<br />
Biomassa C<br />
a a<br />
b a a<br />
a a a a<br />
a<br />
24/05/01 03/07/01 23/10/01 19/11/01<br />
b<br />
b<br />
a<br />
a<br />
Test<br />
Test<br />
Figura 4 - Biomassa microbica C nel suolo trattato con diverse dosi di refluo da macerazione della<br />
canapa. Le frecce indicano il <strong>per</strong>iodo dello spandimento del refluo. Lettere diverse indicano differenze<br />
significative fra <strong>le</strong> medie (Duncan’s test).<br />
Figure 4 - Microbic biomass C in the soil treated w<strong>it</strong>h various wastewater doses. The arrows<br />
show the <strong>per</strong>iod of treatment w<strong>it</strong>h wastewater. Different <strong>le</strong>tters show significant differences<br />
among the means (Duncan’s test).<br />
80<br />
160<br />
160<br />
320<br />
inibizione dell’attiv<strong>it</strong>à ureasica proporziona<strong>le</strong><br />
alla dose somministrata (Tab. 4); ta<strong>le</strong> inibizione<br />
scompare già dopo un mese dal trattamento.<br />
Nel precedente prelievo primaveri<strong>le</strong>,<br />
corrispondente a circa 3 mesi dal primo<br />
trattamento, si verifica una ripresa dell’attiv<strong>it</strong>à<br />
enzimatica nel suolo trattato con refluo.<br />
L’attiv<strong>it</strong>à fosfatasica, dopo un <strong>per</strong>iodo di<br />
latenza di circa un mese dalla seconda<br />
somministrazione, in cui non si osservano<br />
differenze significative fra <strong>le</strong> tesi, mostra una<br />
stretta correlazione con <strong>le</strong> dosi di acque di<br />
macerazione distribu<strong>it</strong>e, manifestando un<br />
aumento dell’attiv<strong>it</strong>à enzimatica proporziona<strong>le</strong><br />
al<strong>le</strong> quant<strong>it</strong>à di refluo (Tab. 4).<br />
DISCUSSIONE<br />
Con la distribuzione del<strong>le</strong> acque di<br />
macerazione, contenenti circa lo 0,1‰ di<br />
carbonio, si effettua un modesto apporto al<br />
suolo di carbonio organico, stimabi<strong>le</strong> in 8 e<br />
16 kg ha -1 , rispettivamente <strong>per</strong> i trattamenti<br />
effettuati nell’anno 2000 e del doppio <strong>per</strong><br />
quelli effettuati nel 2001. Nel comp<strong>le</strong>sso<br />
questo apporto di sostanza organica determina<br />
un lieve incremento del contenuto di<br />
C.O. del suolo. Si riscontra invece un aumento<br />
della biomassa in funzione del refluo<br />
somministrato. La biomassa è un indice<br />
molto sensibi<strong>le</strong> al<strong>le</strong> variazioni che si verificano<br />
nel suolo; la sua misurazione è stata<br />
spesso utilizzata <strong>per</strong> confrontare diversi trattamenti<br />
e gestioni del suolo (Sm<strong>it</strong>h et al.,<br />
1995) e può servire come un preallarme <strong>per</strong><br />
tali effetti molto prima che possono essere<br />
evidenziati in altri modi (Brookes, 1995).<br />
Nel<strong>le</strong> nostre prove abbiamo riscontrato un<br />
aumento della biomassa tellurica soprattutto<br />
nei mesi più caldi; questo evidenzia come<br />
<strong>le</strong> sostanze apportate al terreno mediante <strong>le</strong><br />
acque reflue da macerazione della canapa<br />
siano state metabolizzate dai microrganismi<br />
tellurici, stimolando la riproduzione cellulare<br />
e la cresc<strong>it</strong>a comp<strong>le</strong>ssiva della microflora.<br />
Da notare che questo aumento è accompagnato<br />
da una paral<strong>le</strong>la diminuzione del qCO 2<br />
nei terreni trattati mostrando così l’assenza<br />
di condizioni anoma<strong>le</strong>, poiché non vi è necess<strong>it</strong>à<br />
da parte dei microrganismi tellurici<br />
di ossidare una maggior quant<strong>it</strong>à di C.<br />
Il qCO 2 , che esprime la quant<strong>it</strong>à di CO 2<br />
sviluppata <strong>per</strong> un<strong>it</strong>à di biomassa, è<br />
unanimemente considerato un indicatore di<br />
stress ambienta<strong>le</strong> molto preciso (Piovanelli<br />
et al., 1999) e molto sensibi<strong>le</strong> al<strong>le</strong> <strong>per</strong>turbazioni<br />
dell’ecosistema <strong>per</strong>ché, quando la<br />
biomassa microbica è sottoposta a condizioni<br />
di v<strong>it</strong>a non ottimali, il quoziente metabolico<br />
aumenta, cioè una maggior quant<strong>it</strong>à di C viene<br />
ossidata <strong>per</strong> un<strong>it</strong>à di biomassa, al fine di<br />
riparare e mantenere attiva la macchina biochimica<br />
della cellula (Nannipieri et al.,<br />
1995).<br />
Il più alto grado di efficienza della<br />
microflora nei terreni trattati, è confermato<br />
dall’assenza di aumento della mineralizzazione<br />
del carbonio organico che, se non sarà<br />
Agroindustria / Apri<strong>le</strong> 2002 77