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Istituto Sperimentale per le Colture Industriali - Bologna ... - isci.it

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Figura 4 - Sezione long<strong>it</strong>udina<strong>le</strong> dell’apice al quarto nodo.<br />

Figure 4 - Long<strong>it</strong>udinal section of the apex at the fourth node.<br />

fenotipo maschi<strong>le</strong> di dimensioni comprese<br />

tra 400 e 2700bp (Tab. 1). Uno di questi<br />

marcatori, quello generato dal primer<br />

OPA08, è stato clonato e sequenziato<br />

(Mandolino et al., 1998). Il frammento è stato<br />

chiamato MADC2 in accordo con la<br />

nomenclatura proposta da Sakamoto et al.<br />

(1995) ed ha una lunghezza di circa 400bp.<br />

Ha un contenuto di G+C del 40.3% e risulta<br />

privo di ORF al suo interno. Dalla ricerca<br />

nel<strong>le</strong> banche dati di GenBank, EMBL, DDBJ<br />

e PDB è emerso che questo frammento ha<br />

un basso livello di omologia con altre sequenze<br />

di DNA ripet<strong>it</strong>ivo riscontrate in altre<br />

specie vegetali quali orzo, frumento, cocco,<br />

pino, ed Arabidopsis, inoltre non risulta avere<br />

omologie con il frammento MADC1 identificato<br />

da Sakamoto et al. (1995), nonostante<br />

la forte simil<strong>it</strong>udine nel contenuto di G+C<br />

(39.9% in MADC1 e 40.3% in MADC2).<br />

La maschio-specific<strong>it</strong>à del MADC2 è stata<br />

testata mediante una ibridazione Southern<br />

che ha rivelato tuttavia la presenza del frammento<br />

sia nel genoma maschi<strong>le</strong> che femmi-<br />

Figura 5 - Sezione long<strong>it</strong>udina<strong>le</strong> dell’apice al secondo nodo.<br />

Figure 5 - Long<strong>it</strong>udinal section of the apex at the second node.<br />

12 Agroindustria / Apri<strong>le</strong> 2002<br />

ni<strong>le</strong> (Mandolino et al., 1999).<br />

Sulla base della sequenza MADC2<br />

(Tab. 2) sono stati costru<strong>it</strong>i due primers, rispettivamente<br />

corrispondenti al<strong>le</strong> posizioni<br />

1-20 (5'-GTGACGTAGGTAGAGTTGAA-3')<br />

e 373-391 (5'-GTGACGTAGGCTATGAGAGA-3')<br />

del frammento. Questi primers hanno <strong>per</strong>messo<br />

di amplificare una regione di 391bp<br />

nel genoma maschi<strong>le</strong> e due regioni, di circa<br />

560bp e 870bp, nel genoma degli individui<br />

di sesso femmini<strong>le</strong> e monoici. La capac<strong>it</strong>à<br />

del marcatore SCAR di 391bp di individuare<br />

il fenotipo maschi<strong>le</strong> è stata inizialmente<br />

verificata su 41 individui di sesso maschi<strong>le</strong>,<br />

femmini<strong>le</strong> e monoico, appartenenti a 20 varietà<br />

ed accessioni diverse di canapa<br />

(Mandolino et al., 1998). In tutti i maschi<br />

analizzati è stata prodotta un unica banda di<br />

391bp mentre nel<strong>le</strong> femmine e nei monoici<br />

sono state prodotte <strong>le</strong> due bande di peso<br />

mo<strong>le</strong>colare maggiore (Fig 2). L’analisi di tre<br />

progenie segreganti <strong>per</strong> il sesso ha <strong>per</strong>messo<br />

di confermare l’associazione del<br />

marcatore di 391bp al sesso maschi<strong>le</strong> in<br />

quanto in nessun caso è stato possibi<strong>le</strong> riscontrare<br />

ricombinazione <strong>per</strong> il marcatore.<br />

Questo <strong>per</strong>mette di dire che il frammento di<br />

391bp cost<strong>it</strong>uisce un marcatore mo<strong>le</strong>colare<br />

affidabi<strong>le</strong> <strong>per</strong> l’identificazione del sesso maschi<strong>le</strong>.<br />

La produzione dei due frammenti di<br />

560bp ed 870bp negli individui di sesso femmini<strong>le</strong><br />

e nei monoici da parte dei primers<br />

SCAR, nonché il risultato dell’analisi<br />

Southern, confermerebbe la presenza di sequenze<br />

simili nel genoma maschi<strong>le</strong> e femmini<strong>le</strong>.<br />

Evidentemente, <strong>per</strong>ò tali sequenze<br />

risultano organizzate in maniera diversa nei<br />

due sessi. È ormai ampiamente accettata la<br />

teoria secondo cui i cromosomi sessuali X e<br />

Y si sarebbero originati da una coppia di cromosomi<br />

omologhi attraverso l’instaurazione<br />

di un meccanismo di repressione della<br />

ricombinazione, che avrebbe portato i due<br />

cromosomi a differenziarsi anche<br />

morfologicamente (Char<strong>le</strong>sworth, 1991).<br />

D’altro canto l’assenza di ricombinazione<br />

avrebbe favor<strong>it</strong>o l’accumulo di sequenze ripetute<br />

di cui i cromosomi sessuali vegetali<br />

sono particolarmente ricchi (Char<strong>le</strong>sworth,<br />

1991). L’assenza di ricombinazione <strong>per</strong> il<br />

marcatore di 391bp fa pensare che esso si<br />

trovi sul cromosoma Y, e benché non esista<br />

una dimostrazione diretta di ciò, questa ipotesi<br />

potrebbe essere comunque avvalorata<br />

dall’omologia esistente tra la sequenza del<br />

frammento SCAR e <strong>le</strong> sequenze riscontrate<br />

in regioni di DNA ripet<strong>it</strong>ivo di altri organismi<br />

vegetali. Sulla base di questi dati<br />

possiamo dire che i nostri primers SCAR<br />

sono in grado di amplificare frammenti di<br />

DNA ripetuto presenti probabilmente nella<br />

regione di “non ricombinazione” dei due<br />

cromosomi sessuali e che <strong>per</strong> questo motivo,<br />

nel tempo, hanno acquis<strong>it</strong>o una diversa<br />

organizzazione. La probabi<strong>le</strong> localizzazione<br />

dei due frammenti di 560bp ed 870bp<br />

sul cromosoma X potrebbe essere dimostrata<br />

dalla possibil<strong>it</strong>à di ottenere la loro amplificazione<br />

anche negli individui di sesso<br />

maschi<strong>le</strong>, in opportune condizioni (minore<br />

stringenza).<br />

Accertata l’associazione tra il marcatore<br />

di 391bp ed il sesso maschi<strong>le</strong>, si è cercato di<br />

produrre un sistema che <strong>per</strong>mettesse una<br />

determinazione rapida ed affidabi<strong>le</strong> del sesso,<br />

basato sulla presenza-assenza di questo<br />

marcatore. Sulla base di un protocollo modellato<br />

su Arabidopsis da Klimyuk et al.<br />

(1993), apportando <strong>le</strong> dovute modifiche <strong>per</strong><br />

Cannabis, è stato messo a punto un sistema<br />

rapido di screening del sesso che consiste<br />

nella realizzazione di una amplificazione<br />

PCR direttamente su tessuto vegeta<strong>le</strong> opportunamente<br />

trattato (Tab. 3, Fig. 3). La possibil<strong>it</strong>à<br />

di determinazione del sesso nella canapa<br />

mediante lo SCAR rapido non solo<br />

cost<strong>it</strong>uisce uno strumento uti<strong>le</strong> al miglioramento<br />

genetico ma ha avuto un ruolo fondamenta<strong>le</strong><br />

anche nel lavoro di ricerca finalizzato<br />

all’identificazione dei geni coinvolti nel<br />

differenziamento sessua<strong>le</strong> di Cannabis

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