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Relazione illustrativa - Comune di Campagna

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e- Tali nuclei rurali risultano al <strong>di</strong> sotto della soglia minima della<br />

<strong>di</strong>mensione urbana mentre, viceversa, il centro storico appare<br />

iperconcentrato in circa 17 ettari, inerpicandosi in zone impervie al limite<br />

della praticabilità funzionale.<br />

f- Intanto, nell’e<strong>di</strong>lizia post-bellica occorre <strong>di</strong>stinguere quella realizzata nel<br />

trentennio dal 1945 al ’74, anno della prima effettiva legge antisismica<br />

(n° 64 del 2 febbraio del ’64) seguita dal DDMM 3 marzo 1975, dal DM<br />

3 ottobre 1978; da Disposizione complementari, Circolari ministeriali, dal<br />

D.M 1981, ecc. Da questo si deduce che l’e<strong>di</strong>lizia post-bellica dal ’45 al<br />

’74 in sostanza non è antisismica!<br />

g- La <strong>di</strong>spersione e la debolezza del sistema urbano è aggravata<br />

dall’assenza, sia <strong>di</strong> una zonizzazione accettabile, che <strong>di</strong> nuove centralità<br />

con funzioni pubbliche esterne al centro storico. Quest’ultimo, peraltro,<br />

risulta molto <strong>di</strong>stante dai nuovi inse<strong>di</strong>amenti proliferati a valle dal<br />

dopoguerra in poi, per cui il tessuto urbano è a limite della<br />

<strong>di</strong>sintegrazione, al punto che: “oggi molti ragazzi alla domanda; <strong>di</strong> che<br />

paese sei? Rispondono: <strong>di</strong> Puglietta, <strong>di</strong> Serradarce, del Quadrivio, ecc.”<br />

(Cosimo Tartaglia, Il Piano Regolatore Generale, 2003) .<br />

h- La <strong>di</strong>spersione del sistema urbano emerge soprattutto dalla crisi<br />

permanente della viabilità che non riesce a garantire un continuum<br />

funzionale tra le parti della città .<br />

i- Tra i problemi più urgenti e seri da affrontare se ne in<strong>di</strong>viduano<br />

soprattutto due: il primo relativo ad “un centro storico in lento abbandono<br />

e un Quadrivio in casuale e <strong>di</strong>sor<strong>di</strong>nata crescita” (Cosimo Tartaglia,<br />

op.cit., 2003); il secondo, relativo al collegamento del sistema bipolare<br />

Centro storico-Quadrivio con il terzo polo Piazza d’Armi-Cappuccini.<br />

In generale, si può constatare che continuamente: “La città, o almeno alcune<br />

sue parti non secondarie, muta, trasformando la sua natura e cambiando la<br />

propria fisionomia. Essa non chiede solo che quei vuoti (tra le parti urbane) si<br />

riempiano riproponendo vecchi mo<strong>di</strong> della costruzione urbana; essa chiede<br />

soprattutto che li si carichi <strong>di</strong> significati nuovi, non altri dal processo <strong>di</strong><br />

consolidamento e dalle sue logiche <strong>di</strong> mo<strong>di</strong>ficazione”. (Giancarlo Mollo,<br />

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