Castellum Campanie in Lucio Ganelli, <strong>Campagna</strong> me<strong>di</strong>oevale, 2005 4. La civitas <strong>di</strong> <strong>Campagna</strong> nel basso me<strong>di</strong>oevo: l’espansione a sinistra del Tenza. Una quarta fase <strong>di</strong> sviluppo urbano si registra proprio dopo l’anno mille in coerenza con quanto avviene in Italia e in Europa. Ma è all’inizio del 56
XII secolo, quando il Castellum Campaniae rientra nel dominio dei normanni – che, peraltro, già dal 1029 si erano stabilmente inse<strong>di</strong>ati ad Aversa con Rainulfo Drengot – che sul suo versante sud comincia a prendere consistenza un borgo. Intanto, tra il IX e XI sec. si era consolidato il tracciato della via campanina che: “proveniente dai monti <strong>di</strong> Eboli-Castelluccio e Malito … si inoltrava nel vallone detto Foresta” (L. Ganelli, op. cit., pag. 36) e giungeva alla confluenza del Tenza con l’Atri e, infine, al castello Gerione. “Discendendo la via campanina si incontrava il castello <strong>di</strong>ruto de Pancia e la chiesa <strong>di</strong> S. Agata, in parte <strong>di</strong>ruta, ubicata nei pressi del luogo detto Truncito. Nello stesso luogo vi era il castello <strong>di</strong>ruto de Alegisio con le rispettive case, anch’esse <strong>di</strong>roccate, nei pressi della chiesa <strong>di</strong> S. Angelo” (ivi, pag. 31) Se la via campanina <strong>di</strong>simpegnava il castello Gerione e il borgo alto me<strong>di</strong>oevale, d’altra parte la via Antiqua tagliava il territorio collinare <strong>di</strong> <strong>Campagna</strong> in senso est-ovest che, evitando <strong>di</strong> attraversare il Sele, collegava Eboli con Oliveto Citra, l’alto Sele e, infine, con la Basilicata e la Puglia: via detta, in seguito, Vecchia Matera o del grano. Questa, che attraversava il Tenza a Madonna del Ponte e il Trigento dopo i Camaldoli, connetteva anzitutto gli inse<strong>di</strong>amenti rurali del locus Furano e del locus Ariano, mentre i resti della via Appia-Annia lambivano sempre l’area pianeggiante <strong>di</strong> Galdo e S. Maria la Nova a sud-ovest. Ma è solo dal XII secolo che si registra il termine civitas per in<strong>di</strong>care il borgo <strong>di</strong> <strong>Campagna</strong> situato tra i monti, invece della sola denominazione <strong>di</strong> Castellum Campaniae. Tale civitas era cresciuta lentamente, sempre tra il Tenza e l’Atri, intorno alle tre parrocchie <strong>di</strong> Zappino, <strong>di</strong>simpegnata verso sud dalla via sottana, della Giudeca e <strong>di</strong> S. Bartolomeo, come integrazione dei tre casali. Solo dal XII sec. la civitas scavalca il Tenza formando un Casale Nuovo, servito dalla via soprana. 57
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