Relazione illustrativa - Comune di Campagna
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Intanto a valle si consolidavano i villaggi agricoli <strong>di</strong>simpegnati sempre<br />
dalla via antiqua; mentre il bacino basso del Sele rimaneva abbandonato<br />
alla malaria.<br />
“Negli anni in cui è identificato come civitas – precisa L. Ganelli –<br />
presumibilmente a partire dal 1111, l’abitato era costituito dal solo<br />
inse<strong>di</strong>amento posto sul rilievo alluvionale <strong>di</strong> Zappino sottoposto rispetto<br />
alla collina del Girolo. Sull’altra sponda del Tenza, evidentemente extra<br />
moenia, vi era la chiesa della Ss. Trinità. La Giudeca, l’altro casale più<br />
antico <strong>di</strong> <strong>Campagna</strong>, nel 1121 era ancora definito come località … loco<br />
Campanie Iudaica <strong>di</strong>citur … Alla località Giudeca sorse la chiesa <strong>di</strong> S.<br />
Maria, documentata sin dal 1114. Recenti scavi hanno portato alla luce un<br />
cimitero nei pressi dell’antica chiesa inglobata a partire dal XVI sec. nelle<br />
fabbriche della cattedrale – che ha mutuato il nome <strong>di</strong> S. Maria della<br />
Pace. E’ probabile che sin dalle origini tale località accogliesse il cimitero<br />
citta<strong>di</strong>no. Un documento seriore risalente al 1346, attesta che nel casale<br />
Giudeca vi era una struttura dove vi svolgevano attività giu<strong>di</strong>ziarie: … in<br />
casali Iudece ultra pontem ubi iura Curie consueta sunt decernere”.<br />
In epoca sveva, a seguito della congiura or<strong>di</strong>ta contro l’imperatore<br />
Federico II scoperta nel 1246, la città <strong>di</strong> <strong>Campagna</strong> fu punita: “col<br />
<strong>di</strong>struggere le mura <strong>di</strong> quel paese, col bruciare alberghi e case, con<br />
l’impiccare, mutilare, ban<strong>di</strong>re e allontanare per sempre dal paese; e<br />
vogliamo che il luogo sia desolato per sempre” (G. Pepe, Carlo Magno<br />
Federico II, 1968, pag. 167).<br />
Con l’avvento degli angioini, dopo una faticosa ripresa, si registra lo<br />
sviluppo dei casali <strong>di</strong> S. Nicolò, Pianello, S. Tommaso, S. Lagaria, che,<br />
peraltro, alla fine del XIV sec. progressivamente si spopolarono e <strong>di</strong><br />
“quegli citta<strong>di</strong>ni parte s’andarono ad habitare in Acerno e parte a<br />
fabricare Casal Nuovo” (N. De Nigris, <strong>Campagna</strong> antica e moderna,<br />
sacra e profana, Napoli, 1691, p. 69). In tale epoca si <strong>di</strong>ffonde il culto<br />
della madonna <strong>di</strong> Avigliano, che richiama i pellegrini da un vasto<br />
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