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Consorzio del Padule del Bientina Piano di Classifica degli immobili ...

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<strong>Consorzio</strong> <strong>di</strong> Bonifica <strong>del</strong> <strong>Bientina</strong> <strong>Piano</strong> <strong>di</strong> <strong>Classifica</strong> Comprensori 12 e 13<br />

7.2. Il potere impositivo e i suoi limiti<br />

Il presupposto <strong>del</strong>la contribuenza consortile è rappresentato dal beneficio che gli <strong>immobili</strong>, situati<br />

nel comprensorio consortile, traggono dalle opere e dall’attività <strong>di</strong> bonifica (articoli 10 e 11 <strong>del</strong><br />

R.D. 13 febbraio 1933 n. 215 ; articolo 16 L.R.T. 5 maggio 1994 n. 34) nonché dal beneficio <strong>di</strong> cui<br />

all’art. 18 <strong>del</strong> R.D. 25 luglio 1904 n. 523 in considerazione <strong>del</strong> fatto che la legge regionale toscana<br />

ha riunificato nell’attività <strong>di</strong> bonifica anche la manutenzione <strong>del</strong>le opere idrauliche, fermo restando<br />

la loro classificazione.<br />

Nella in<strong>di</strong>viduazione <strong>degli</strong> in<strong>di</strong>ci <strong>di</strong> beneficio si dovrà tener conto sia <strong>del</strong>le <strong>di</strong>sposizioni <strong>di</strong> cui al<br />

R.D. 215/1933 sia <strong>di</strong> quanto previsto dal R.D. 523/1904.<br />

Pertanto tutti gli <strong>immobili</strong> che ricevono un beneficio connesso ad opera <strong>di</strong> bonifica o ad opera<br />

idraulica classificata e che rientrano nel comprensorio consortile devono sostenere le spese <strong>del</strong><br />

<strong>Consorzio</strong> tramite apposita contribuenza. Per gli <strong>immobili</strong> in relazione ai quali è corrisposta la<br />

tariffa <strong>del</strong> servizio idrico integrato, è tenuto a contribuire anche il gestore stesso, in relazione al<br />

beneficio ricevuto (beneficio <strong>di</strong> scolo).<br />

La Regione Toscana, in attuazione <strong>del</strong>l’articolo 5 <strong>del</strong>la L.R. n. 34/94 ha provveduto ad una nuova<br />

<strong>del</strong>imitazione dei comprensori <strong>di</strong> bonifica con riferimento alle unità idrografiche quali aree<br />

fondamentali nelle quali dare attuazione al complesso ruolo <strong>di</strong> <strong>di</strong>fesa <strong>del</strong> suolo, <strong>di</strong> tutela <strong>del</strong><br />

territorio, da un lato, e <strong>di</strong> sviluppo <strong>del</strong>lo stesso, dall’altro.<br />

La richiamata Legge Regionale Toscana n. 34/94 dopo aver affermato all’articolo 1 comma 1:<br />

“La Regione riconosce nell’attività <strong>di</strong> bonifica un mezzo permanente finalizzato allo sviluppo, alla<br />

tutela ed alla valorizzazione <strong>del</strong>le produzioni agricole, alla <strong>di</strong>fesa <strong>del</strong> suolo, alla regimazione <strong>del</strong>le<br />

acque e alla tutela <strong>del</strong>l’ambiente e <strong>del</strong>le sue risorse naturali”<br />

all’articolo 2 il comma 1 stabilisce che:<br />

“Costituisce attività <strong>di</strong> bonifica, ai fini <strong>del</strong>la presente legge, il complesso <strong>degli</strong> interventi finalizzati<br />

ad assicurare lo scolo <strong>del</strong>le acque, la sanità idraulica <strong>del</strong> territorio e la regimazione dei corsi d’acqua<br />

naturali, a conservare ed incrementare le risorse idriche per usi agricoli in connessione con i piani <strong>di</strong><br />

utilizzazione idropotabile ed industriale, nonché ad adeguare, completare e mantenere le opere <strong>di</strong><br />

bonifica già realizzate”<br />

Infine all’articolo 9 identifica come opere <strong>di</strong> bonifica :<br />

a) la canalizzazione <strong>del</strong>la rete scolante e le opere <strong>di</strong> regimazione dei corsi d’acqua ;<br />

b) gli impianti <strong>di</strong> sollevamento <strong>del</strong>le acque ;<br />

c) le opere <strong>di</strong> captazione, provvista, adduzione e <strong>di</strong>stribuzione <strong>del</strong>le opere utilizzate a prevalenti fini<br />

agricoli e quelle intese a tutelarne la qualità ;<br />

d) le opere per la sistemazione funzionale <strong>del</strong>le pen<strong>di</strong>ci e dei versanti ;<br />

e) le opere per il rinsaldamento ed il recupero <strong>del</strong>le zone franose ;<br />

f) le opere per il contenimento <strong>del</strong> <strong>di</strong>lavamento e <strong>del</strong>l’erosione dei terreni ;<br />

g) le opere per la sistemazione idraulico-agraria e per la moderazione <strong>del</strong>le piene ;<br />

h) le infrastrutture <strong>di</strong> supporto per la realizzazione e la gestione <strong>di</strong> tutte le opere predette.<br />

Per l’adempimento <strong>di</strong> detti fini istituzionali, i Consorzi hanno il potere (ma è anche atto dovuto) <strong>di</strong><br />

imporre contributi ai proprietari consorziati in relazione al beneficio apportato.<br />

D.R.E.AM – Italia soc. coop pag 146 <strong>di</strong> 193

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